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Passarono due settimane dall'accaduto e l'amicizia tra i due ragazzi si consolidò.
Jungkook, con fatica, si aprì con Serena e lei fece lo stesso anche se il rosso aveva sempre il presentimento che tra loro due ci fosse un muro che la castana aveva costruito e che non aveva intenzione di abbattere.

"Ci vuole tempo"

Continuava a ripetersi il ragazzo sperando che la ragazza un giorno si sarebbe confidata con lui, ma a volte si pentiva di aver pensato ciò perché lo considerava un pensiero egoistico.
Scoprirono di avere interessi in comune mentre altri totalmente diversi e contrastanti, a volte capitava che iniziavano a discuterne in classe e il professore era costretto a richiamarli più volte.

I lividi continuavano a ripresentarsi più e più volte, Jungkook cercava di non farci caso ma a volte faticava a parlarle senza avere la forte tentazione di chiedere.
Una mattina durante un cambio d'ora, la ragazza si era portata le maniche della grande felpa fino ai gomiti ,scoprendo così dei grandi lividi viola intorno ai polsi, come se qualcuno l'avesse strattonata.
Jungkook si sentì morire dentro quando li vide mentre Serena cercava di alleviare il dolore spalmandosi una crema sulla pelle torturata.
Il rosso non resistette e chiese dei lividi alla ragazza con voce tremante.
<c-come t-te li sei procurata?> la ragazza si irrigidì e bloccò il suo massaggio per qualche secondo riprendendo poco dopo. In silenzio chiuse il tubetto rimettendolo nello zaino dopodiché si abbassò le maniche e girò il capo in direzione del ragazzo che attendeva con impazienza una risposta.
<è proprio una bella giornata, vero Jungkookie~?> disse la ragazza chiamando il cantante con un nomignolo che quest'ultimo trovò davvero insolito.
Lei stava cercando di cambiare discorso e sperava che il ragazzo avrebbe accettato, ma Jungkook provò a ribattere.
<ma Ser-> cercò di dire ma fu subito bloccato da un gesto della bruna.
<chi si fa i fatti propri campa cent'anni e tu vuoi vivere cent'anni?>
<si ma...> fu di nuovo bloccato dalla ragazza
<niente ma, per favore> disse Serena con tono supplichevole mentre il ragazzo abbassò lo sguardo arrendendosi al fatto che neanche quella volta avrebbe saputo la verità.
Dopo ciò Jungkook aveva deciso di non pressarla più anche se gli doleva non farlo.

A scuola erano iniziate le lezioni pomeridiane e questo significava che tutti gli studenti dovevano rimanere nell'istituto a mangiare.
Neanche a dirlo che le fan dei Bts iniziarono a contendersi Jungkook, tutte cercavano di averlo vicino per mangiare.
Prenotavano tavoli in giardino e se non c'era posto per tutte alcune si sedevano per terra ma sempre vicine al ragazzo.
A Jungkook non dispiaceva la situazione anzi era felice che le sue fan lo amassero così tanto, ma a volte si sentiva soffocare. Non aveva mai amato stare al centro dell'attenzione e adesso lo era troppo spesso, quasi sempre.
Serena vedeva il ragazzo in difficoltà e preoccupata per lui cercò una soluzione.
<appena suona la campanella prendi il tuo pranzo e seguimi velocemente,capito?> gli sussurrò la castana ottenendo uno sguardo confuso da parte del rosso che annuì comunque anche se non aveva idea di cosa avesse in mente la più piccola.
Appena udirono il suono della campanella entrambi si alzarono con il loro pasto in mano e prima che le loro compagne di classe potessero accerchiare il rosso, Serena gli afferrò il polso e iniziò a correre fuori dalla classe.
Corsero per i corridoi verso una direzione a Jungkook sconosciuta.

Coffee //J.k. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora