25 ~ Love me again

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Il dolore acuto che stava provando non era nulla però rispetto al piacere che si ritrovò a provare pochi minuti dopo essersi abituato alla presenza del membro di Eren nella sua entrata.

Eren gemeva come un pazzo e Armin non si ricordava di averlo mai visto in quello stato.

Sembrava più aggressivo, più sicuro, più malizioso. Ciò fino a qualche tempo prima probabilmente l'avrebbe spaventato. Ma in quel momento si ritrovò a pensare che fosse tremendamente eccitante.

Anche Armin non era da meno e più si avvicinava al culmine, più i suoi gemiti aumentavano.

Eren gli stringeva i fianchi, cercando di fargli il meno male possibile, ma non potè fare a meno di lasciare sulla candida pelle del biondino l'impronta rossastra delle sue dita.

Quando Eren lasciò entrare il suo liquido in Armin, urlò il suo nome con così tanta forza da sembrare lo stesse invocando.

Armin fece lo stesso, sporcando il letto del suo seme e lasciandosi cadere disteso una volta che Eren avesse tolto il suo membro dalla sua entrata.

Il sedere gli doleva terribilmente, Eren non era stato molto delicato e ne era consapevole.

Proprio per questo il castano, dopo essersi steso accanto al ragazzo e aver coperto entrambi con il lenzuolo celeste, lo strinse a se e gli accarezzò i capelli biondi bagnati a causa del sudore che gli imperlava il corpo.

«Mi sei mancato così tanto...» sussurrò poggiando le labbra sulla fronte del biondo.

Armin abbozzò un sorriso che avrebbe sciolto chiunque e si strinse al castano.

«Anche tu... non sai quanto.»

Improvvisamente il dolore sembrava essere scomparso. Ovviamente era ancora lì, ma l'affetto che adesso Eren gli stava dimostrando lo faceva sentire felice.

Eren era esausto: il rapporto gli aveva consumato completamente le energie. Ma ne era valsa terribilmente la pena.

Dopo essere stato abusato, forse non era proprio quello di cui un ragazzo normale avrebbe avuto bisogno.

Un ragazzo normale si sarebbe chiuso in sé stesso, avrebbe cacciato chiunque cercasse di aiutarlo e avrebbe passato il resto del mese nella sua stanza a piangere e a rivivere quell'orrida esperienza.

Ma Eren non era un ragazzo normale.

Per guarire aveva bisogno di Armin.
Per sentirsi meglio aveva bisogno di lui.
Perché Armin era il suo piccolo angelo. Una creatura delicata che lui doveva assolutamente proteggere, ma dal quale finiva per essere protetto lui stesso.

Armin era la sua salvezza e probabilmente lo sarebbe sempre stato.
Era la sua cura e lo aveva capito fin da quando con Reina aveva bussato alla porta della sua camera di ospedale per la prima volta.

Sembrava passato così tanto tempo da quel giorno... eppure non era così.

Forse se n'era innamorato a prima vista: non ne era certo.

L'unica cosa di cui era certo è che era rimasto colpito fin da subito da quel ragazzino dallo stravagante taglio di capelli e i grandi occhi azzurri che non gli permettevano di vedere il mondo.

Un tempo lui era stato i suoi occhi. Pensava che fosse Armin quello che aveva bisogno di aiuto.

Ma i ruoli si erano invertiti e Armin lo aveva aiutato più di chiunque altro.

«Armin...?»

La sua voce era flebile, grave, roca in un modo che il biondo amava e che lo faceva rabbrividire.

«Huh?»

"Sei il mio angelo, Armin."

«Io...»

"Sei l'unico che può salvarmi, Armin."

«...ti amo.»

"Grazie per amarmi ancora e avermi permesso di amarti di nuovo"

Il sorriso di Armin si allargò e il ragazzo lasciò un bacio sul petto del maggiore.

«Anche io, Eren. Tantissimo.»

Eren non fece in tempo a sentirlo perché si era già addormentato, col volto angelico del ragazzo impresso nelle pupille e una parola che riecheggiava nella sua testa.

"Salvami."

N/a:
sì, sono in ritardo come al solito. LO SO.
Spero di essermi fatta perdonare con questo breve ma intenso capitolo ;) (che dedico all'amore mio this_is_GhostQueen )

I'll show you the world [EreMin] IN REVISIONEWhere stories live. Discover now