Capitolo 1

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Buongiorno gente,oggi inizia il mio primo giorno di scuola alla Empire School Academy,faccio il terzo anno e ho cambiato scuola diverse volte,ma ovunque vado non mi sento mai a mio agio.
Quella maledetta sveglia strilla e il suo suono mi entra nelle orecchie fino al cervello,quindi la butto a terra con forza. Credo proprio di averla rotta,vabbé,non mi importa. Mi stropiccio gli occhi,sbadiglio e scendo dal letto. La mia stanza é una piccola e nera cameretta piena di poster di rock band. Accanto alla porta c'è una scrivania bianca con diversi libri e penne sopra,un baule accanto alla piccola porta del balcone contiene diversi oggetti di quando ero piccolo,vicino al mio letto c'è invece il mio armadio bianco. Vado in bagno e mi sistemo,metto dei semplici jeans neri e una felpa nera enorme,i miei capelli corvini non hanno proprio intenzione di stare al loro posto,quindi li lascio scompigliati,le mie occhiaie mi fanno sembrare un panda in contrasto con la mia pelle bianca come il latte,a volte mi sento un fantasma...infilo gli anfibi neri e prendo lo zaino. Vivo con mio padre,ma non lo vedo mai,é sempre a lavoro. Come ultima cosa prendo il mio solito giubbotto d'aviatore un pò vecchiotto, e finalmente esco fuori. Ed ecco che la vita mi dimostra ancora quanto mi adora;il cielo é ricoperto di nuvole e le gocce di pioggia bagnano il mio viso. Sta piovendo e io sono a piedi,capisco che la scuola é qua vicino, praticamente appena svolto l'angolo della strada,ma questo non m'impedirá di infradiciarmi da capo a piedi. Sospiro e prendo le cuffie, fortunatamente ad alleviare questa giornata che sembra iniziare di merda c'è Demons degli Imagine Dragons. Mi butto sotto la pioggia e corro veloce verso la scuola. Quando arrivo sono giá le otto,questo vuol dire che arriverò in ritardo ,dato che ancora mi devo fare dare gli orari delle lezioni dalla segreteria.
-Mi scusi,mi servirebbe il mio orario,sono Nico Di Angelo della 3°ASU-
La signora che ho di fronte mi guarda torva con i suoi occhi marroni,probabilmente perché sono tutto bagnato e i miei capelli stanno gocciolando. Ha i capelli castani con qualche striatura grigia,delle rughe in fronte e sta masticando una gomma. Il movimento della sua mascella mi ricorda quello di un lama mentre mangia,forse però sarebbe troppo sgarbato dirglielo,quindi me lo tengo per me.
-Benvenuto all'Empire School Academy. La sua classe é l'ultima in fondo al corridoio,non si può sbagliare-
Dice lei dandomi il foglio con gli orari delle materie. La ringrazio e corro verso la mia classe. Busso e senza aspettare un "avanti" entro. Silenzio. Questo é quello che sento,solo silenzio e i volti dei miei compagni con dei sorrisi beffardi mi fanno capire che ho fatto una figura di merda conciato cosí,con questi vestiti fradici,ma poco mi importa. Adesso parliamo del professore, vecchio e smilzo,capelli corti e baffetti grigi,ha uno sguardo severo con le sopracciglia inarcate.
-Lei deve essere il signorino Di Angelo. Si é reso conto di aver ritardato il primo giorno di scuola e di non aver chiesto neanche scusa come minimo?-
Questo tizio pensa di intimorirmi? Nah...cioé,intimorire me? AHAHAHAH,ha un grande senso dell'umorismo.
-Oh si certo,mi scusi professore,non era mia intenzione ferire i suoi sentimenti e ritardare a quella che sarà sicuramente una bellissima ed entusiasmante lezione di...-
-...italiano-
Completa lui. Eppure non sembra convinto.
-Pensa di prendermi in giro Di Angelo? Si accomodi in fondo alla classe e la smetta di proferire parola-
"Proferire parola",mi sta sempre piú simpatico ahahahahah. Comunque,mi siedo all'ultimo banco,accanto a un tizio con i riccioli biondi. Sistemo il mio diario e il mio astuccio(ovviamente neri) nel banco.
-Allora ragazzi io sono il professor Moore...-
Il resto di quello che ha detto il professore non l'ho ascoltato,ho iniziato a pensare ad altro. Le goccioline di acqua sulle finestre fanno a gara per arrivare sino alla fine del loro percorso,scommetto su quale gocciolina possa arrivare prima e sì,lo so,é una cosa infantile,ma sempre migliore della lezione del professor Moore. La gocciolina che ho scelto sta per superare le altre,ma non posso sapere di aver scommesso bene,dato che il mio adorato compagno di banco ha improvvisamente deciso di fare la battutona del secolo.
-Sai,di solito quando ci si fa la doccia si tolgono i vestiti.-
Mi giro a guardarlo,i suoi occhi azzurri come il cielo mi fissano dritto negli occhi,cosa che mi fa innervosire,nessuno mi guarda dritto in faccia, perché io o spavento la gente o le faccio pena. Invece lui ha la presunzione e il coraggio di guardarmi negli occhi,con quel sorrisetto di scherno stampato in faccia.
-scusa,credi di essere simpatico? No, perché non lo sei per niente.-
Sorride ancora di piú e mi chiedo per quale stupido motivo lo stia facendo.
-Primo,sono simpaticissimo. Secondo,potevi usare un ombrello. Terzo,non ti rivolgere cosí a me.-
Quando ha detto l'ultima frase il suo sorriso ha lasciato il posto a uno sguardo serio e penetrante,ma non sarà mica...ritardato? Adesso lo guardo male anche io.
-Sai,credo che se avessi avuto un ombrello lo avrei utilizzato,e poi vorrei farti sapere che io mi rivolgo come voglio con chi voglio,e non sei di certo tu a dirmi cosa devo e cosa non devo fare.-
Detto ciò mi sarei aspettato un comportamento distaccato e intimorito,e invece no,sorride,come un deficiente,cosa cazzo sorride sempre stò qua!?.
-Mi stai simpatico,come ti chiami?-
É bipolare.
-Nico.-
Inarca le sopracciglia,e alza un angolo della bocca,in questo modo si accentuano le sue lentiggini sulla sua carnagione abbronzata. Siamo in inverno,ed é abbronzato?? Si farà sicuramente la lampada,ma dico,solo io sembro un cadavere?.
-tu sei?-
Mi pare giusto sapere il nome del mio compagno di banco, che é disturbato mentalmente tra l'altro.
-William Solace,Will per gli amici. Beh Nico,hai un bel caratterino,io e te non andremo mai d'accordo e proprio per questo hai segnato l'inizio della tua lenta e dolorosa morte.-
Qualche risatina si sente provenire accanto a lui,due tizi,uno con i capelli e gli occhi castani e l'apparecchio ai denti,uno con i capelli neri legati in un codino e con gli occhi grigi,ridacchiano tra di loro e si scambiano degli sguardi,poi guardano Will e sussurrano qualcosa tipo "grande bro","un nuovo giocattolino? Sarà divertente". Non so cosa questi tizi abbiano in mente,ma non mi sembra niente di buono.
-Cosa vorresti dire?-
Chiedo perplesso.
-tranquillo,presto capirai-
Posso essere tutto,tranne che tranquillo. Da quel momento non mi ha parlato piú,e io mi sono fregato altamente di quel che ha detto e ho iniziato a disegnare. Disegno un albero,con le radici ben attaccate al terreno,la corteccia é ormai vecchia,le foglie stanno cadendo,é un albero anziano il mio,volevo disegnare altre cose,ma due ore passano in fretta e la campanella suona,e finalmente posso uscire fuori a prendere un pò d'aria. La ricreazione inizia,dura venti minuti quindi ho tutto il tempo che voglio per fumarmi una sigaretta. Ho iniziato a fumare quando avevo dodici anni, non volevo fare il figo,volevo provare qualcosa di nuovo,o piú probabilmente volevo farmi ancora male,sempre piú male. Nel frattempo i miei vestiti e i miei capelli si sono asciugati, finalmente. Esco dalla classe e raggiungo il campo della scuola,dove mi metto un pò in disparte a fumare ,lontano da tutti...o almeno cosí credevo.
-Non ti fa bene fumare,dovresti smettere,fa male ai polmoni.-
Quel figlio di brava donna mi é spuntato dietro insieme ai suoi due amiconi,e mi é leggermente preso un colpo.
-Solace,cosa sei un dottore? So che fa male,fumo proprio per questo.-
I suoi due amici sono confusi,ma Will al contrario sorride,sembra contento, perché é contento?!?
-che persona curiosa... Comunque io, Charlie e Tobias vorremmo comprarci la merenda,tu sarai sicuramente cosí gentile da darci dei soldi vero?-
Ahh,quindi io sono sempre lo sfigato di turno che viene bullizzato, vabbé ,cosa vuoi che sia, un'altra cosa di merda della mia vita da aggiungere alla lista.
-sentite,non so quali problemi avete,ma purtroppo non posso fare niente,posso solo consigliarvi di andare dallo psicologo,adios-
Detto ciò mi incammino per andare via,ma vengo fermato da Will che mi stringe il braccio. Mi giro incazzato. I suoi occhi sono piú scuri,quasi blu e il suo sorriso quasi fa paura.
-Dove credi di andare moccioso? Ti abbiamo chiesto una cosa e ora tu ce la dai,o ti finisce male.-
Charlie e Tobias ridono e io mi arrabbio sempre di piú,chi si credono di essere?!.
-Lasciami andare o ti faccio finire male io.-
Dico a denti stretti,in realtà sono un tantino piú basso e gracile di lui,ma mostrarmi forte é l'unica cosa che possa fare,anche perché non voglio farmi mettere i piedi in testa da nessuno. Strattono il braccio e faccio per andarmene,ma Charlie,il ragazzo con l'apparecchio mi fa lo sgambetto e finisco a terra,sporcandomi di fango,che schifo. Mi alzo e mi giro verso di loro con uno sguardo omicida.
-Pensi di farci paura moccioso?
Dice Will. Eppure è un peccato,un ragazzo cosí sembra carino e coccoloso,invece é tutto il contrario. Faccio per tirargli un pugno,ma come ho detto prima,io in confronto a lui sono un nano da giardino,infatti mi ha bloccato il pugno con una sola mano,che é il doppio della mia. Digrigno i denti.
-Lasciami stare.-
-te l'avevo detto,presto ci saremmo divertiti-
E un pugno mi arriva dritto in pancia. Mi fa malissimo e mi butto a terra raggomitolato dal dolore. Ridono nel vedermi soffrire.
-ci vediamo piú tardi Di Angelo.-
E vanno via.
Dolore. Il dolore é la parola che rappresenta meglio la mia vita,é inutile che io mi impegni,qualunque cosa io faccia andrà sempre male. Apro gli occhi che prima stavo strizzando per il male alla pancia, davanti a me la sigaretta ,che avevo in mano prima,si spegne. Forse, prima o poi,dovrò spegnermi anche io.

Un raggio di luce in un cuore di tenebre {Solangelo}💛Where stories live. Discover now