Capitolo 18: gli Ultraevoluti.

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Due settimane.
Due lunghe settimane in compagnia dell'El Dorado e dei suoi seguaci, pensavo di cavarmela quando il mio rapporto con quella turchesina di Beta si stava stabilizzando ma poi arrivó un nuovo ragazzo, Gamma.
Era ancora più odioso.
Non sapevo esattamente come spiegare le mie giornate, vi erano giorni in cui stavo nella mia stanza per ore e altri che invece vi entravo solo per dormire.
Quando uscivo non sapevo sempre dove mi avessero portato. Alcune volte mi facevano degli strani esami mentre alcune mi portavano a giocare a calcio nel campo del C.D.C. contro altri ragazzi dell'El Dorado.
Non so neanche che fine abbiano fatto i miei vestiti: da quando mi sono risvegliata, ho addosso quella strana divisa che avevano tutti i giocatori, fin troppo attillata per i miei gusti.
Dovevo imparare a cavarmela in un posto del genere, questo è sicuro.

-Ehi, biondina.- Gamma aprii la porta senza neanche bussare e con la sua solita simpatia. -È ora di andare, sbrigati.-
Non sia mai che usi le buone maniere!
Mi alzai scrollandomi con le mani la polvere sulle gambe e mi diressi verso l'uscita della stanza.
Gamma mi prese subito per l'avambraccio e mi trascinó per il corridoio. -Sai camminare un po più veloce, biondina?-

-Possibile che tu non riesca a chiamarmi Ashley?- scocciata volsi la testa dall'altra parte mentre dalla bocca di Gamma non uscii alcuna risposta, si limitó soltanto a guardare davanti a sé.
Nel silenzio di quel momento si sentii un boato sordo venire dalla fine del corridoio.
Mi voltai. -Cos'è stato?- chiesi a Gamma confusa.

-Niente, andiamo.- mi strattonó e continuai a camminare, ma sinceramente lo vedevo molto nervoso.

-Gamma, che sta succedendo?-

-Niente ho detto! Biondina muoviti.-
Continuammo a camminare e dopo qualche minuti mi tranquillizzai non sentendo più alcuno strano rumore, ma mi domandavo ancora perchè Gamma fosse così teso.
Le risposte non tardarono ad arrivare.
Ci fu un secondo boato e stavolta più forte, che fece tremare il terreno.
Sia il che Gamma faticammo a rimanere in piedi, ma lui mi afferró il polso e prese a correre, anche se ben presto la fuga ci fu interrotta dalla donna incappucciata. Non riuscivo a vedere il suo viso, eppure i suoi modi di fare erano così conosciuti...come se facessero parte della mia vita da sempre.

-Levati!- sbraitó Gamma.

-Non vai da nessuna parte con lei.- rispose la donna. -Loro sono qui.-

-Chi è qui?- mi intromisi.

-L'ho sempre saputo che ci avresti traditi, tu e la tua...!- Gamma fu zittito da una forte pallonata che lo colpii alla schiena. Mi voltai di scatto e riuscii a vedere la persona che intanto stava recuperando il pallone a terra.
Aveva degli strani capelli color platino, su cui erano posti degli occhiali ancor più strani, che mi ricordavano un pó quelli di Jude, mentre gli occhi erano magnetici e violacei.

-Minerva...- anche lui mi sembrava famigliare, ma non lo sentivo parte della mia vita. Semmai era parte della vita di Minerva.
Si avvicinó e mi porse la mano, ma indietreggiai continuando a fissarlo.

-Devi fidarti Ashley.- fu la donna a parlare. -Gli Ultraevoluti ti possono aiutare sul serio.-

-Gli ultra cosa?- la fissai e fu la prima volta che riuscii a scorgere i suoi occhi, anche solo per un minimo secondo. -I-io voglio solo tornare a casa.-

-Tornerai da tuo padre, te lo prometto. Ma ora permettimi di salvarti la vita.- il platino si avvicinó ancora più a me, ma questa volta non indietreggiai.
Mi voltai ancora a fossare l'incappucciata che se ne stava a braccia conserte alla fine del corridoio, mentre in tutto l'edificio entró in funzione una sirena.

-Sanno che siete qui, Simeon.- esordii lei.

-Dobbiamo andare, alla svelta! Miner...Ashley.- si corresse quando la donna lo fulminó con gli occhi. -Allora?- mi pose di nuovo la mano e mi voltai a fissare la figura di quella sconosciuta.

-Tu verrai?- dissi quasi in un sussurro. Non so perchè mi stessi preoccupando tanto della sua incolumità, ma fin da subito ho capito che ci fosse qualcosa tra noi.
Un legame.
La vidi sorridere sotto quel cappuccio.

-Si.- rispose muovendo il capo in un cenno. Mi voltai nuovamente verso il ragazzo che intanto aspettava una mia risposta.
Anche se con un po di timore, gli afferrai la mano e lo seguii.

Sii Forte. ~Inazuma Eleven Go~Where stories live. Discover now