Capitolo 15: allenamenti.

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~Axel's Pov

La mattina seguente la squadra della Monte Olimpo si sarebbe allenata visto la fase finale del suo girone, contro la Farm Jr. High.
Non ero minimamente preoccupato dell'esito della partita, i componenti erano tutti dei fuoriclasse scelti appositamente per rappresentare il Quinto Settore.

-Spostati in prima linea, Ashley.- mia figli, che portava la fascia color rubino da capitano, fece come gli avessi detto.
La seguii con lo sguardo per tutta la lunghezza del campo, ma quando si fermó per rubare palla a Fourseason, il mio sguardo fu catturato da una persona che dagli spalti stava osservando gli allenamenti.
Anzi. Zoolan stava guardando direttamente mia figlia.

-Ashley, vieni qui.- correndo si diresse verso la panchina, mentre io fissavo ancora quell'uomo.

-Si papà?- aveva il fiatone ed era tutta sudata, così mi voltai e presi un asciugamano e una borraccia, progendoglieli.

-Adesso ascoltami.- attirai la sua attenzione, guardandomi con uno sguardo confuso. -Per te oggi l'allenamento è finito, vai negli spogliatoi.-

-Ma...-

-Niente ma.- le parlai con lo sguardo e poi volsi gli occhi sugli spalti e ci capimmo all'istante. Fece finta di nulla e si voltó, notando la presenza di Zoolan e la vidi irrigidirsi. -Se ti chiedono perchè tu abbia terminato gli allenamenti in anticipo è perchè non ti sentivi tanto bene.- lei annuii. -Austin, seguila.-
Il mio secondo fece come ordinato e mentre Ashley stava entrando nella galleria che portava agli spogliatoi, volsi un ultimo sguardo a Zoolan.
Sapevo che ormai vi eravamo tutti fin troppo dentro a quella storia, ma avrei protetto mia figlia a qualunque costo.
Se Zoolan avesse toccato Ashley, lo avrei ucciso con le mie mani.

~Ashley's Pov

Mi feci una doccia in tempi record e uscii dal bagno dello spogliatoio soltanto con i jeans attillati come portavo di solito e un turbante fatto con l'asciugamano per far si che i capelli si aciugassero più facilmente.
Vi era anche Austin con me, ma non mi vergognavo a farmi vedere in reggiseno da una persona che consideravo mio fratello.
Mi asciugai la chioma bionda e misi la giacca con il logo del Quinto Settore, mentre nel borsone buttavo la mia divisa tutta stropicciata.
Mentre mi allacciavo i bottoni, mi tremavano quasi le mani dalla paura ed Austin si avvicinó cingendomi in un abbraccio.

-Che vorrà da me?- era quasi più nervosismo quello dentro di me, il pensiero che mio padre dovesse farsi mettere i piedi in testa da uomini come quello mi faceva ribollire il sangue.

-Io e tuo padre non gli permetteremo di toccarti.- strinsi il suo abbraccio ancora di più. -E sono sicuro che neanche Victor lo permetterebbe.- sorrisi a quella sua affermazione.
La sera prima, quando ormai ero nella mia stanza pronta per andare a dormire, sentii qualcosa sbattere contro la finestra. Mi avvicinai e la aprii, venendo quasi colpita dai sassolini che tirava Victor per cogliere la mia attenzione.
Rimanemmo a parlare per forse un'ora, cercando di non farci scoprire, ma tralasciai di urlargli ai quattro venti di Zoolan Rice, cosa che gli scrissi successivamente per messaggio.
Aveva fatto una tale scenata, che per calmarlo dovetti starci dietro un'intera nottata di chat, andando a dormire molto tardi.
Solo Austin lo sapeva e pensandoci mi si formó un sorriso divertito.
Quando uscimmo dagli spogliatoi dopo quasi un'ora, subito si materializzó mio padre che mi diede un bacio sulla nuca e che poi ordinó ad uno dei servitori di portare la mia divisa a lavare e il borsone in camera mia.

-Vai in camera tua e se devi uscire, fai chiamare prima uno di noi due. Ok tesoro?- annuii e accompagnata dal servitore arrivai in stanza, dove mi buttai sul letto e controllai i messaggi.
Come immaginavo: una dozzina di messaggi di Victor che imprecavano sul 'presunto capo supremo del Quinto Settore' e con cui scoprii molti insulti di cui non sapevo neanche l'esistenza.
Lo chiamai e quel pomeriggio passó così, in telefonata con il mio ragazzo passando dall'argomento di Zoolan a quello della prossima finale contro la mia squadra.
Sapevo che in fondo avrei dovuto perdere, per salvare il calcio, per salvare la mia vita. Anche se con tutte quelle bugie, forse, avrei perso completamente il rapporto con Victor oltre che la partita. Non sarei riuscita a sopportarlo.
Se Victor o mio padre fossero mai stati in pericolo, avrei seguito anche Zoolan pur di vederli stare bene. Stessa cosa se avessero toccato Austin, non riuscirei a stare calma di fronte ad una situazione del genere e rabbrividii soltanto al pensiero.
Poi Da quando la Raimon aveva schierato in candidatura Hillman come possibile Imperatore del Quinto Settore, mio padre crolló nel dover combattere, oltre che contro la sua squadra, anche contro il suo primo allenatore. Ma aveva avuto la forza di rialzarsi e per me era diventato un grande esempio.
Al solo pensiero di Zoolan che gli torceva un capello, l'istinto fu quello di tirare un pugno al muro talmente forte da spaccarmi le nocche.
Se Zoolan avesse toccato mio padre, lo avrei ucciso con le mie mani.

Sii Forte. ~Inazuma Eleven Go~Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt