Capitolo 14: don't let me down.

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Anche se i ragazzi si erano preparati tanto per quella partita, alla fine caddero uno a uno come birilli.
Gli unici che riuscivamo avanzare, e cioè Io, Fey, Victor, Arion e Riccardo, non facevamo in tempo ad arrivare a centrocampo che quelli dell'El Dorado ci rubavano palla.
Fino al Primo tempo siamo sottostati alle prese in giro della turchesina, Beta, il capitano.
E proprio quando i minuti dell'intervallo stavano per scadere, Beta si mosse nella mia direzione. Le gambe furono come se fossero scattate da sole, andandole incontro.

-Ashley!- Victor e Melanie mi seguirono, mentre gli altri rimasero ad osservare confusi dalla panchina.

~Victor's Pov

Un luccichio rosso.
Quando mi voltai verso la mia ragazza, il particolare colore dei suoi occhi attirarono la mia attenzione.

-Merda.- sentii sibilare Melanie di fianco a me. Seguii la linea immaginaria del suo sguardo e lo vidi puntato su Beta, che a passo veloce si stava dirigendo verso Ashley.

-Ashley!- la chiamammo entrambi quando anche lei camminó verso la turchese, con i pugni serrati e i denti stretti.
Sia io che Melanie la seguimmo, arrivando due passi dietro di lei.

-Minerva.- disse Beta con una voce cantilenante e che mi ricordava quelle oche giulive che ci sono a scuola.

-Io non sono Minerva.- Ashley si morse il labbro, ma i suoi occhi rimasero di un rosso scarlatto.
Fu un movimento meccanico, senza pensarci: mossi la mano ed intrecciai le dita con le sue.
Lei sembró sussultare a quel gesto, forse neanche si era accorta che io Melanie l'avessimo seguita, ma strinse la presa.

-Oh, ma che bella coppietta.- ammise Beta con un falso tono amichevole. -Sarebbe un peccato se si dovesse separare.-

-Che intendi dire?- risposi secco e subito. Ashley mi diede uno strattone e si volto, guardandomi negli occhi.

-Lascia perdere Vic.- i suoi occhi tornarono lentamente di quel bellissimo verde che mi piaceva tanto. -Non so che cosa vuoi Beta. Ma una cosa è certa, vi batteremo.- aveva una sicurezza tale che mi fece sorridere. Melanie le mise una mano sulla spalla e solo in quel momento mi accorsi che Ashley stesse tremando, quasi contraendo i muscoli.

-Ashley, Andiamo.- disse la moretta a denti stretti, e la mia ragazza, lasciandomi la mano, giró i tacchi velocemente.

~Ashley's Pov

Mi stava scoppiando la testa, il mio corpo tremava come se avessi la febbre, non sapevo che cosa stesse succedendo ma dovevo allontanarmi da Beta.

-Ci vediamo sul campo, Minerva.- sono sicura che mi avesse fatto la linguaccia da dietro, ma non mi voltai e seguita da Victor e Melanie tornai alla panchina.
Presi la borraccia e bevvi un sorso d'acqua.

-Va tutto bene?-la voce di Victor fece capolino dietro di me. Posai l'acqua e mi passai l'asciugamano sulla fronte, notando che il tremore fosse passato.

-Si sto bene.-

-Sicura?-

-Sto bene, Victor, davvero.- risposi facendogli un sorriso. -Non ti preoccupare.-

-Se ci fosse qualcosa che non va me lo diresti, vero?- fui sorpresa da quella domanda e non sapevo esattamente cosa dirgli. Alcune cose gliele tenevo all'oscuro, forse l'aveva intuito anche lui, eppure quella frase mi pesó sulla schiena come un possente macigno.

-Si, Vic.- si avvicinó a me con un sorriso e mi mise a posto il colletto della maglia.

-Ok.- mi stampó poi un bacio sulla nuca. -Torniamo in campo la partita sta per iniziare.-

La partita arrivó agli ultimi minuti ancora in parità. Ashley si sentiva spiazzata, inutile, i suoi compagni, compreso Victor, avevano evocato il loro Spirito Guerriero, ma lei no.
Aveva paura. Fece molto poco in campo, per lei non ne valeva la pena. E Victor se n'era accorto, così come Melanie...

Le gambe quasi mi cedevano, il cuore batteva all'impazzata e tutto sembrava girare intorno a me come una trottola.
Minerva voleva uscire, come qualsiasi spirito guerriero, ma non potevo permetterlo.
E questi pensieri mi distraevano dalla partita.

-ASHLEY!- Victor mi lanció la palla, ma la presi di punta e la feci uscire dal campo.
Rimasi spiazzata, immobile a fissare la palla che rimbalzava oltre la linea, fino a quando una risatina mi fece voltare.

-Pare che qualcuno non sappia più vome si gioca a calcio.- Beta si mosse verso di me, con un pallone bianco in mano: lo stesso che pochi giorni prima aveva Alpha.
Indietreggiai.

-Continuiamo la partita, Beta!-

-No, mi spiace...ma avremo molto tempo da stare insieme, Minerva.- mi fece la linguaccia, come al solito, ma poi una luce gialla e dorata si elevó dal pallone.
Duró pochi secondi, ma sentivo come una strana forza che volesse entrare dentro di me, non era Minerva.
I raggi della luce cambiarono colore diventando violacei, quasi accecavano, ma riuscii seppure a fatica, a tenere gli occhi aperti. -Ora verrai con me!- la sua espressione cambió, diventando tenebrosa ed inquietante, con un ghigno stampato sulla faccia.
Quella luce divenne più forte e mi sentii tirare verso il pallone, come risucchiata da qualcosa e trascinata verso quei raggi viola.
Sentii Melanie urlare il mio nome, ma poi si zittii.
Ritrovai il suolo sotto di me e quando rialzai lo sguardo, Mark era avvolto da quella luce violacea e si oppose con la mano di Luce.

-Vai all'autobus Ashley!- mi urló. In tutto quel caos non mi ero neanche accorta che l'autobus Inazuma aveva fatto capolino in campo guidato da Wonderboat e che alcuni giocatori erano già entrati.

-Vieni anche tu!-

-Ho promesso a tuo padre che ti avrei protetta, quindi corri!- indietreggió di qualche passo dalla fatica, ma stava mollando la presa.

-Che cosa?!-

-Parliamo dopo di questo! Vai all'Autobus Ashley!- quando incroció lo sguardo con il mio, mi alzai di scatto e corsi verso l'autobus.
Melanie era immobile, con gli occhi sbarrati e ferma davanti alla porta.

-Papà, andiamo!- urló lei. Mark si voltó, ma la Mano di Luce cedette. -PAPÀ!- Mel scattó in avanti, ma la presi per le braccia.
Mark veniva trascinato sempre più verso il fulcro di quella luce e incrociai gli occhi con quelli di Beta, mentre Melanie si dimenava a fatica dalla mia presa.

-Spero che imparerai dai tuoi errori, Minerva!- urló la turchesina nella mia direzione.
Melanie urló ancora il nome di suo padre, ma questo scomparii nel nulla quando la luce si fece più intensa.
Tuttó sembró come rallentare. Mel non si mosse, rimase paralizzata e con lei anche io.

-Andiamo!- mi sentii strattonare e ritrovai il braccio di Victor tirarmi nel camioncino.

-PAPÀ!- Mel si risveglió dal suo stato di trance e scattó in avanti, scappandomi per un braccio.

-Non farla andare!- anche la voce di Fey si unii a quella di Melanie e finalmente, strattonate da Victor e Fey, entrambe ritrovammo il freddo pavimento del pullman.
La mia migliore amica scoppió in un pianto incontrollato addosso a me, così la avvolsi tra le mie braccia e presto la mia divisa si bagnó delle sue lacrime.
Alzai lo sguardo e vidi Victor fissarmi malinconicamente.
La situazione era diventata più complicata di quanto fosse già.

Sii Forte. ~Inazuma Eleven Go~Where stories live. Discover now