Capitolo 14: cattive conoscenze.

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~Axel's Pov

Entrai nell'ufficio di Cinquedea seguito da Austin, mentre un servitore alle nostre spalle richiudeva la porta.
Il direttore generale del Quinto Settore ci dava la schiena, con le mani posate dietro di essa mentre guardava uno skyline buio di Tokyo dalla vetrata della stanza.

-Signore, il Grande Imperatore.- ci annunció un secondo uomo presente nella stanza, aveva una divisa diversa rispetto a quella degli altri che lavoravano per il Quinto Settore. A dire il vero, questo ragazzo non lo avevo proprio mai visto in giro per la sede.

-Alex, quest'oggi vi ho convocati qui per presentarvi una vecchia conoscenza sia a te e che al tuo secondo Houston.-

-Mi chiamo Austin signore.- fulminai con lo sguardo il ragazzo di fianco a me, che indietreggió di un passo stringendosi nelle spalle, mentre Cinquedea ricominció a parlare.

-Quest'uomo ci ha aiutato moltissimo per la costruzione di questa associazione e del suo ideale di calcio.- incominció a passeggiare avanti e indietro, mantenendo un braccio dietro la schiena. -In passato ha lavorato nel mondo del calcio, ma i suoi piani non andarono come programmato. Questo peró ha fatto in modo che nascesse questa associazione e dopo un anno dal tuo arrivo mi sembrava di dovere presentartelo.- allungó il braccio di lato e da un'altra porta dell'ufficio avanzó un uomo alto, da una folta barba viola con qualche ciuffo grigio e un monocolo su un occhio. Sentii Austin sussultare dietro di me, ma che subito si ricompose. Io invece rimasi impassibile, ma quell'essere mi suscitava angoscia ancora come anni fa.

-Alex, ti presente Zoolan Rice, capo del Quinto Settore.-

-È un piacere conoscerla.- mi porse la mano e gliela strinsi con riluttanza, aveva ancora quel tono cupo e viscido come ricordavo. -Sapevo che avesse anche una figlia, Sig.re Zabel, posso sapere dove sia?-

-Come mai vuole tanto conoscerla?- fu il mio secondo a parlare.
Austin stai zitto cazzo.
Zoolan inarcó un sopracciglio, avvicinandosi al ragazzo che nel frattempo indietreggió.

-Come capo di questa associazione calcistica è mio dovere conoscere ogni persona che lavora all'interno. Spero che la sua maleducazione sia dovuta alla sua inesperienza, sig.re Hobbes.-
Se Austin rimase impassibile in quella situazione è dire poco. Non fiató e guardó continuamente Zoolan negli occhi, quando pensavo che si sarebbe nascosto dietro di me con insicurezza.
Quando poi si rivolse nuovamente a me, un servitore entró, annunciando qualcuno.

-Signori, la Principessa desidera entrare.-
No cazzo.
Mia figlia fece il suo ingresso nell'ufficio con un lieve sorriso sul viso e vidi gli occhi di Zoolan spostarsi su di lei, cosa che mi fece infuriare. Trattenni a stento un pugno che si sarebbe fermato sulla sua lurida faccia da maniaco.

-Principessa, la stavo aspettando.- fu Cinquedea a parlare e sul volto dell'altro si fece largo un ghigno.
Ashley mi guardó e ci capimmo con gli occhi.

~Ashley's Pov

Quando incrociai gli occhi con mio padre capii subito che qualcosa non andava, così mi avvicinai a lui.
C'era un uomo in quella stanza che non conoscevo, alto almeno quanto mio padre ma più tozzo e dai modi inquietanti.
Mi si avvicinó e pose una mano sulla mia spalla, mentre vidi mio padre stringersi le mani a pugno talmente forte che temevo si conficcasse le unghie nella pelle.

-E così tu sei la Principessa.- mi porse la mano che prima si era posata sulla mia spalla e gliela strinsi, sentendo sulla pelle il metallo freddo degli infiniti anelli che portava alle dita. -Sono Zoolan Rice, molto piacere.-
Un nome che avevo già sentito da alcuni racconti di mio padre e di Austin, ma che non prevedeva nulla di buono.

-Ashley Zabel.- non feci neanche un minimo sorriso a quell'uomo che invece teneva stampato sul suo viso un ghigno.

-A quanto ne so sei il capitano della squadra del Quinto Settore, insolito vedere una ragazza in quella posizione.-
Fece un gesto poi mi fece rabbrividire, passó due dita sulla mia guancia in una falsa carezza e si allontanó finalmente da me.
Penso che a mio padre stessero tremando le mani, a giudicare dalla sua espressione.

-È tutto, potete andare.- Cinquedea ci congedó con minime parole e tutti e tre uscimmo dalla stanza.

Arrivammo nell'ufficio di mio padre, dove questi non appena si avvicino alla scrivania vi tiró un pugno talmente forte che fece tremare il legno e le sue nocche si sfregiarono.

-Axel, calmati.- Austin aveva le braccia sui fianchi e una presenza autoritaria come mai avuto prima.

-Quello stronzo non era in prigione?- mio padre non badó a mezzi termini e stetti li a fissare i due ex compagni di squadra discutere su quell'uomo per circa una ventina di minuti...

~Nello stesso momento, nell'ufficio di Cinquedea

-Quante volte le ho detto di portare quella ragazza da me, Gyan?- Zoolan parló con un tono misto ad un ringhio.

-Mi scusi signore, ma ogni volta c'è sempre di mezzo qualcuno che interferisce.- Cinquedea mantenne la sua sicurezza anche di fronte ad un uomo come lui.

-Non importa! Abbiamo bisogno di quella ragazza, tolga di mezzo qualsiasi ostacolo o il nostro piano non si attuerà mai! Vogliamo far cadere ai nostri piedi quell'impostore di Axel Blaze che crede di farci la barba con una falsa identità?! Bene. Allora prenda quella ragazza e la porti da me!- e sputando fuori queste ultime parole, il capo del Quinto Settore uscii dalla stanza.

Sii Forte. ~Inazuma Eleven Go~Where stories live. Discover now