Capitolo 8: amami.

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Nella mia vita non mi sarei mai immaginata di entrare a far parte di un'associazione per il controllo del calcio o, peggio ancora, di viaggiare nel tempo perchè il tuo fidanzato si è dimenticato qualsiasi cosa inerente a quello sport.
Eppure, era proprio quello che stava succedendo, e quando la macchina del tempo Inazuma partì, mi scappó un gridolino acuto di sorpresa mista a paura.
Mi ero imbarcata su quello che sembrava un autobus con il logo dell'Inazuma insieme a persone che conoscevo a malapena, escluso Arion.
Un ragazzo del futuro, un orsacchiotto di peluche azzurro che parla e il fratello del mio fidanzato che dovrebbe essere paralizzato, ma proveniente da un'altra linea temporale e perció camminava.
E per non dimenticare il problema più importante, il mio Spirito Guerriero si stava ribellando al mio controllo e ció mi portava attacchi di panico, problemi esistenziali, improvvisi attacchi d'ira ecc...
In quel preciso istante, mi resi conto che la mia vita fosse proprio una mer...

-Ashley?- la voce di Arion mi fece sobbalzare, mentre stavo guardando fuori dal finestrino le mille luci color arcobaleno che ci circondavano.

-Dimmi?- feci il sorriso più dolce che potessi fare, ma stranamente sentivo come qualcosa che me lo impediva. Forse la presenza di Minerva.

-Fey dice che avrebbe trovato un modo per contenere il tuo spirito.- esordi il moro -Vieni!-
Prima che potessi ribattere la mia manica del cappotto era strattonata dal ragazzo e mi ritrovai a correre per il corridoio dell'autobus.
Quando si fermó di colpo quasi andavo a sbattere contro di lui e Fey.

-Dai, racconta ció che hai scoperto Fey!- a volte Arion si comportava come un bambino, ma forse è proprio questo che mi spinge ad essere completamente me stessa quando sono in sua compagnia. Le uniche persone di cui mi fido sono proprio lui, Victor e Melanie.
Fey continuava a guardare un apparecchio digitale, simile ad un tablet, sembrava come studiare qualcosa.

-Allora- Fey mi mostró il tablet, che raffigurava il mio spirito guerriero, Minerva. -Questa è Minerva. Analizzando i suoi parametri, si puó capire quanto questa identità sia potente.-

-In parole meno futuristiche, Fey?- dissi tra una risata.

-Il tuo spirito è troppo forte e ti sovrasta.- intervenne Vladimir, mettendomi una mano sulla spalla.

-Come se non lo sapessi già.- ridiedi il tablet a Fey.

-Potresti controllarla. Minerva è forte ma non indistruttibile, Ashley. Basta solo un po di forza di volontà e quando scopriremo come potenziare al massimo le tue capacità, vedrai che il tuo spirito guerriero risponderà soltanto a te.- mi rispose il verde.
In quel preciso istante ci fu un improvviso boato e un paesaggio di Tokyo comparve sotto di noi.

-Siamo arrivati.- annunció con un sorrise il fratello del mio ragazzo.
Pensai a Victor, finalmente lo avrei rivisto e avrei potuto salvarlo, ma al tempo stesso avevo paura di come avrebbe reagito alla mia vista e provavo pena per Vladimir.
Ero arrabbiata.

-Quelli dell'El Dorado hanno trovato pane per i loro denti.- guardai fissa davanti a me, attraverso il parabrezza, ma sentii una mano sulla spalla.

-Ashley.- fu Fey a parlare. -I tuoi occhi.-
Guardai il mio riflesso nel parabrezza. I miei occhi erano rossi, sintomo che Minerva stava prendendo il sopravvento anche in quel momento.
Li richiusi e respirai profondamente, la priam cosa che mi venne in mente fu Victor: la sua presenza, i suoi occhi, i suoi baci.
Non ero sicura di cosa stessi facendo.
Riaprii gli occhi lentamente, quando ormai la macchina del tempo era atterrata su uno spiazzo verde.
Nel riflesso del parabrezza i miei occhi ora erano di nuovo del colore normale, castano chiaro.

-Brava, sei riuscita a controllarlo!- Fey mi diedi una pacca sulla spalla così forte che feci un passo in avanti.

-Non so se ci riusciró di nuovo.- sorrisi e riguardai il mio riflesso. Mi sentivo estremamente narcisista in quel periodo.

-A cosa hai pensato per calmarti?- chiese Wonderboat.
A Victor.

-Oh...bhe...a mia madre.- conclusi la frase con un sorriso tirato.
Avevo pensato a Victor per calmarmi, ai momenti passato con lui; dovevo ritrovarlo.
Victor era il mio punto fermo.

Sii Forte. ~Inazuma Eleven Go~Où les histoires vivent. Découvrez maintenant