"Iris per favore!" sento due braccia racchiudermi da dietro, coprendo quasi completamente il mio corpo.

Non oppongo resistenza, credo di aver bisogno di un abbraccio.

"Chi era?" chiede dolcemente Cameron, avvicinandosi.

Per una frazione di secondo mi ero concentrata solo da queste due braccia che mi stringono, ma appena Cam mi pone nuovamente la stessa domanda, entro nuovamente nel pallone.

Ancora non ci posso credere, sono passati due cazzo di anni.

Susan si avvicina lentamente, le sue guance sono rigate da delle lacrime, soffre per me.
Ha sempre odiato vedermi stare male, sono anni ormai che lei piange al posto mio.

"Iris, e-era lu-ui?" chiede percossa dai singhiozzi, quasi in un sussurro.
Cam sgrana gli occhi e si avvicina ancora di più.

"C-cosa?! Era lui?!" grida, e le lacrime di Sus aumentano.

Non rispondo, mi limito a liberarmi da quella forte presa e correre via, lontana da quella casa.

Corro, corro più che posso, sento dei passi alle mie spalle, devo nascondermi, non voglio nessuno e soprattutto non voglio dare spiegazioni consapevole di far del male.

Mi fiondo dentro il primo negozio che trovo, e solo quando regolarizzo il mio respiro noto che è un piccolo negozio di tatuaggi.

Il ragazzo dietro il bancone mi guarda confuso, e fingendo un sorriso mi domanda:
"Signorina, tutto bene?". Annuisco soltanto, sedendomi.

Devo aspettare che perdono le mie tracce,
me ne starò qui per un po'.

"Ehm... ha intenzione di farsi un tatuaggio oppure un pearcing?" chiede il ragazzo, grattandosi la nuca in imbarazzo.

"No io non dovr...." inizio a parlare ma mi blocco, appena una folle idea mi attraversa la mente.

"Un tatuaggio" rispondo.

"Allora mi segua" mi intima sorridendo.

Una volta entrati in una piccola stanza, lui prepara della carta trasparente e un pennarello.

"Cosa intende farsi?" chiede, sedendosi.

"Vorrei farmi una scritta sul polso sinistro" rispondo, prendendo un altro pennarello e disegnando il tatuaggio che ho intenzione di fare.

Una volta finito lo schizzo, lui inizia il suo lavoro mentre io mi rilasso semplicemente, cercando di non pensare a nulla.

Sento l'ago sulla mia pelle, cosa che dovrebbe farmi un minimo male, ma tutto ciò che sento è il nulla più totale, sento solo un grosso vuoto.

Non sento neanche più il dolore fisico, ho eliminato definitivamente ogni emozione.




"Fatto!" esclama il ragazzo, passando una pomata bianchiccia sopra il mio polso.

Sorrido soddisfatta e ci avviamo verso il bancone per pagare.
"Grazie, sei stato bravo" gli dico, fiera del suo lavoro.

Pago e esco di fretta, avviandomi verso un posto isolato,sperando soltanto di non essere trovata.

Ricomincio a correre, inoltrandomi in una foresta. Schivo con molta agilità qualsiasi cosa mi si pari davanti, ma un grosso arbusto mi fa cadere a terra, ma mi rialzo, più in forma di prima.

La testa mi scoppia, la terra gira e il fiato sta scemando, quindi decido di fermarmi in una piccola prateria, sedendomi sull'erba.

Guardo davanti a me e guardo il cielo che man mano si scurisce.

Poi porto i miei occhi sul mio polso.

Kill him.

Contemplo la scritta stilografica, che d'ora in
poi non se ne andrà più via.

È attaccata alla mia pelle come una brutta cicatrice, e sono più che sicura che ogni volta che la guarderò, nella mia mente, lui tornerà.

Forse ho sbagliato, o forse no, però è ciò che mi sono sentita di fare. Sicuramente ho commesso un errore che rimpiangerò per sempre, ma ho sentito emozioni talmente forti che non sono riuscita e tenerle tutte dentro di me, ho dovuto per forza liberarmi.

Infatti l'ho fatto, non ho urlato, non ho pianto, e sono riuscita a non spaccare ogni cosa che mi si parasse davanti.

Di lacrime non ne ho più e la voce mi serve per difendermi, di solito mi sfogo distruggendo tutto ciò che si mette sulla mia strada, ma questa volta è stato il tatuaggio a farmi svuotare. Preferisco sentirmi vuota che provare emozioni.

Ecco perché mi impongo di non provare emozioni, di non spingermi oltre la linea rossa che mi sono prestabilita. Nella mia vita c'è troppo dolore, preferisco essere indifferente a tutto, a qualsiasi forma di emozione, altrimenti il dolore mi distruggerebbe.

Ed io non voglio essere distrutta un altra volta. Non lo sopporterei ed ho paura di quel che poi ne sarà di me. Non sono pronta a soffrire ancora una volta, non lo sarò mai.

Alla mente mi ritorna la sua voce, che non sentivo ormai da anni.

Quella voce che mi rassicurava ogni volta.
Quella voce che mi difendeva dai brutti pensieri, che urlava di amarmi.
Quella voce che non scorderò mai, neanche tra 100 anni.

La sua voce per me era pura melodia, ogni volta che la sentivo il cuore batteva troppo forte, gli occhi si illuminavano e le mie labbra sorridevano.

Mi ha cullata e risollevata quando mi sentivo debole, mi ha protetta dal marcio che avevo paura di diventare, ma proprio oggi, per colpa sua, quel marcio si è appropriato pienamente di me. Ho le ossa marce, così come il cuore. Tutto questo a causa sua.

Mi è stato accanto, mi ha aiutata e forse mi ha anche amata, ma il suo cuore non è riuscito a fermarlo quella notte, ed io non lo perdonerò mai.

Mi ha costretta a liberare la bestia, mi ha spinto sull'orlo del precipizio quando precedentemente mi aveva afferrata in tempo e stretta tra le sua braccia.

E la colpa di tutto ciò è solo mia.

Io gli ho permesso di entrare nella mia vita.
Io l'ho presentato a tutti i ragazzi e a John.

Io e solo io mi sono lasciata trasportare dal suo vento, che mi ha portato solo in un mare di guai.

Mi ha portato via uno dei pezzi più importanti di me, forse il cuore, ed è a causa sua se oggi sono un mostro.

Lo odio più di me stessa, ed è strano pensare a quegli anni dove andava tutto bene, dove mi baciava e dove eravamo sereni.
Ma come tutte le cose belle della mia vita, quei momenti erano soltanto un illusione.

Io non lo amavo, o almeno non ancora, ma provavo dei sentimenti talmente forti da essere quasi completamente dipendente da lui.

Lui invece diceva di amarmi, diceva che non mi avrebbe mai lasciata e che avrebbe fatto di tutto per non rendermi infelice .

Invece è proprio per merito suo se adesso non riesco ad essere felice.

Non credo di aver mai provato un emozione così forte, forse ho provato la spensieratezza, la serenità... ma mai la felicità.

Lui mi ha portato via la cosa più bella della mia vita, ed io non glielo perdonerò mai.

Lo odio più di ogni altra cosa al mondo, e se davvero sta per tornare, accadrà l'apocalisse.

Se ci sarà bisogno lo ucciderò, questa volta non mi fermerò davanti a niente.

Questa volta mi troverà preparata.

Questa volta non mi farò scrupoli.

Questa volta sarà la mia volta, e nessuno riuscirà a fermarmi.

Perciò attento amore, preparati al peggio,
Justin.

Soy el diablo, pero soy graciosa ( fase di revisione )Where stories live. Discover now