3.1 Scherzi del sole

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Era l'alba quando Erik si svegliò. Un filo di sole entrava dall'unico spiraglio tra le tende, che il vento aveva scostato durante la notte. Appena aprì gli occhi, si ricordò della sera precedente e non poté più smettere di pensare a Susanna e cercò di allontanare il desiderio di un suo bacio. Sperò di non incontrarla durante la colazione, ma sapeva che era una speranza vana. Si preparò in fretta e scese le scale, confidando di trovare qualcuno a distrarlo dalle sue preoccupazioni.

La sala, invece, era quasi deserta. Il pavimento doveva essere stato lavato da poco: l'aria fresca del mattino, che entrava dalla porta d'ingresso spalancata, non aveva permesso che si asciugasse in fretta e le sedie ribaltate sui tavoli avrebbero invitato un ospite indesiderato a partire. Il silenzio era desolante e sembrava quello dei mattini invernali, nei quali Erik si svegliava presto e presto usciva dal Castello per obbedire agli ordini del padre che lo spingevano lontano in tutto il suo regno. Tutte quelle sedie ben disposte in ordine con le gambe all'insù gli ricordarono con forza che stava disubbidendo: all'improvviso si sentì più solo di quanto già fosse.

Erik notò il popolano con cui aveva cenato la sera precedente: beveva qualcosa di caldo da una tazza fumante. Si guardò intorno, in cerca di Susanna, che vide sparire nelle cucine con una pila di vassoi vuoti. Nonostante fosse sicuro che lei ci sarebbe andata e nonostante volesse evitarla, andò a sedersi al tavolo dov'era Gaetano. In quel momento gli faceva piacere un po' di compagnia, anche quella silenziosa del giovane, che non pareva aver voglia di conversare, immerso nei propri pensieri così come l'Inverno era nei suoi. A un viandante che si fosse affacciato a guardare sarebbe sembrato che tra i due vi fosse una grande complicità, forse un'amicizia di lunga data, ma ad accomunarli c'era solo la consuetudine di una colazione taciturna.

Susanna portò ad Erik una tazza di tè, come sempre quando lui trascorreva lì la notte, guardandolo a malapena. Il giovane nobile ne fu sollevato, perché così la comunicazione con l'avvenente fanciulla era ridotta addirittura a meno del necessario.

Gaetano, ancora assonnato, probabilmente non fece neanche caso alla tensione tra i due, ma si avvolse nel mantello logoro e porse la mano al principe, in segno di commiato.

«Buona fortuna» gli disse lui, stringendogliela.

«Anche a voi.»

Gaetano chinò rispettosamente il capo e uscì dalla locanda, dopo aver salutato anche Susanna che tornò nelle cucine. Il principe combatteva una lotta interna con sé stesso, desiderando che lei venisse a sedersi lì con lui, perché non c'era molto lavoro a quell'ora del mattino, ma non volendo veramente che lo facesse per l'imbarazzo che provava nei suoi confronti. Doveva alzarsi, uscire dalla locanda e non tornare. Ma ne sarebbe stato davvero capace? Non se lo chiese.

Pensò di andarsene non appena lei fosse riapparsa: l'avrebbe vista ancora una volta e poi mai più.

I suoi pensieri furono interrotti dall'ingresso nella locanda di una figura a lui ben nota. Due grandi occhi scuri e vispi dominavano il volto dalla forma tonda e i capelli di un castano chiaro ondeggiavano a ogni passo. Luciana Lugupe, che emanava autorevolezza da ogni poro della sua pelle, nonostante la figura minuta ed esile.

Erik la conosceva perché principessa dello Dzsaco ed erede al trono, sapeva che era in confidenza con Nicola e con sua sorella Flora, ma non riusciva a fidarsi completamente di lei. Riteneva che fosse in grado di accentrare su di sé le simpatie di ogni corte in cui si ritrovava a soggiornare pur senza avere qualità che le permettessero di spiccare. Non aveva capacità amministrative, come diplomatica era stata disastrosa, in quell'unica occasione in cui era stata chiamata in causa, e sembrava preoccuparsi poco o nulla delle condizioni del suo popolo, se la nobiltà non era minacciata. Sebbene la sua oratoria fosse mediocre, lei se ne vantava ed era sicura che prima o poi tutti la avrebbero ascoltata ammaliati.

Selenia - Trono rovesciatoWhere stories live. Discover now