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Il timido sedicenne si trovava nella sua nuova scuola a passeggiare per i corridoi in cerca della sua classe. Teneva lo sguardo basso e camminava a passo spedito, la situazione che lo circondava non lo metteva per niente a suo agio.
Tutti quegli occhi che lo fissavano curiosamente lo intimorivano, ma d'altronde se lo aspettava, essendo un idol la tua vita non è semplice, i riflettori sono sempre puntati su di te e questo Jungkook lo sapeva bene.
Ogni tanto alzava il capo e forzava un sorriso in direzione delle ragazze che molto probabilmente, dal loro comportamento, erano delle Army.
Sorrideva, ma la verità era che l'ansia lo stava divorando, non gli era mai piaciuto stare al centro dell'attenzione anzi aveva sempre preferito rimanere in un angolino ad osservare il mondo intorno a sé, accontentandosi di non essere mai notato. Ma per esaudire il suo sogno sarebbe stato pronto a cambiare, o almeno così diceva.

Finalmente raggiunse la sua aula, la porta era aperta e si poteva sentire benissimo il forte vociare che proveniva da dentro la stanza.
Il piccolo, inevitabilmente, sentì anche il suo nome venir pronunciato da quelle squillanti voci femminili, sempre di più.
Non aveva un piano per affrontare tutto ciò, ma era sicuro che anche se l'avesse avuto, per l'agitazione, se lo sarebbe dimenticato.
<fai un bel respiro e affronta ciò che devi affrontare> le parole di Jin gli tornarono in mente.
Il suo Hyung, quella mattina, lo aveva accompagnato a scuola e, avendo notato la sua enorme ansia, si era quindi limitato a pronunciare quella frase, dicendogli che era ciò che faceva lui nelle situazioni difficili.
Allora il giovane ragazzo dai capelli rossi fece quello che il suo hyung gli aveva consigliato ed entrò.

Una volta entrato il chiasso si placò d'un tratto, tutti lo fissavano.
Le ragazze entusiaste lo guardavano con un velo di malizia, mentre i ragazzi rimasero impassibili, alcuni provavano anche un po' di gelosia nei suoi confronti.
Sembrò che il tempo si fosse congelato, nessuno sapeva cosa fare, il povero jungkook guardava la classe in cerca di qualche banco vuoto dove potersi sedere, mentre aveva l'impressione che da un momento all'altro qualche ragazza gli sarebbe saltata addosso. Le army presenti in quella stanza, infatti, volevano fare propio ciò, ma avevano paura di spaventarlo e, d'altronde, chi non lo avrebbe potuto biasimare?
Ad interrompere quella scomoda situazione fu un forte starnuto proveniente dall'ultima fila, tutti si girarono verso quella direzione, anche jungkook cercò con lo sguardo il suo salvatore.
La persona in questione era una ragazza occidentale con dei grossi occhiali neri che si intonavano con i capelli color caramello che le arrivavano poco sopra le spalle.
La bruna accortasi del rumore che aveva fatto si scusò grattandosi il capo imbarazzata, mentre le sue guance si tinsero leggermente di rosso, particolare poco percettibile direbbe qualcuno, ma che il componente dei BTS notò.
Dopo essersi scusata tornò a riporre la sua attenzione sul foglio che si trovava davanti a lei, prese la matita tra le dita e ricominciò a tracciare dei segni sulla sottile superficie.

Era raro trovare occidentali che frequentavano scuole coreane, la ragazza aveva attirato l'attenzione del giovane cantante. L'aveva incuriosito con dei semplici gesti, un po' goffi, ma teneri.
Forse non sarebbe stata una giornata noiosa e traumatica.




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Ecco qui una nuova storia, in questo caso su jungkook il mio bias dei bts.
Spero che apprezzerete questa storia.
Se volete lasciate un commento o una stellina.
nanaa02

Coffee //J.k. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora