t r e d i c i

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Uno cadde dai miei sogni
Arrivò nel mio cuore [...]
Non posso cambiare ciò che sono diventato
-demons, mayday parade

]Non posso cambiare ciò che sono diventato-demons, mayday parade

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A volte Liam non sapeva come restare concentrato. Perché onestamente, quale diciassettenne dovrebbe mai pensare ad andare bene a scuola, sistemare le cose con la sua ragazza, fare ricerche per una malattia soprannaturale e prendersi cura di colui che soffriva di quella malattia? Era folle il fatto che non fosse diventato folle lui, ma invece gestì il tutto sorprendentemente bene, a parte per il fatto che i suoi voti non erano, beh, eccellenti, ma c'erano altre priorità. La sua routine giornaliera era totalmente pianificata in base ai minuti, ma finalmente sentiva di avere un vero scopo, che lo portava a fare sempre meglio e ad essere migliore.

Così quando non era a lezione, nel seminterrato o in libreria per tradurre uno dei libri giapponesi (Theo aveva cercato di aiutarlo con le ricerche ma già in inglese era un enorme peso per lui, - e Liam doveva sempre leggere il libro una seconda volta), o per leggere uno di quelli in inglese, cercò di fare di tutto per parlare con Hayden.

Ovviamente lei era ancora arrabbiata con lui per aver dimenticato l'anniversario, e anche di più, perché Liam aveva realizzato che quando una ragazza non vuole parlare con te, vuole comunque che tu provi a parlare con lei. E a Liam ci volle un bel po' per capirlo. Oppure era semplicemente stato troppo occupato.

"Hayden, dobbiamo parlare", disse Liam presentandosi davanti a casa sua un giorno.

Lei teneva le sue braccia incrociate davanti al petto, mentre pensava.

"Mi dispiace, okay. Pace?", disse Liam, mostrandole finalmente la collana che aveva comprato per il loro anniversario. "Per favore?"

Hayden guardò giù, ruotò gli occhi e sospirò. "Okay Liam."

Era stato molto più complicato di così, ma questo era sostanzialmente e in poche parole il modo in cui erano tornati insieme. Ovviamente Liam continuò a non dire niente riguardo a Theo nascosto nel suo seminterrato. Quella era un'altra storia.

Le cose divennero difficili quando Hayden dovette dormire da lui una volta e disse che voleva fare qualcosa di pazzo, e arrivò con una grossa borsa in mano, dicendo a Liam che era una sorpresa e con uno dei sorrisi più luminosi camminò verso la porta che portava al seminterrato. Liam quasi perse la testa e urlò che non poteva andare laggiù. Hayden rimase perplessa quando domandò perché, dicendogli che pensava sarebbe stato divertente fare una sorta di campeggio nel seminterrato, ma Liam blaterò che ci fossero dei topi. Lei sollevò un sopracciglio, ma lasciò perdere.
E comunque, Liam pensò davvero che lei avesse le sue cose per pensare qualcosa di così assurdo, quando avrebbero potuto campeggiare di fuori, o anche nella sua stanza, se lei lo voleva.

Ma a parte quell'incidente, tutto andò bene per un bel po'.

Fino a che non venne la febbre, e Liam quasi andò nel panico, ricordandosi che il tempo stava per finire per Theo. E poi si rese conto che non aveva ancora trovato niente in quei libri. In altre parole: nulla di buono.

Una volta mentre stava cercando di tradurre qualche riga di uno dei libri in giapponese in biblioteca, e aveva controllato l'ora sul suo cellulare che segnava le 5:24 di pomeriggio - giusto pochi minuti prima che Hayden arrivasse a casa sua - aveva lanciato il libro contro la parete per la frustrazione e ringhiato. Come risposta, tutte le persone che stavano studiando nella biblioteca si erano girate verso Liam come se avesse ancora problemi con la rabbia, o come se fosse una persona strana, mentre Liam stava facendo di tutto per non trasformarsi in lupo.

Non c'era niente in quei libri. Quello era l'ultimo, e non aveva trovato niente. E se non ci fosse nulla scritto nei libri di Noshiko Yukimura e avesse cercato nel posto sbagliato? E se non ci fosse stato scritto nulla da nessuna parte? E se nulla del genere fosse mai capitato prima, a nessuno? Era stanco di cercare qualcosa che probabilmente non esisteva. Era stanco di cercare qualsiasi cosa.

Quando Liam tornò a casa, poté sentire Theo lamentarsi da lontano. Corse giù dalle scale, e trovò il ragazzo grondante di sudore che si muoveva da una parte all'altra, biascicando parole senza rendersene conto con gli occhi spalancati.

"Uccidimi e basta per favore, non fermarti ti prego, non fermarti"

Liam corse da lui, cercando di scuoterlo per svegliarlo per far sì che il suo patrigno non lo sentisse, ma non importava quanto avesse provato; era senza speranza.

Theo strinse i denti mentre fissava Liam dritto negli occhi, afferrandolo con entrambe le mani e scuotendolo urlando "Uccidimi e basta cazzo, Tara!", affondò gli artigli nella pelle delle braccia di Liam cercando di sopprimere il dolore mordendosi le labbra ma continuando a mugugnare qualcosa. Improvvisamente Theo si fermò, lasciandosi andare e cadendo all'indietro su un lato, guardando verso il muro opposto della stanza. La sua faccia era lucida a causa del sudore, visto che aveva la febbre molto alta, e anche i suoi capelli erano bagnati fradici, ma si vide lo stesso una lacrima cadere dal suo occhio, lungo la guancia.

"Non devi fermarti."

***

souls :: thiam [italian translation]Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon