||Part.IV||

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Il cielo era diventato grigio, le nuvole cariche d'acqua, minacciavano di esplodere sulle nostre teste mentre la nebbia danzava intorno a noi, nascondendo sempre di più gli alberi e qualsiasi cosa avessimo intorno.

Mi sentivo un po' frastornata e dolorante, intorno a me tutto era come quando qualcuno ti fa una foto, e dopo che il flash ti accieca, ti senti completamente spaesato e intontito dalla luce troppo forte, che i tuoi occhi faticano a riprendersi.

Non mi ero neanche resa conto di avere lo sguardo dei presenti puntato addosso.

«Ehi, è tutto a posto?» chiese Neal, con un tono gentile che mai gli avevo sentito usare prima d'ora.

«Qualcosa non va...» intervenne Karen prendendomi il volto tre le dita.

«Credo che stia così da quando siamo scesi negli inferi, solo che adesso non è più tanto facile nasconderlo.» disse Kyle.

«Ha le pupille dilatate, il suo colorito somiglia più a quello di un lenzuolo che di un essere umano e considerando che stiamo parlando di lei è già preoccupante che non si sia ancora infuriata per tutte queste attenzioni minacciandoci di friggerci solo perché siamo a parer suo troppo invadenti.»

In teoria avrei voluto rispondergli, ma in pratica non riuscivo a capire granché, avevo troppo mal di testa per arrabbiarmi e reagire come al solito.

Come lo batto mio padre se ho appena subito una sconfitta schiacciante da qualche dolore e un mal di testa? pensai.

«Ha qualche ferita?» chiese Neal.

«Non che io sappia, non ci siamo scontrati con nessuno.» rispose Kyle.

«Uno scontro c'è stato però...» farfugliò Neal mentre mi squadrava da cima a fondo. «Come sospettavo, è sporca di sangue.» disse indicando la mia schiena.

«I capelli hanno nascosto la ferita. Credo c'entrino le ali, quando sono spuntate devono esserle cresciute dall'interno lesionandole le carni.»

«Come ho fatto a non accorgermene...» si rimproverò mio fratello.

«Non potevi, nemmeno lei se n'è resa conto come puoi vedere. Dev'essere stata colpa dell'adrenalina di quel momento, quando è in circolo non senti alcun male, per questo non lo ha avvertito fin da subito ma soltanto successivamente. E' una ragazza forte, sa sopportare il dolore. Accetta il fatto che tua sorella non sia più una bambina, ma una guerriera capace di dare priorità alla missione anziché alla sua salute.» disse con un tono agghiacciante Neal.

Mio fratello però si alzò in piedi e con una sola mossa lo atterrò in men che non si dica, premendogli le mani intorno al collo.

«Tu non sai un bel niente di mia sorella, non hai il diritto di parlare di lei. Io ti uccido. Pensi che non sia in grado di farlo solo perché mia sorella è convinta di poterti avere dalla sua parte? Dio, quanto ti sbagli. Posso disintegrarti in qualsiasi momento, non ci servi tu. La sua vita conta più di uno stupido viaggio all'inferno, più di questa battaglia, hai capito pezzo di idiota?!» ruggì Kyle.

«Sei solo uno sciocco se pensi che tua sorella ne uscirà illesa solo perché ci sarete tutti voi al suo fianco. Lei sa cosa deve fare e sa che potrebbe cadere in battaglia. Voi potrete anche essere il suo punto di forza, ma solo finché saprete proteggervi da soli. Sei troppo fragile e impulsivo questo non può che mettere in pericolo la vita di tua sorella. Se non sei disposto a vederla soffrire, a lasciarla combattere da sola, non farai che farle del male. La ucciderai per questo tuo brutto vizio di correrle incontro ad ogni difficoltà, lasciala morire se vuoi vederla risorgere più forte di prima, se la sosterrai sempre non capirà mai cosa vuol dire vincere con le proprie forze. Deve essere orgogliosa per se stessa.»

Another Strange WorldWhere stories live. Discover now