||Part.III||

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La sua voce mi fece rimanere di stucco.
Emerald, il mio gatto dolce, il bambino del mio sogno, o meglio del mio ricordo, quello con le orecchie da gatto e persino la voce, erano una sola persona?
Perché quando comincio a capirci qualcosa, tutto si stravolge facendomi perdere un'altra volta?
«TU?!» dissi con la voce che mi tremava per la rabbia.
«Ciao Erika. Sorpresa eh?»
Non appena terminò la frase, gli mollai un ceffone che risuonò nell'aria facendo piombare il silenzio.
«EHI CHE DIAMINE FAI!?» chiese incredulo lui.
«CREDEVO FOSSI UNO STUPIDO GATTO, INVECE SEI SOLO UN PERVERTITO!»
«No, aspetta... Io...»
«Ryan, che cos'hai combinato?» aggiunse Asahina.
«Niente... Io, davvero...»
«MI HAI VISTA NUDA, COMPLETAMENTE NUDA! E NON UNA VOLTA, MA MILIONI DA QUANDO HAI MESSO PIEDE A CASA NOSTRA! LO CHIAMI NIENTE?!»
«RYAN! Mi hai deluso profondamente. Vergognati.»
«Ehi, ehi, finitela! Ma vi rendete conto?»
«TU TE NE RENDI CONTO?!»
«Esatto, tu capisci cos'hai fatto?»
Mi supportò Hina. Sembrava la scena del mio ricordo, ma da più grandi.
«Piantatela voi due! Sempre a coalizzarvi contro di me. Sempre. Femmine, non importa di che razza siano sono sempre così insopportabili.»
«Cos'è che hai visto di mia sorella?» disse Kyle con tono stranamente calmo.
«In sostanza tutto il suo ben di dio...» arrossì lui ed io lo seguì a ruota.
«BRUTTO MANIACO, SE TI PRENDO TI DISTRUGGO!»
«Basta! Vi rendete conto della situazione in cui siete, o forse l'avete dimenticato?» intervenne Karen stavolta.
«Rimanendo qui diventerai una babbea proprio come loro non vedi?» aggiunse Neal.
«Chiudete il becco!» finì col dire Allison. Guardava Asahina con uno sguardo indecifrabile.
«Mi avete stancato, tutti quanti.» disse a voce alta Malphas, che però nonostante questo sembrava così calmo.
«Erika, adesso vieni con me.»
«No, non verrà.» affermarono tutti in coro. Li adoravo.
«Non è un coretto di voci stridule quello che volevo sentire.» disse facendo volare colpi a caso per far indietreggiare gli altri.
«Erika, sei una ragazza intelligente, ne sono certo e perciò ti darò il tempo di pensarci su.» e così dicendo i suoi occhi penetranti tornarono a fissarmi intensamente. «Dovrai scegliere, venire con me e salvare quindi tutti loro, o rimanere qui e vederli morire uno dopo l'altro tra atroci sofferenze, e non vuoi che altri perdano la vita non è così? Pensa al povero Davon e guarda anche loro, fragili come il vetro. Se resterai qui si spezzeranno come il gambo di una rosa e appassiranno per sempre.»
«Non devo scegliere, non occorre. So già che non ti seguirò mai e poi mai.»
«Sapevo che l'avresti detto, così mi sono preso il lusso di motivarti un po', è importante riflettere mia cara figliola.» accanto a lui si sollevò una cortina di fumo nera come il carbone. Come quella strana nebbia scura si schiarì quello che vidi fu un colpo al cuore per me e questa volta invece della rabbia e del calore, il mio corpo lasciò spazio a una sensazione ancora peggiore, il gelo. Fu come se il ghiaccio mi avesse ricoperto sia dentro che fuori intorpidendomi ogni punto. Persino le mie emozioni finirono per congelarsi.
Eleonor stava lì sospesa a mezz'aria ed era stata fatta prigioniera perché era rimasta sola e indifesa mentre tutti erano concentrati su di me.
«Mamma!» Urlò disperato mio fratello. «Eleonor, bambina mia!» lo seguì Jack.
Il panico aveva colpito tutti mentre assistevano alla scena.
Tutti certo, tranne me. Io rimanevo lì senza un'espressione precisa come una statua.
«Hai tempo fino al tuo compleanno tesoro.» si affrettò a dire Malphas mentre faceva sparire Eleonor. «Non di più. Fino ad allora non le capiterà nulla di spiacevole lo prometto.»
Fino ad allora? A quelle parole persi definitivamente il lume della ragione. Mio fratello Dav era morto, tutti erano in pericolo a causa mia, persino il povero Logan che ancora non aveva capito nulla di quello che stava succedendo. Eleonor era lì viva ma chissà per quanto ancora lo sarebbe stata e tutti sarebbero morti se non mi fossi sbrigata a trovare una maledettissima soluzione in tempo.
«MOSTRO.» dissi, e la mia voce riancheggiò come un urlo spaventoso.
Fui invasa da fiamme blu, gli occhi cambiarono colore e io rividi lo sguardo, quello dell'ultima volta che mi era successo, comparire nuovamente sul volto di Ky e moltiplicarsi su quello di tutti i presenti.
«Hina, spostiamoci subito!» disse Ryan afferrandola da un braccio. «Dobbiamo fermarla in tempo stavolta... Nonno!» ripeteva Kyle a Jack che mi fissava terrorizzato.
«Erika va a fuoco» urlava Logan, mentre Allison continuava a ripetere il mio nome piagnucolando.
«I suoi occhi sono diversi dai nostri... Come può essere?» domandarono Neal e Karen a Malphas che gli rispose «Lei è figlia mia e di una ninfa potentissima. E' forza pura ecco perché.» in tono fiero.
«Voglio ucciderti Malphas!» dissi.
«Vieni a prendermi allora.» disse provocandomi.
«No, Erika non dargli ascolto!»
«Vuole portarti via con l'inganno.» ma io sentì appena le parole di Ryan e Kyle, stavo già sferrando il mio colpo verso quello che era mio padre.
«Meraviglioso.» esclamò lui. «Ombre, fermatela.»
Ombra dopo ombra, senza nemmeno toccarle le spazzai via. Mi basto guardarle un secondo solo per distruggerle. Assurdo cosa potevo fare.
«Grandiosa, si!» coglievo a pieno l'eccitazione nella sua voce, e per questo l'odiavo con tutta me stessa.
«MUORI.» dissi freddamente rivolgendomi a mio padre, colpendolo con una forza disumana. «Maestro!» gridarono i suoi tre servitori ed io colpi anche loro, proprio come avevo fatto prima con le ombre scagliatemi contro da Malphas.
«Mi piace, mi piace!» continuava a ripetere disteso per terra.
«E' fortissima...» si lasciò sfuggire Neal rialzandosi da terra. «E' più forte di lei signore...» disse Karen guadagnandosi una sberla da Sapphire. «Come osi, sciocca!»
«La ragazza ha detto il vero, è più forte. Ed è giusto sia così.» disse trionfante Malphas.
«Maestro, dobbiamo andarcene.» gli intimò Sapphire.
«Si, andiamocene.» assentì lui.
«Bambina mia presto ci rivedremo e rimarrai al mio fianco per sempre.» mi avvisò felice. Ma io ero ormai impazzita e non distinguevo più il bene dal male, così afferrai una persona a caso, il professor Flame per l'esattezza, e mentre lo bloccavo tenendolo per le spalle avvicinai il mio volto al suo.
«Merda, Erika!» aveva urlato mio fratello. «Lascialo!» ripeteva mentre la sua anima veniva via. Gliela stavo portando via io.
Le stesse fiamme che Malphas sapeva usare e che anch'io utilizzavo, circondarono Ky che mi scagliò contro il terreno bloccandomi dai polsi. «BASTA!» urlò disperato.
«Ky, anche tu prendi fuoco...» gli feci notare mentre riprendevo il controllo del mio corpo. «Che cos'ho fatto...» riuscii a dire mentre fissavo mio fratello paralizzato dalla paura. «Uccidimi...» supplicai mio fratello prima di svenire.

«Interessante... Voi signore pensate che Chaos possa essere ancora più forte?» sentii dire a Sapphire.
«Sicuramente.» concluse mio padre mantenendo quel tono fiero, e sparendo mentre ormai perdevo i sensi.

Ma cosa voleva questo "Chaos" da me? Chi era? Non era la prima volta che Sapphire lo nominava davanti a me.




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