•Qui regnano gli incubi.• ||Part.I||

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«Piccola apri gli occhi.»
«Mamma?»
«Piccola apri gli occhi.»
«Mamma sono sveglia..»
«Piccola apri gli occhi.»
Decisi di uscire da sotto le coperte per accendere la luce.
Qualcosa di strano ondeggiava in piedi nella mia camera e di certo non era mia madre.
«Chi sei?»
«Piccola sono ...»
«Smettila, sembri un disco rotto.  Sappi che quello che stai tentando di fare non è affatto divertente.»
«Sono tua madre.»
«No, non lo sei. Sai odio essere ripetitiva, perciò lo ripeterò solo un'altra volta. Non sei assolutamente divertente, questi tuoi stupidi giochetti sono totalmente fuori luogo oltre che di cattivo gusto. »
«Non accendere la luce.»
«Dimmi chi sei e perché vuoi farmi credere di essere lei.»
«Non accendere la luce.»
«Avanti rispondi!»
«Sono tua madre.»
Scocciata dalle sue parole senza senso mi affrettai a raggiungere l'interruttore, ma qualcosa mi piombó davanti. Emetteva un gridolio stridulo e potente, rischiava di perforarmi i timpani.

Mi portai le mani alle orecchie per tentare di non sentire quel suono fastidioso che mi stava innervosendo.

«Voglio accendere le luci!» urlai.
Le luci si accesero da sole.
Davanti a me non c'era più nessuno, di conseguenza mi voltai d'istinto. «Dove sei andato?!»
« Tremi già come una foglia.»
«Smettila subito, non è affatto vero.»
«A questo punto di solito non chiami i tuoi amici?»
«Che cosa vuoi?!»
«Avevo voglia di divertirmi un po' con te, ma pensavo non saresti stata in grado di scoprirmi così in fretta.»
«Allora temo che tu sia stato uno stupido a sottovalutarmi.»
«Non passi tanto tempo con tua madre, non pensavo ricordassi la sua voce. Povera donna, soffrire per una ragazzina che non va nemmeno a trovarla.»
«Se stai cercando di provocarmi devo avvertirti che stai solo sprecando il tuo tempo. Non è colpa mia se non possiamo ancora vederci, ma ti garantisco che presto saremo insieme.»
«Non è colpa tua? Sei in grado di fare tutto quello che più vuoi, sono solo sciocchezze le tue.
La realtà è un altra.
Tu ormai sei legata a questo posto, alla giovane donna che fino a poco fa credevi la tua madre naturale, a quel tuo fratello scorbutico, a quel tuo amico irritante e ai due guardiani che stanno sempre li, a girarti intorno. Cosa pensi eh? Loro non sono tuoi amici, loro hanno solo paura e preferiscono tenerti buona. Per loro sei solo una mina in procinto di esplodere che va fermata, intorno a te è tutto finto. Non ti accorgi nemmeno che tu stessa stai fingendo di tenerci? Sei una creatura vuota che mai sarebbe dovuta nascere, non sei ne un bene per loro ne per te e non sei in grado di provare alcun tipo di sentimento. Le emozioni che credi di sentire non sono tue, sei solo influenzata da ciò che ti sta intorno. E' solo un tuo capriccio da bambina, essere come gli altri perché non accetti quello che sei.»
«Tu non sai nulla di me.»
«So che nel momento in cui ti sveglierai completamente da questa sorta di sonno tutto cambierà. Sei destinata ad un altra vita, questa che ora ti ritrovi a vivere ti appartiene ancora per poco ed é bene che tu lo sappia. Quello che vedi allo specchio è solo un involucro "Mimetico" per studiare la situazione del mondo in cui ti trovi, ma la vera te deve ancora nascere, è lì dentro, e quando verrà fuori tutto questo verrà eliminato, non ricorderai nemmeno i volti di quelle che per te sono persone importanti ora come ora.»
«Perché dovrei dimenticare persone che ho cercato così tanto e che finalmente ho trovato? Non mi sembra possibile. Non crederò mai ad un demone.»
«Anche tu lo sei e se non riesci ad accettarlo non riuscirai nemmeno a credere in te stessa, lo sai questo? Sai che non si può scappare da ciò che si è, e che l'unico modo di far funzionare le cose è mettersi l'anima in pace? Devi convivere anche con quello che non ami e che è lí dentro.» disse prendendo una breve pausa per puntare il dito verso di me. «ogni aspetto di te che ti porti dentro fa di te tutto ciò che sei Erika.»
«Sono solo parole.»
«Parole che mostrano la verità che vuoi negare a te stessa.»
«Tutte chiacchiere.»
«Questa tua testardaggine mostra quanto tu sia ancora poco matura mia cara.»
«Non mi faccio giudicare da te.» 

Another Strange WorldWhere stories live. Discover now