||Part.II||

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«M-mamma?»
«Oh, Eika, Tesoro mio» piagnucolò.
Non ci stavo davvero capendo nulla.
«Si può sapere che succede?»
«il camion con le nostre cose non riuscirà ad arrivare in tempo per stasera, sarà qui solo domani. Mi avevano promesso che sarebbe arrivato in anticipo e ora é addirittura in ritardo, ti rendi conto? Non abbiamo né piatti né pentole, Certo per quanto riguarda i materassi, potreste usare quelli che ci sono in questa casa per stanotte, sono un po' impolverati é vero, ma non sono ridotti poi così male. Se non sbaglio vi siete portati dietro i vostri sacchi a pelo giusto? Potreste adagiarli sul letto e domani avere tutto il resto, che ne dici? Gli altri mobili non sono urgenti... beh tranne il tavolo. Oh, che disastro...»
«Mh, massí mamma, sta tranquilla. Per stanotte ci faremo andar bene il minimo indispensabile. Per la cena invece non conosci qualche posticino, dove poter ordinare qualcosa? Tu conosci meglio questo posto.. Che so, un McDonald's o una pizzeria? Anche cinese o giapponese non sarebbe male.» la guardai dritta negli occhi e le rivolsi il miglior sorriso rassicurante che potessi farle.
«Hai ragione piccola mia. Ehi, che ne dici di visitare la tua stanza? Questa casa ha solo tre camere sfortunatamente, una per i due maschi di casa, una per me e con una pensavo di adattare il mio studio di disegno. In compenso, aldilà da quello che tuo fratello Kyle pensa, questa casa ha molto da offrire.»
Non capivo dove volesse arrivare.
«Sai. Questa casa dispone di una bellissima e ampia soffitta con tanto di finestra con vista mozza fiato. Mi chiedevo se alla mia lettrice andasse di usarla come sua stanza personale, che ne pensi? Dici che ti piacerebbe?»
Spalancai gli occhi sorpresa, fin ora avevo sempre diviso la stanza con lei o con Davon.
«Intendi tutta mia? Niente intrusioni da parte tua o di Ky e Dav? Non stai scherzando vero?» mi tremava la voce, chissà perché ero così felice infondo non era nulla di ché.
«Tutta tua! Ma signorina dovrai pensare tu a tenerla in perfetto ordine su questo non transigo, intesi?» disse socchiudendo gli occhi.
«Intesi. Ovviamente.»
«Bene, allora vai su.» ribatté, porgendomi una chiave rossa scarlatta.
Non persi nemmeno un istante e mi diressi verso le scale. Dopo l'ultimo gradino attraversai tutto il corridoio. Lì infondo c'erano delle piccole scale con, in cima, una porta di legno con una strana serratura dello stesso colore della mia chiave che, una volta in cima alle scale infilai facendola girare per ben due volte. Sentì la porta aprirsi e allo stesso tempo un forte senso di libertà mi attraversò tutto il corpo.
«Wow..» non uscì altro dalla mia bocca. Era fa fantastica. Accesi le luci. Era vuota per il momento ma lo sarebbe stata ancora per poco, io sapevo già dove mettere ogni cosa. Avevo pianificato ogni dettaglio. I miei poster, il mio armadio, la scrivania e mensole per tutti i miei libri. Ogni cosa sarebbe stata al posto giusto e avrebbe reso tutto ancora più bello.
Mi ero così persa nelle mie fantasie da non sentire Davon bussare alla porta.
«Eika! Ho portato tutti i tuoi bagagli, potresti aprirmi?»
«Scusami! Io.. Mi sono distratta.. Non ho prestato attenzione alla porta.»
«Bella stanza eh? Avevo detto alla mamma che ti sarebbe piaciuta.»
«Sei stato tu?» mio fratello era stato così gentile, lo adoravo.
«Già. Senti la mamma é andata a ordinare qualcosa in una pizzeria poco distante da casa, io e Kyle aspettiamo giù e tu? »
«Io credo che resterò qui a sistemare un po'.»
«D'accordo. Ti chiamo non appena arriva allora.» disse richiudendo la porta verso di se.
Aprii la valigia e tirai fuori il sacco a pelo distendendolo delicatamente sul letto per potermici poggiare sopra. Che giornata, erano solo le nove ma ero sfinita, tutto sommato però, ero abbastanza contenta. Mi ero distratta abbastanza da non pensare a niente di quello che durante il viaggio mi aveva turbato. Socchiusi per un momento gli occhi, mi sentivo così in pace. Lasciai cadere il telefonino sul letto, per poi poggiarmi la mano sulla fronte. Fu un attimo, che mi abbandonai alla calma di quel momento.

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