5 ~ If I could see you...

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Armin ricambiò l'abbraccio, deglutendo il nodo alla gola.

Improvvisamente, Eren chiuse gli occhi e corrugò la fronte.

Quando Armin, per accarezzare il volto del ragazzo, notò le rughe sulla fronte, aggrottò le sopracciglia.

«Qualcosa che non va?»

Il castano deglutì stringendo la presa sulle braccia del ragazzo, sudando freddo.

La preoccupazione di Armin cresceva sempre di più, tanto che cominciò a fare domande a raffica.

Eren cadde sulle ginocchia, ansimando, restando aggrappato all'amico.

«L-La... p-pillola...» rispose solamente.

Armin allora cercò in tutti i modi di salire le scale trascinando Eren, arrendendosi poco dopo, rendendosi conto dell'impossibilità dell'impresa.

«Aspetta qui. Ti prego, resisti».

Il biondo continuò a salire le scale, inciampando a causa della fretta.

Reina, l'infermiera che aveva il merito di aver fatto conoscere Eren e Armin, passò di lì, alzando le sopracciglia alla vista del ragazzo sui gradini.

«Armin? Tutto okay? Sembri agitato» disse lei, aiutandolo a mettersi in piedi.

Lui le indicò Eren, alla cui vista, la ragazza sgranò gli occhi, correndo verso la camera del ragazzo per prendere le pillole, mentre Armin restò lì, immobile.

Il non vedere Eren con i suoi i stessi occhi gli trasmetteva una profonda inquietudine.

Eren si sedette su un gradino, causando un tonfo.

Quando Reina raggiunse il castano, con le pillole in una mano, e un bicchiere traboccante d'acqua nell'altra, egli rifiutò la cura, lasciando segni con le unghie sulle braccia.

«Almeno torniamo in camera, ti va?» propose l'infermiera, scostandosi dal viso una ciocca di capelli ramati, aiutando Eren, che aveva fatto un cenno di assenso, ad alzarsi.

Reina tenne strette le braccia del castano, cercando di evitare che il ragazzo si graffiasse intenzionalmente la pelle.

«Resisti Eren. So che ce la fai. C'è Armin lassù. Fallo per lui».

Eren aprì gli occhi, che aveva tenuto serrati per tutto il tempo e guardò per terra, smettendo di porre qualsiasi forma di resistenza nei confronti dell'infermiera.

«A-Ar...min...?»

«Sì, Armin».

Reina accennò un sorriso, terminando la rampa di scale, e sfiorò il braccio di Armin, invitandolo a seguirli, per poi dirigersi verso l'ascensore.

Una volta raggiunto il quarto piano, trascinò Eren nella sua stanza e lo mise steso sul letto. Uscì dalla tasca il pacco di pillole e riempì un altro bicchiere d'acqua.

Armin, intanto, singhiozzava, percependo il dolore che in quel momento doveva provare Eren. E si sentì lacerare dentro, fiutando nell'aria l'odore di sangue, quel liquido rosso sulle mani del castano, fin dentro le unghie.

I'll show you the world [EreMin] IN REVISIONEWhere stories live. Discover now