3 ~ That Horseface...

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«La tua faccia mi irrita».

«E la tua mi urta lo stomaco».

«Tsk, non ci voleva proprio uno come te qua dentro».

«Io neanche ci volevo venire, perciò, se adesso togli la tua mano sudicia dalla mia maglia, me ne torno in stanza».

Jean mollò la presa sulla maglia, spintonando il castano, che tornò nella sua camera, sbattendo la porta.

Armin aprì la porta della stanza, furente, per urlare un "SEI UN COGLIONE, JEAN!" e rientrare subito dopo, cercando con le mani il bastone, senza trovarlo.

«Non ce la faccio più...» mormorò piagnucolando, dando un calcio, pensando di colpire il muro, colpendo, invece, solo il vuoto.

Jean guardava Armin con la coda dell'occhio, impietosito, ed entrò esitante nella stanza del ragazzo, chinandosi per raccogliere il bastone da terra.

Armin si voltò di scatto, percependo la presenza di Jean, e aggrottò le sopracciglia.

«Cosa vuoi?»

Jean si avvicinò al biondo, stringendo il bastone e porgendoglielo.

«Il bastone. Ecco qua».

Armin lo afferrò, mormorando un "grazie".

Jean sospirò e tornò nella sua stanza, scontento, mentre il biondo decise di dirigersi verso quella di Eren, di cui aveva memorizzato la posizione in pochi giorni.

Quando giunse alla soglia, Eren stava dormendo, ma si svegliò al rumore delle nocche che battevano sulla porta.

«Chi è?!» rispose bruscamente.

Armin deglutì, stringendo il bastone.

«S-Sono io...!»

Eren si mise seduto, stropicciandosi gli occhi.

«Oh, scusami. Puoi entrare».

Armin, però, era esitante.

«S-Sicuro...?»

Eren accennò inconsapevolmente un sorriso.

«Sì. Entra».

Il castano si sporse, appoggiandosi alla tastiera del letto, per afferrare la protesi.

Armin aprì la porta e attraversò lentamente la soglia.

«Hey..!»

«'Giorno».

«Stavi dormendo?» chiese il biondo, sedendosi sul letto.

Eren indossò la protesi, ridacchiando.

«Dammi la definizione di dormire».

Armin sbatté le palpebre, annuendo impercettibilmente.

«Dormire... verbo intransitivo, terza coniugazione, col significato di "essere nel sonno".»

Eren rise, scuotendo la testa divertito.

«Ero ironico, Armin».

Il castano si stiracchiò, mentre anche il biondo cominciò a ridere sottovoce con le gote arrossate per l'imbarazzo.

«Ti chiedo di scusare Jean».

Eren sospirò, guardando il soffitto.

I'll show you the world [EreMin] IN REVISIONEWhere stories live. Discover now