L'idea di piombare nelle abitazioni di persone sconosciute e minacciarle di morte non lo faceva impazzire, anzi, la detestava; okay, aveva appena minacciato della stessa fine Tom, ma lui era solo un bastardo che faceva del male gratuito agli altri, proprio come suo padre ed il fatto che avesse messo fine alla sua vita non significava che fosse come Samuel o il suo scagnozzo, così incuranti di ogni essere umano all'infuori di se stessi, tuttavia sapeva che per tenere al sicuro la persona che gli stava più a cuore avrebbe fatto qualsiasi cosa, compreso diventare come loro.

Diventare un mostro.

***

<<Jason? Mi stai ascoltando?>> la voce di Sienna arrivò ovattata alle orecchie del biondo, il quale, in quel momento, aveva la testa da tutt'altra parte benché il suo corpo si trovasse nel soggiorno della ragazza. Solo quando i suoi occhi assenti incontrarono quelli preoccupati della rossa si decise a svegliarsi dallo stato di trance in cui era caduto a causa dei pensieri che vorticavano pericolosamente sopra il suo capo, sprofondò nel divano, si schiarì la gola e con un leggero imbarazzo confessò di non aver sentito una sola parola.

<<Ti ho chiesto se preferisci che ordini cinese o messicano>> ripeté lei con tono tranquillo che però non nascondeva una qualche perplessità per il curioso comportamento del ragazzo.
Jason cercò di assumere un atteggiamento più disinvolto, non voleva che Sienna stesse in pensiero per lui. Si strinse nelle spalle. <<Non lo so, stupiscimi>> asserì sfoggiando un sorriso furbo.
Sienna fece finta di pensarci su, ma entrambi conoscevano la risposta: <<Mmm, allora vada per il messicano!>> esclamò digitando il numero del ristorante sul suo cellulare.

Jason la osservò mentre dettava l'ordine ad uno dei dipendenti; aveva l'abitudine di arricciarsi i capelli e camminare per la stanza ogni volta che era al telefono con qualcuno, lui lo aveva notato, notava ogni suo dettaglio ed ogni volta ne rimaneva particolarmente incantato.

<<La cena arriverà in mezz'ora>> lo informò terminata la chiamata, gettandosi, in seguito, a peso morto sul divano, proprio accanto a lui che le cinse la vita e la attirò a sé. Sienna rise quando lui le pizzicò la pelle dei fianchi e poi si accoccolò al suo torace muscoloso. Forse era paradossale, visto che una volta aveva tentato di usare la sua vita come merce di scambio per la libertà, ma niente e nessuno la facevano sentire al sicuro come ci riusciva Jason.
Inspirò il suo profumo. <<Ultimamente sei strano...>> osservò senza pensarci. Quell'affermazione fece irrigidire Jason all'istante e la reazione non passò inosservata alla rossa. <<Strano?>> ripeté lui, <<Perché pensi che sia strano?>>
<<Non lo so>> fece spallucce, <<Che avevi da fare l'altra sera?>> indagò.
La mente del biondo andò subito a due sere prima, quando lei l'aveva chiamato proprio nel bel mezzo di quello che non andava fiero di chiamare "il suo lavoro".

Era andato a casa di quel tizio, Peter, il quale doveva diecimila dollari a Samuel, per quale motivo non lo sapeva e nemmeno voleva saperlo; non voleva essere coinvolto più del necessario nelle faccende losche di quel tizio. Peter sembrava un brav'uomo che aveva solo avuto la sfortuna di incontrare Samuel, tuttavia non si sarebbe fatto scrupoli a pestarlo a sangue se non avesse visto una testolina ricoperta da capelli crespi raggiungere la soglia a piccoli passi; anche i criminali come lui avevano un codice d'onore e quello di Jason stabiliva che i bambini non dovessero essere coinvolti in alcun modo. Quello che si era trovato davanti era solo un padre disperato che aveva commesso l'errore di chiedere aiuto ad un fottuto psicopatico per poter pagare le cure del proprio figlio che aveva scoperto essere malato. Con che coraggio avrebbe potuto minacciarlo o massacrarlo, davanti al figlio, per di più?

<<Io... Avevo da fare delle cose con Carl>> rispose, alla fine.
<<Cose?>> chiese Sienna allontanandosi dal suo petto ed arricciando il naso sospettosa.
<<Sì, cose>> affermò Jason restando sul vago. Sienna non sembrò convinta da quella risposta e lui se ne rese conto, ma doveva tenerla all'oscuro di tutto, non importava quanto caparbia lei sarebbe stata, non importava se avesse finito col crederlo un bugiardo traditore e per questo lo avesse lasciato, non importava nemmeno se avesse dovuto macchiarsi di nuovo le mani di sangue; avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggerla.

Come se non fosse bastata la loro discussione, il cellulare di Jason vibrò notificandogli di avere appena ricevuto un messaggio. Sbloccò lo schermo ed immediatamente lesse il contenuto del testo, anche se aveva la vaga sensazione di sapere quale fosse.

Da Samuel:

Hai un altro incarico per me. Abbiamo un accordo McCann, deludimi come l'altra sera e dovrai dire addio alla tua fidanzata.

Jason si sentì sudare freddo ed il respiro gli venne meno.

<<Chi è Jason?>> chiese Sienna allarmata dall'espressione che si era dipinta sul suo volto. Jason ci mise un po' a rispondere perché non riusciva più a trovare la voce. <<È... È Carl>> mentì, <<Devo andare da lui>> scattò in piedi e presa la giacca ancor prima che lei potesse replicare.
<<Adesso?>> domandò a bocca aperta alzandosi a sua volta. <<Credevo che saremmo stati un po' insieme...>> disse più a se stessa che a lui sentendosi patetica fino al midollo.
<<Ehi, vieni qui>> Jason la prese per i fianchi e cercò lo sguardo della ragazza sotto le folte ciglia. Vedeva quanto fosse delusa e per un attimo pensò di mollare tutto e restare con lei, la sola persona che lo facesse sentire bene, ma sapeva che non fosse possibile. Perciò la baciò con quanta più foga, dolcezza e allo stesso tempo passione avesse in corpo, la baciò come se quella fosse stata l'ultima volta in cui avrebbe potuto baciarla, come se fosse stata l'ultima volta in cui avrebbe potuto stringerla a sé, perché era consapevole del rischio che correva nell'avere a che fare con Samuel, ma era un rischio che sarebbe stato disposto a correre, se avesse significato tenere Sienna al sicuro.

<<Tornerò presto, te lo prometto>> le assicurò senza, però, riuscire a credere fino in fondo alle sue stesse parole.

Redemption | Jason McCannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora