Capitolo 22

1.1K 80 31
                                    

Chase era profondamente ferito per quello che Sienna, la sua migliore amica, gli aveva appena confidato.

Usciva con un assassino, lo stesso che il primo giorno di tirocinio della ragazza aveva tentato di ucciderla per mettersi il culo in salvo.
Stentava a crederci. Possibile che lei fosse davvero attratta da uno così? Da un pregiudicato, un criminale, un ladro, semplicemente un... mostro?

E se avessero...

Chase non voleva nemmeno pensarci. Una fitta di gelosia gli pervase tutto il corpo, dalla testa ai piedi.

Mentre guidava, con le mani ben strette sul liscio volante della sua auto grigio metallizzato, fissava la strada con occhi ardenti; se avessero potuto, avrebbero sparato scintille in grado di incenerire qualsiasi cosa o persona.

Doveva fare qualcosa. Quel Jason era una minaccia per lui e un pericolo per Sienna, possibile che lei non lo capisse? Cosa aveva lui in meno di quel pazzo? Erano sempre andati perfettamente d'accordo, non avevano mai avuto litigi, ma da quando McCann era entrato nella vita della rossa, lei aveva riposto tutte le sue attenzioni sul nuovo arrivato, lasciando da parte colui che le era sempre stato a fianco nel momento del bisogno.

Con una sterzata e una vietata inversione a U, spinse il piede sull'acceleratore e a gran velocità si diresse verso il pub.

***

Con la scusa di aver dimenticato la maglietta sporca del giorno prima in magazzino, si chiuse dentro e cercò il quaderno nel quale Alan teneva tutti i dati dei suoi dipendenti.
Andò direttamente alla M, siccome erano raccolti in ordine alfabetico, sperando che il suo capo non avesse buttato via proprio ciò che cercava dopo il licenziamento del biondo.

Il suo viso si illuminò appena vide quel nome che tanto odiava.
Cercò l'indirizzo e, una volta memorizzato, rimise tutto a posto e con circospezione uscì dal locale in tutta fretta, non degnando nessuno di un solo sguardo.

Quando fu abbastanza vicino alla sua meta, accostò in un vicolo e spense il motore dell'auto, prima di scendere ed incamminarsi a passo lento, ma deciso, verso il civico 1246 di Garnett Street.
Una volta davanti al portone, si trovò di fronte a tre campanelli con nomi diversi.

Con fermezza li suonò tutti, aspettando che qualcuno rispondesse.

<<Cerco McCann!>> disse poi quando qualcuno gli chiese scortesemente chi fosse.

Dopo attimi interminabili di silenzio, il portone in legno scuro di fronte a lui si aprì con un cigolio e il viso del suo nemico fece capolino dalla soglia.

Il volto di Jason era cupo, tenebroso come al solito, ma questo non spaventò affatto il moro, anzi se avesse potuto gli avrebbe già tirato un pugno sul naso, ma cercò di controllarsi.

<<Che diavolo vuoi, Wood?>>

Il tono di voce del biondo era scocciato, come tutte le volte che i due si erano rivolti la parola.

<<Stai lontano da Sienna. So chi sei, Jason, Sienna mi ha detto tutto!>> rispose contraendo la mascella dopo la frase appena pronunciata.

<<Tutto cosa, di grazia?>> domandò McCann con finto interesse.

<<Chi sei, quello che hai fatto. Mi ha detto che vi siete conosciuti in carcere perchè sei uno sporco assassino, che hai tentato di ucciderla il suo primo giorno di stage>>

A quelle parole Jason deglutì, ma questo non gli impedì che un groppo gli si formasse in gola.
Sienna aveva parlato a Chase di lui, di quello che aveva fatto, dipingendolo come il criminale quale era. O meglio, era stato.

Redemption | Jason McCannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora