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Era passata un'altra settimana. Luhan iniziava a sentirsi meglio. Con Sehun accanto era tutto più semplice. Riusciva a rendere leggere anche le giornate più cupe e tristi. Sehun stava iniziando a saltare quasi sempre scuola, e rischiava di perdere l'anno, ma non gli importava davvero; avrebbe fatto di tutto per stare con Luhan. Quel giorno però doveva andare via prima, poiché i suoi genitori sarebbero ritornati a casa da lì a breve.

"Ci vediamo domani, okay? Mi dispiace dover andare via prima"

"Non preoccuparti, è meglio così: i tuoi potrebbero insospettirsi"

"Hai ragione" annuì "ma domani staremo insieme tutta la giornata, okay?"

Luhan annuì sorridendo lievemente "però prima di andare salutami"

"Non potrei andare via altrimenti" Sehun lo strinse a sé, per poi baciarlo leggermente "ci vediamo domani. Mi raccomando: non disobbedire ai medici" lo ammonì poi.

"Smettila di comportarti come se fossi mia madre" ridacchiò "ci vediamo domani"

Sehun lo salutò un'ultima volta, prima di uscire dalla stanza. Proseguì spedito verso casa, nella speranza di arrivare in tempo. Teneva il capo chino e le mani nelle tasche della felpa, quando si sentì chiamare da qualcuno e si voltò di scatto: dietro di lui si trovava il padre di Luhan, che lo guardava in un modo indescrivibile. Sehun si spaventò quasi, e iniziò a pensare al peggio: che ci faceva lì? Li aveva per caso visti? Aveva paura.

"S-signor Han... Che ci fa qui?"  chiese biascicando.

"Ciao, Sehun" il tono era gelido "siamo arrivati prima questa settimana"

"Oh, capisco..."

"Cosa stavi facendo con Luhan?"

Quella domanda lo colse alla sprovvista.

"Oh... I-io... Niente"

"Ma davvero?! E per te niente sarebbe uguale al baciare mio figlio come se fosse la tua ragazza?!" quella frase la disse con furia, Sehun aveva quasi paura di una probabile reazione aggressiva.

"N-non è come pensa, posso spiegarle..."

"Non c'è niente da spiegare" lo interruppe "non farti più vedere qui. Mi hai capito?!"

"C-cosa...?!"

"Hai sentito bene?! Se ti rivedo vicino a mio figlio dirò tutto ai tuoi genitori, e tu sai cosa farebbero se scoprissero che il loro unico figlio è gay, vero?!"

"Signor Han, per favore, non lo faccia" scosse il capo, tremando. Stava quasi per piangere, non per quello che gli sarebbe capitato, ma per il fatto che avrebbe dovuto stare lontano da Luhan.

"Non hai capito, Sehun: sai che sono capace di farlo, e sai che quando dico una cosa non la dico senza intenzioni ben precise. Se ti rivedo qui, sai cosa farò. Stai lontano da mio figlio: non devi vederlo, né sentirlo. Ignoralo, non rispondere ai suoi messaggi né alle sue chiamate. Fingi che non sia mai esistito" disse con tono aspro.

Gli stava chiedendo una cosa realmente impossibile. Come poteva fingere che l'unica persona di cui gli importava al mondo non esistesse? Non era possibile, non ci sarebbe riuscito.

"Mi hai sentito bene?!" quasi urlò.

"S-sì" si limitò a biascicare.

"Adesso vai via" lo scacciò.

Sehun prese a camminare velocemente, trattenendo le lacrime. Non poteva credere che quella situazione fosse reale. Non voleva crederci. Cosa sarebbe successo a quel punto? Non voleva davvero saperlo. Quando arrivò a casa i suoi genitori non erano arrivati ancora, per fortuna, e lui poté salire in camera, lasciando finalmente scivolare le lacrime, che gli bagnarono il volto. Crollò nella disperazione più totale. Cosa sarebbe successo? Avrebbe più rivisto il suo Luhan? Non lo sapeva, non lo sapeva proprio. Improvvisamente lo schermo del suo telefono si illuminò. Era Luhan.

Luhan:
Per fortuna che sei andato via, Hunnie. I miei sono arrivati prima oggi, che strana coincidenza. Domani andranno via, quindi potrai venire tranquillamente. Mi manchi, ti amo.

Sehun lesse il messaggio e scoppiò nuovamente in lacrime, maledicendosi mentalmente. Non voleva credere che quella situazione fosse reale, doveva essere solo un brutto incubo. Un brutto incubo sin troppo reale.

Skin and Bones [HunHan.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora