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Sentiva le urla dei genitori provenire dalla cucina. Spesso litigavano, anzi, quasi ogni giorno, ma lui fingeva di non sentire. Sapeva che era la causa di quei litigi, sapeva che litigavano per colpa sua, perché non andava abbastanza bene. Sapeva che tutto ciò che accadeva era colpa sua. Si incolpava di tutto, Luhan, fin da piccolo. Si era sempre preso ogni colpa. E si puniva, per questo. Si puniva perché pensava di meritarlo, più di tutto, più di tutti. Le sue braccia erano piene di segni, che lo facevano sentire un mostro, un reietto, ma che per fortuna nessuno avrebbe mai visto. Eppure non capiva: ce la stava mettendo tutta per diventare perfetto, proprio come volevano loro. Era dimagrito ancora, ma non gli bastava, doveva ancora raggiungere il suo obiettivo. Ma il suo obiettivo qual era? Non lo sapeva neanche lui. Quando si guardava allo specchio vedeva ancora il solito Luhan, grasso e brutto, imperfetto. Non andava bene. Non andava ancora bene. Non sarebbe mai andato bene se non avesse fatto qualcosa in fretta. Quelle urla lui non le sopportava più. Erano colpa sua. E se lui ne era la causa doveva esserne anche la soluzione. Era passato quasi un mese. Ormai il cibo a stento lo toccava. Non gli andava, non voleva farlo. Sapeva che mangiare significava ingrassare​ e non voleva riprendere quei kili, perdere quel po' di perfezione che aveva acquistato. Quando era costretto a farlo perché a tavola con i genitori, quasi sempre, subito dopo fuggiva a vomitare tutto. Era più forte di lui. Il cibo stava diventando il suo nemico, forse iniziava ad odiarlo quasi quanto odiava se stesso. Gli andava bene così. Quando aveva fame cercava di pensare ad altro, si teneva impegnato con lo studio, con i club. Tutto era buono pur di non dover mangiare. E se non poteva evitare trovava il modo di liberarsi del cibo. Non aveva ancora parlato a nessuno in tutta la scuola e non sembrava che qualcuno fosse interessato a parlargli. Meglio: un amico sarebbe stato una distrazione e una distrazione significava un calo della resa. Non andava bene per uno che voleva essere perfetto.

Skin and Bones [HunHan.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora