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Il ragazzo si era preparato in fretta; non vedeva l'ora di uscire da quel posto. Sehun lo portò con sé, il viaggio fu abbastanza lungo, e Luhan chiedeva spesso dove fossero diretti, ma lui si rifiutava di dirglielo. Era così curioso, non riusciva più a resistere. Dopo un viaggio che pareva essere infinito, finalmente la macchina del ragazzo si fermò avanti ad un cancello, che aveva un perimetro enorme, delimitato da edera che non permetteva di vedere cosa c'era all'interno. Pareva essere un parco, ma non riusciva a capire bene.

"Cos'è questo posto?" chiese incuriosito.

"Una casa per le vacanze. Solitamente veniamo qui in estate sai, anche se mio padre è finito in prigione, la mia è una famiglia abbastanza normale, o almeno così vogliono definirsi i miei.  Adoravo questo posto, da piccolo, ma non ci venivo da tempo perché non volevo ritornare e pensare a quando la mia famiglia era... Diversa." parlò, mentre i due si avvicinavano al cancello.

"E perché hai deciso di portare me?"

"Perché questo posto è bellissimo, e voglio passarci una giornata con te" sorrise aprendo i cancelli, che rivelarono un enorme giardino, con una villa vittoriana al centro. Oltre la villa riusciva a scorgere persino un lago, un bosco, pareva non finisse più tanto che era grande. Rimase meravigliato e stupito dall'immensità di quel posto.

"È davvero una casa delle vacanze?" chiese.

"Sì, perché, tu non ne hai una?"

"I miei preferiscono viaggiare"

"Vieni con me" gli prese la mano e lo guidò con sé, portandolo oltre la villa. Aveva visto bene: c'era un lago lì, ed era anche piuttosto grande. A terra alla riva c'era steso un lenzuolo, e su di esso c'era un enorme scatolo impacchettato.

"E quello cosa sarebbe?" chiese curioso.

"Un altro regalo che ho pensato di farti"

"Non dovevi farlo, già tutto questo è tanto"

"Smettila di dirlo e aprilo!" lo rimproverò scherzosamente.

Luhan roteò gli occhi  e si sedette sul lenzuolo, prendendo l'enorme scatolo e scartandolo "non puoi averlo fatto davvero"

"Invece l'ho fatto" annuì "mi hai detto  che i tuoi non ti hanno mai permesso di coltivare la tua passione per la musica"

"L'hanno fatto, ma solo perché volevano che prendessi crediti extra per aver seguito i corsi di pianoforte e di violino... Non volevano che suonassi la chitarra perché pensavano che fosse poco elegante..." scosse il capo, e gli venne quasi da ridere al pensiero "è bellissima" disse osservando la chitarra blu ancora inscatolata.

"Dai, aprila" lo esortò.

"Non so suonarla"

"Ti faccio vedere io"

Il ragazzo tirò la chitarra fuori e gliela porse. Vedere Sehun armeggiare con lo strumento, mentre lo accordava, era una cosa che lo faceva sentire in pace con se stesso. Era così bello quando era concentrato a fare qualcosa che gli piaceva, sembrava così perfetto agli occhi di Luhan, che a volte pensava di non meritarselo.

"Okay, adesso dovrebbe andare" alzò il capo, osservando Luhan, che era quasi incantato.

"Suona qualcosa" chiese lui.

"Non sono molto bravo, a dire il vero"

"Per me sei bravissimo, avanti"

"Solo perché sei tu, ma sarà imbarazzante" ridacchiò per poi prendere a suonare una canzone dalla melodia triste, ma allo stesso tempo leggera, dalla quale Luhan si lasciò trasportare delicatamente, quasi fosse un tocco delicato che lo carezzava.

"Sei bravo Sehun, sei molto bravo" disse stupefatto.

"Non è vero" scosse il capo "è solo che quando sono solo suono per... Scacciare la tristezza, ecco" spostò la chitarra.

"Hey, facciamo una foto, non voglio arrivare a fine giornata senza aver usato il mio nuovo amore" prese in mano la macchina fotografica, sorridendo.

"Mi stai rimpiazzando con lei?" aggrottò le sopracciglia.

"Non lo farei mai" ridacchiò avvicinandoglisi, per poi mettersi in posa per scattare la foto.

"Non sarò venuto un granché" rise osservando la foto "ma almeno ci sei tu" e lo baciò delicatamente.

Skin and Bones [HunHan.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora