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I genitori di Luhan erano partiti. Dovevano tornare per una settimana a Pechino per alcuni affari di lavoro, e, di conseguenza, il ragazzo era rimasto solo a casa. La cosa non gli dispiaceva per niente, in realtà: se c'erano, litigavano e se non erano a casa, lui era comunque solo, quindi era più o meno la stessa cosa. In quelle settimane era peggiorato notevolmente. Aveva perso altri chili, era ancora più pallido, non riusciva a fare la stragrande maggioranza delle cose che faceva prima, la situazione stava peggiorando gradualmente, ma nessuno sembrava notare nulla, quindi Luhan andava avanti, illudendo anche se stesso del fatto che stesse bene, che non era poi tanto grave, che in fondo perdere un altro kilo non sarebbe stato nulla, perché ancora non era perfetto agli occhi dei suoi genitori, che tanto si odiavano, che tanto lo odiavano. Ma in realtà Luhan stava peggio di quanto pensasse. Non avrebbe davvero voluto farlo, ma i suoi genitori non c'erano, non l'avrebbero mai scoperto, quindi per quella settimana decise di restare a casa, non per studiare, ma semplicemente per restare a letto, a dormire, a riposare, a pensare. Non voleva vedere né sentire nessuno, ma tanto a nessuno importava di lui, quindi non era un problema. Stava semplicemente lì, sotto le coperte, senza fare nulla. Non stava bene, non stava per niente bene. Era così stanco, riusciva solo a dormire, tanto che si sentiva stanco. Persino alzarsi dal letto era una fatica, per questo cercava di farlo poche volte, solo se necessario. A volte qualche lacrima gli rigava il volto, ma la ignorava, fingeva che non ci fosse, che non gli stesse bagnando il volto, che quelle emozioni non le stesse provando, che non era nulla di grave. Invece il problema era proprio quello: era grave, era molto grave.

Era venerdì, erano cinque giorni che Luhan non metteva piede fuori casa, o fuori dalla stanza. Aveva silenziato il telefono, per via delle chiamate e dei messaggi che continuavano arrivare da quello che sicuramente era Sehun. Si sentiva in colpa, avrebbe voluto spiegargli che non stava bene, avrebbe voluto parlargli di tutto, ma non ne aveva davvero il coraggio. Però quel giorno qualcosa cambiò, quel giorno Luhan si sentiva particolarmente male, mentalmente e fisicamente, e prese il telefono in mano. C'erano più di trenta chiamate perse ed una cinquantina di messaggi. Si sentiva davvero tanto in colpa.

Luhan:
hey Sehun...

Sehun:
Luhan, che è successo?! Perché non vieni a scuola?! Perché non rispondi?! Stai bene?!

Luhan si sentì ancora più in colpa, era evidente che il ragazzo fosse preoccupato: l'unica persona che si interessava a lui, ed aveva avuto il coraggio di ignorarlo.

Luhan:
mi dispiace se non ho risposto fino ad ora...

Sehun:
non importa, come stai?

Luhan:
ti va di venire qui?

Sehun: è successo qualcosa?

Luhan: no... Penso...

Sehun: arrivo.

Luhan si sentì leggermente meglio quando seppe che il ragazzo sarebbe andato da lui. Si ricordò poi che Sehun non poteva entrare senza chiavi, quindi riprese il telefono per scrivere un messaggio.

Luhan:
i miei non ci sono, le chiavi sono sotto lo zerbino

Ripose il cellulare e tornò a sonnecchiare leggermente, attendendo il ragazzo. Poco dopo sentì la porta aprirsi, e capì che era arrivato. Raccolse le forze che aveva e si alzò a fatica. Ora che ci pensava, non aveva una bella cera, pensava che Sehun si sarebbe spaventato a vederlo. Uscì dalla stanza e scese le scale, fino a ritrovarsi in soggiorno. Quando scese, vide che Sehun stava osservando un quadro poggiato su un mobile, probabilmente era quello raffigurante una foto di famiglia.

"Sehun" disse il biondo, facendo si' che questo si voltasse.

"Luhan" gli si avvicinò. Notò subito quanto fosse pallido. La maglia era così larga che lasciava quasi scoperte le spalle, rendendo visibili le clavicole, che erano molto scavate. Era così magro. Ogni volta che lo vedeva pensava a quanto fosse magro, non poteva fare altrimenti. Era seriamente preoccupato per questa cosa, e ancora di più per il fatto che i suoi genitori non sembravano per niente preoccupati.

Luhan non disse niente, semplicemente gli si avvicinò ulteriormente, cercando di abbracciarlo. Sehun intuì il gesto del biondo, e lo strinse a sé. Era ancora più magro di ciò che pensasse, lo poteva notare di più ora che lo stringeva.

"Mi sei mancato" sussurrò Luhan.

Skin and Bones [HunHan.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora