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La famiglia di Luhan è sempre stata ossessionata dalla perfezione. Tutti dovevano essere perfetti. Tutti dovevano rispettare i canoni di perfezione della famiglia. E come dargli torto: quella era una famiglia importante, non una delle tante altre di Pechino. Suo padre era un imprenditore, che aveva filiali in tutta la Cina e in Giappone, e, da lì a breve, ne avrebbe avute anche in Corea. Una famiglia importante, necessitava di essere perfetta, o almeno di apparire come tale agli occhi della gente. Luhan era l'unico figlio della famiglia e, come tale, era sempre cresciuto da solo, allevato alla perfezione.

Luhan aveva frequentato sempre scuole private.

Luhan era sempre stato il più bravo della classe.

Luhan sapeva suonare il violino, il pianoforte, il flauto, persino l'arpa.

Luhan sapeva recitare.

Luhan era sempre in ordine, era sempre preciso.

Luhan sapeva giocare a tennis e a calcio.

Luhan faceva parte del comitato scolastico.

Luhan era perfetto.

Luhan era solo.

Luhan era triste.

Luhan voleva far felice i suoi genitori a tutti i costi ed essere perfetto.

Luhan non voleva deluderli.

Luhan non poteva deluderli.

Luhan non riusciva quasi mai a riposare, perché era impegnato a seguire tutti i diversi corsi e a studiare per vincere la borsa di studio per un prestigioso college.

Luhan si odiava, si odiava profondamente. Non riusciva ad accettarsi, a piacersi, non riusciva a vedersi perfetto, non riusciva a raggiungere la perfezione a cui puntavano i suoi genitori.

Luhan, iniziò a precipitare in un baratro, e non se ne rese conto in tempo.

Skin and Bones [HunHan.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora