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Mario

Ed erano passati due mesi da quando ci eravamo riappacificati. Stavamo bene. Eravamo sempre felici nonostante i litigi che beh erano nella nostra indole. Io la amavo davvero tanto e anche lei mi amava. Adesso sono accanto a lei che dorme accanto a me. È così bella, ha un viso angelico, e poi il suo corpo, mamma mia che curve. Appena l'ho vista ho subito pensato che non fosse il mio tipo, ho pensato che fosse il tipo di ragazza che aveva bisogno di un amico, non avrebbe mai immaginato di perdere la testa per lei, non avrebbe mai immaginato di poter innamorarsi di lei ma quando la vedeva con Marko si sentiva morire dentro. Non aveva mai provato nulla del genere per una ragazza. Fino a quel momento aveva solo pensato al calcio;aveva avuto solo donne occasionali, desiderio fisico, sfogo delle pressioni. Poi c'era Alex, lei era diversa da tutte, era brillante, intelligente. Era stupenda in tutto. Volevo passare il resto della mia vita con lei. E se la sposassi? No, io non sono il tipo da queste cose... comincio a baciarla sul collo e le lascio dei segni violacei. Salgo sopra di lei con le gambe e le tolgo la maglia... lei mi ferma e mi dice
"Mario adesso no"
"Alex che succede?"
"Mario io non lo so... devo andare"

Alex

C'era quella proposta da parte dell'Atletico Madrid... mi era arrivata una lettera con la proposta di lavoro dalla Spagna. Io non lo so se volevo tornare in Spagna. Io stavo bene a Torino ma quella era una grandissima occasione; avrei potuto lavorare al fianco di un famoso fisioterapista. Mi sento in colpa per aver rifiutato Mario. Adesso sono al parco... sta piovendo ma a me non importa, continuo a camminare; ho la vista e la mente offuscata. All'improvviso, nella nebbia torinese qualcuno mi travolge; non si travolgono solo i corpi ma anche le anime, i cuori. Apro gli occhi dopo l'impatto e come la prima volta, lo vedo. Inizio a parlare mossa da una forza misteriosa.

"Mario io non volevo rifiutarti, io ti amo. Ecco ... c'è una cosa che mi blocca. Ti chiedo di non vederci finché non avrò deciso cosa fare"

"Cosa c'è che ti blocca...io volevo solo coccolarti, non ti stavo mica chiedendo la luna ..."

"Non era il momento"

"E perché sentiamo... Marko non avrebbe apprezzato? La tua scelta così importante è Marko? Cosa sono io per te? Io ho sempre saputo che Marko era nel tuo destino, ora sono stanco" grida furioso. Non ho autocontrollo, la mia mano si stringe in un pugno e poi si muove veloce lasciando un impronta di palmo e dita sulla faccia di Mario. A lui scende una lacrima mentre io parlo...

"La scelta era se accettare o meno una proposta di lavoro a Madrid ma vedo che tu pensi solo che io voglia tradirti ma i fatti dimostrano che sei TU quello che tradisce, non io. Poi hai così poca fiducia in me" Urlo arrabbiata. Faccio per andarmene ma lui mi afferra e mi bacia, con irruenza, con rabbia. Io mi stacco e gli mollo l'ennesimo schiaffo. Vorrei tagliare la sua testa e vedere se ha un briciolo, anche un frammento di cervello.

"Io non sono un giocattolo" urlo esasperata
"E comunque la scelta l'ho presa, parto domani" urlo ancora contro lui che se ne va impassibile.
Io non me ne voglio andare da Torino, è per questo che ho rifiutato la proposta dopo aver rifiutato Mario. Evidentemente ho sbagliato ma domani partirò per Madrid e mi presenterò in sede per vedere se c'è quel posto. Torno a casa, comincio a gettare tutto furiosamente dentro una valigia e bevo caffè... sono a pezzi.

Mario

Potrei vincere trofei in quanto a cazzate fatte. Sono un coglione ma ero frustrato dal rifiuto, sono pur sempre un uomo. È vero che sono geloso. Non posso negarlo.

Alex

È il giorno della partenza. Sto per salire sull'aereo che mi avrebbe portato ad una nuova avventura. Ho lasciato una lettera ad ognuno. Una a Marko, una a Mari, la mia collega. Non ho lasciato nulla a Mario, è già difficile così. La voce metallica del l'altoparlante chiama il mio volo ed io mi dirigo verso l'uscita. Sento una voce che mi chiama:
"Alex" urla. È la voce che riconoscerei tra mille.

Mario

È il giorno della partenza. Questa volta devo avere il coraggio. Non posso perderla, se la lasciassi andare la perderei per sempre.
Mi metto a fatica dei Jeans e una maglia. Esco e vado in gioielleria, compro un anello. Guido come un pazzo verso l'aeroporto. Arrivo. La vedo lì, con la valigia, la chiamo. Lei si blocca e mi guarda. Io la raggiungo e le dico:

"Alex, ti prego, ascoltami. Io mi sono innamorato di te perché hai la capacità di farmi perdere le staffe per una sciocchezza, ma poi ti fai perdonare con una semplicità incredibile. Vedi, io ho un carattere difficile e ieri mi sono sentito frustrato. Io penso che tu sia una persona fantastica che merita il meglio. Io non so se per te sono 'il meglio' ma sono qui per dirti di restare. Resta perché ho bisogno dei tuoi occhi, del tuo sorriso, del tuo sarcasmo, dei tuoi modi di fare, ho bisogno di una guida, di una bussola, di qualcuno da amare. Io ho bisogno di essere felice e lo sono solo con te. Ho tante cose da dirti ma non me ne vengono in mente. Posso dirti che mi fido di te, che non dubito della tua fedeltà e del tuo amore. Mi scuso per il mio comportamento, per la mia gelosia, per essere stato così geloso, per averti fatto soffrire e per aver dubitato del tuo amore. Adesso sono qui, non ho più dubbi ed è per questo che ti chiedo di restare." La prendo per il viso e la bacio poi mi in ginocchio e le dico

"So che non è il posto adatto ma te lo chiedo o no ?"

"Non andare per le lunghe..."ecco cosa amavo di lei. I suoi modi di fare pratici e diretti.

"Vuoi condividere il resto della tua vita con me, vuoi essere la mia compagna per tutta la vita...
Alex, mi vuoi sposare?"

"Sopportati per tutta la vita sarebbe una tortura ma anche per te sopportarmi è uno sforzo. Dato che lo sforzo è comune, che non posso vivere senza di te... si, ti voglio sposare" dico mentre lui mi infila l'anello al dito. Lo bacio e mi dice:
"Resti qui con me, adesso e per tutta la vita?"

"Sì amore mio, ora e per tutta la vita" dico tra un bacio e l'altro. Il bello del nostro amore era che potevamo litigare ma il nostro rapporto non sarebbe cambiato di una virgola. Era lui l'uomo della mia vita e fanculo Madrid, per una volta seguo il cuore, ed il mio cuore mi dice di rimanere qui, con la persona che amo di più in questo mondo.

Narratore esterno

E la casa che condividevano prima da amici, poi da fidanzati sarebbe stata la casa da condividere come marito e moglie. È proprio quando si tocca il fondo che si trova la forza di risalire. Tra Alex e Mario qualcosa si era rotto ma adesso stavano risalendo a galla, INSIEME, perché questo è l'amore: una serie infinita di ostacoli.

Superhero~ Mario Mandzukic~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora