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Alex

Mi ero svegliata a causa delle luci dell'alba, il sole, splendeva ed illuminava il volto di Mario, ora potevo vederlo meglio: aveva i capelli castani, gli occhi erano ancora chiusi ma già conoscevo la luce propria di cui splendevano, aveva la bocca curvata in una smorfia e sussurrava parole sconnesse, poi iniziò ad agitarsi, stava avendo un incubo, così cominciai a fare dei cerchi immaginari con la mano sulla sua schiena fin quando non si tranquillizzò. Pensavo a come in un istante mi avesse salvata, come un angelo custode, era arrivato come un uragano e in così poco tempo mi aveva salvato non solo dal mondo ma anche dalla bestia più brutta: i ricordi. Lo osservavo ancora, aveva un bel fisico, d'altronde avevo detto di essere un calciatore, chissà di quale squadra, non lo sapevo perché ogni volta che mi riavvicinavo al calcio era come se sentissi sulla pelle le botte, e sentivo ancora quel dolore dell'anima che ho provato quando mi ha strappato da Torino . Ma adesso avevo davanti l'opportunità di riavvicinarmi e stavolta nessuno me lo poteva impedire, nemmeno i ricordi.

Mario

Mi svegliai appoggiato a lei, quando aprii gli occhi incontrai i suoi occhi curiosi che mi guardavano, ero in imbarazzo e anche lei sembrava esserlo.
"Buongiorno Alex" dissi per scacciare via le tensione.
"Buongiorno Mario" disse semplicemente. La invitai a colazione e lei accettò. Eravamo a colazione quando le dissi di raccontarmi di lei, Alex con molta fatica lo fece fino al particolare più importante , avrebbe lavorato a Vinivo per tutto l'anno, avrebbe preparato la tesi e si sarebbe laureata qui a Torino. Dopo toccò a me raccontare, quando le rivelai che giocavo per la Juventus lei si incupì io incuriosito le chiesi il perché , lei mi raccontò tutto per poi scoppiare in un pianto liberatorio, io la accarezzai, le asciugai le lacrime e la strinsi forte a me . Finita la colazione la salutai con un bacio sulla guancia e le dissi che dovevo andare agli allenamenti, lei sorrise cortese e mi salutò.

Alex

Mi aveva consolato ancora, mi aveva tranquillizzato ancora . Ora che sapevo che al centro sportivo ci sarebbe stato anche lui mi calmò. Domani sarebbe stato il mio primo giorno, volevo vivere al meglio la mia esperienza e farmi anche degli amici , cosa che negli ultimi anni non avevo avuto.

Mario

Era sera e io andai al parco, avremmo passato ancora la notte insieme, non potevo lasciarla lui da sola, io volevo stare li, abbracciarla, stringerla a me fino a sembrare una cosa sola, volevo essere il suo migliore amico . Quando arrivai , la vidi, mi avvicinai e la abbracciai da dietro. Lei mi riconobbe e si girò verso me. Era sorpresa di vedermi lì. Le spiegai che non volevo lasciala sola e lei mi fece rimanere li con lei, poi mi offrii ad accompagnarla al suo primo giorno e lei accettò.

Narratore esterno

Intanto la sera era calata a Torino, come la sera precedente c'erano due persone, adesso due amici, due cuori che battevano , due sorrisi complici. Mario sentiva come una melodia delicata e armoniosa, era l'animo puro di Alex che si sentiva come un'aura angelica. Si addormentarono cullati dal vento mentre le loro anime danzavano insieme , i loro cuori battevano all'unisono e i loro occhi erano calamitati gli uni verso gli altri. Era l'inizio di una splendida amicizia.

Superhero~ Mario Mandzukic~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora