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Alex

Erano le dieci meno cinque minuti ed ero arrivata a Vinovo con Mario, ero nervosa, ma c'era anche una nota di malinconia dentro di me. Era il momento di varcare la soglia, la varco e affiorano i ricordi, i paragoni sono immediati, molte cose sono cambiate, ma lì è sempre lo stesso luogo, sulla carta e nel mio cuore. Ricordo quel giorno freddo e piovoso il cui mio padre strappò quel pezzo di cuore, andai nel panico, Mario mi sussurrò " stai tranquilla, ci sono io con te" e mi strinse, forte, come quando mio fratello mi stringeva quando mio papà mi picchiava. Era uno di quegli abbracci che ti rimanginano qualsiasi ferita. Mi ricomposi ed entrai nel mio studio. C'erano tre ragazze Mari e Nicole e Bea che mi accolsero, mi spiegarono cosa dovevo fare e mi fecero vedere la struttura. Mari era la moglie di Barzagli.
Nicole era la fidanzata di Dybala e Bea era la moglie di Sergio Ramos. Erano tre ragazze simpatiche ad anche molto preparate. Adesso era il momento di conoscere i calciatori. Mario mi fece conoscere tutti, erano tutti molto simpatici ed amichevoli , erano un gruppo fantastico , sembravano un gruppo di scolari in gita , approfittavano di ogni distrazione del mister per farsi scherzi e fare battute. Dovevamo fare alcuni controlli per testare la resistenza muscolare di ogni singolo, alcuni dovevano fare anche altri test . I calciatori vennero divisi in gruppi e a me toccarono: Bonucci, Pjanic, Pjaca, Mandzukic, Rugani. Le altre si divisero gli altri. Tutto procedette bene , ci scambiavano qualche battuta ed il resto. Fu il turno di Pjaca, era un ragazzo che mi incuriosiva. Aveva un fascino particolare. Lui entrò con una lattina ancora chiusa. Evidentemente voleva berla durante il test , ma quando la aprì scoppiò, fui invasa da un liquido verde. Marko imbarazzato cercò di scusarsi, ma la cosa peggiore era che avevo la divisa completamente fradicia, così Marko per scusarsi prese la maglia che aveva e me la diede. Gli dissi di girarsi e così fece ma inciampò su qualcosa e cadde. A quel punto io mi girai verso di lui, lui mi guardò imbarazzato e fu allora che capii, ero ancora senza maglietta, a quel punto diventai rossa, lui rise divertito . Mentre mi mettevo la sua maglia la porta si aprì: era Mario che evidentemente si era stancato di aspettare, ma vedendo quella scena si scusò ed uscì velocemente. Marko era ancora a torso nudo ed stava ridendo, mi girai ed elegantemente gli dissi: " che ti ridi cretino?! Chissà cosa avrà pensato, avrà pensato che abbiamo fatto qualcosa " Lui mi guardò e disse: " ti sarebbe piaciuto vero? "
Io non capendo dissi "cosa?"
"Se avessimo fatto qualcosa"
" ma anche no" dissi imbarazzata. Finito il test lo spinsi fuori. Devo dire che aveva davvero dei bei muscoli e poi era davvero carino.

Mario

Non potevo crederci, era una scena davvero sorprendente, il mio migliore amico e la mia migliore amica ... non volevo pensarci, non ero geloso . Ma non riuscivo a togliermi quell'immagine di lui senza maglia e di lei con la sua maglia, non lo accettavo. Tirai un pugno al muro e mi sanguinarono le nocche ma non me ne fregava. Adesso avrei dovuto fare il test ma non avevo il coraggio di guardarla negli occhi. Era davvero difficile. Mi feci forza ed aprii la porta, il mio cuore non reggeva alla vista di lei con quella maglia. Lei era sorridente come sempre. La salutai freddamente poi mi venne spontaneo chiedere: "allora com'è Marko a petto nudo? Che c'è vi siete già baciati? Ah no voi siete andati direttamente al punto." Lei mi chiese di cosa stessi parlando, mi innervosii e le urlai " VUOI DIRMI CHE NON AVETE FATTO NULLA? CHE TU NON STAVI PER METTERE LA SUA MAGLIA? CHE LUI NON ERA A PETTO NUDO? SPIEGAMI PER FAVORE" la mia voce si era trasformata in una supplica. "MARIO IO NON TI DEVO SPIEGARE NIENTE MA SE È UNA SPIEGAZIONE CIÒ CHE VUOI LA AVRAI." lei racconta l'accaduto è molto delusa da ciò che ho detto.
Mi dice che la vita è sua e che non me ne deve fregare di ciò che succede e che il più se fossi stato un vero amico non mi avrebbe dovuto spiegare nulla, io non avrei dovuto pensare male secondo lei, in effetti ha ragione.

Alex

Sono delusa ma forse sono stata esagerata nella reazione. Mario intanto si è portato le mani agli occhi e sta singhiozzando. Me ne rendo conto e mi avvicino, mi siedo con lui e lo abbraccio, noto che è ferito ad una mano, lo disinfetto e lo fascio delicatamente. Poi lui comincia a parlare: " scusami ho esagerato, ma non ho retto alla vista della mia migliore amica e del mio migliore amico in quelle condizioni, scusami se sono un disastro e se ti ho fatto una scenata ma si, sono geloso, sono così fottutamente geloso di te, della mia migliore amica, puoi perdonarmi? Per favore perché io ti voglio troppo bene per perderti."
"Certo che ti perdono, ma solo se mi prometti che la prossima volta prima di feriti, mi chiederai spiegazioni. Ah ti perdono se mi dai un abbraccio"
Sento due braccia stringermi in una morsa decisa, amorevole e che mi fa sentire protetta . Mi stacco. Adesso devo fare l' elettrocardiogramma visto che Bea è dovuta andare via, quindi le ho fatto questo favore. Lo spiego a Mario e lui annuisce. Ci spostiamo in un'altra stanza. Dobbiamo iniziare ma a me sembra male digli di togliere la maglia quindi lo fisso lui lo capisce e la toglie. Rimango a guardare i suoi addominali scolpiti finché lui non mi dice con un ghigno e con molta modestia " smettila di fissarmi che mi sciupi, comunque i miei addominali sono più belli di quelli di Marko non trovi? Anche io sono più bello a dire il vero"
" sai a dire la verità Marko è molto più bello di te ad anche molto più bravo in altro" ribatto piccata . Lo vedo agitarsi, appena finito il test se va sbattendo la porta.

Superhero~ Mario Mandzukic~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora