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Avrei passato la mia prima notte a Torino, in un parco, con il cielo che minacciava pioggia, spero vivamente che non piova. Mi sdraio sulla panchina e comincio a rilassarmi, tralascio il freddo ed il resto, mi concentro su quanto di bello ci possa essere, penso a dove sarei arrivata se non avessi smesso di giocare a calcio, penso al mio amore incondizionato verso il calcio, rimasto anche quando mi hanno costretta a smettere, penso anche che avrò l'opportunità di riavvicinarmi allo sport che amo, avrò il coraggio di guardare una partita senza essere inondata di ricordi, senza ripensare alle botte che mi ha dato mio padre quando giocavo, spero di riavvicinarmi attraverso lo stage all' unica cosa per cui ho lottato. Una lacrima mi riga il viso . I miei pensieri vengono interrotti da alcune gocce d'acqua sul corpo, sta piovendo, non ci credo! Mi metto a correre per cercare un riparo, ma qualcosa va storto, scivolo e sbatto contro qualcuno. Sono addosso a qualcuno ed in più sono ferita ad una mano a causa dell'impatto con il terreno. Alzo la testa, di fronte a me c'è un uomo molto alto, non vedo il suo viso perché non è molto illuminato ma posso scorgere i lineamenti e posso vedere il suo sorriso di cortesia ma anche di imbarazzo, è davvero un sorriso stupendo, che mi scalda il cuore,mi ricorda il sorriso di mio fratello, mi incanto a guardarlo cercando di capire che colore siano gli occhi ed i capelli ma c'è poca luce ed è impossibile capirlo; capisco di essermi incantata quanto mi passa il palmo della mano davanti agli occhi. Io sono imbarazzata, lui è divertito per via del mio "comportamento". Passato l'imbarazzo in qualche modo cerco di scusarmi. Sono ancora per terra, due braccia mi sollevano dal suolo e la figura mi trascina verso una tettoia, vicino la fermata del bus . Mi adagia al suolo e tira fuori un fazzoletto che poggia sulla mia mano. Successivamente si presenta.
" piacere Mario"
"Io sono Alex"
Lui continua " cosa ci fai a quest'ora qui, e sotto la pioggia?"
"Veramente io non ho una casa per il momento, quindi abito per strada".
"Oh"
Sento il rumore di una zip, subito penso che voglia approfittare di me, ma lui prontamente poggia la sua felpa sulle mie spalle e dolcemente mi accarezza la guancia, quel contatto mi lascia stupita, è come se lo conoscessi da una vita. Sono stupita comunque lo ringrazio con un cenno, ma la sua domanda mi spiazza: "senti, io volevo chiederti... sai... siccome faccio il calciatore ho una casa molto grande ed ecco, mi chiedevo se volessi venire a casa mia , so che sto sembrando uno che ne approfitta ma posso assicurarti che non è così, è solo che mi dispiace lasciarti qui ... "
" mi dispiace Mario ma io non posso accettarlo, non voglio far pena a nessuno" e lo lascio così , me ne vado senza nemmeno girarmi. La pioggia è diminuita e io mi sdraio nuovamente sula panchina, senti dei passi e mi ritrovo qualcuno seduto vicino me che prende un pezzo della mia coperta e si infila sotto , non ci faccio caso,credo che sia Mario ma non è così, è un uomo sui cinquanta anni . Ad un tratto sento una mano sfiorarmi la gamba e salire,è l'uomo sotto la coperta.Comincio a gridare ma l'uomo non ha intenzione di fermarsi...

Angolo autrice: so che non è un granché però spero che vi piaccia, per favore se avete qualche consiglio da darmi datemelo ... spero di non deludervi. Ringrazio tutte quante. Un ringraziamento speciale a cantlivewithoutaball per la copertina e per tutto il sostegno.
- Gab

Superhero~ Mario Mandzukic~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora