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Mario

Oggi dimettono Alex.  Per farmi perdonare ho acquistato due biglietti per Zagabria. Voglio portarla nel mio mondo, nella mia terra d'origine. Metto i biglietti sul tavolo e li lego con un nastro  ad una rosa gialla. La vado a prendere dato che ero tornato a casa all'alba per cambiarmi e per andare agli allenamenti. Lei mi aspetta all'ingresso. È più bella che mai, indossa un jeans e una felpa, la mia felpa, ha legato i capelli ed ha messo il mascara. La porto a casa e la faccio entrare.

Alex

Mi è mancata casa mia. Mario ha acceso le mie candele profumate e noto che c'è una candela a forma di cuore sul tavolo e vicino c'è una busta. La apro e trovo due biglietti per Zagabria; c'è anche un biglietto con scritto: ti porto nella mia terra dalla quale sono scappato e poi ritornato, dove sono cresciuto calcisticamente.
Lo guardo; sono sorpresa. Gli chiedo:"Perché?"
"Perché voglio dimostrarti quanto ci tengo a te, voglio che tu conosca il mio passato come io conosco il tuo"
"Quando partiamo?"
"Domani" dice calmo
"Oh cazzo, come faccio con il lavoro? Come faccio con la valigia?"
"Contieni la tua finezza. Per il lavoro ho risolto e stamattina quando sono tornato all'alba ti ho fatto la valigia; ho messo il necessario: i trucchi, i vestiti più belli e l'intimo, tutto per tre giorni. Ah ho messo pure un completo di pizzo in caso tu facessi conquiste..." testa di cazzo sei tu l'unico che vorrei conquistare, vorrei dirglielo ma non avevo il coraggio così dissi:
"COSA? TU HAI GUARDATO TRA LA MIA BIANCHERIA..."
" Sì, devo dire che non sei messa male visto la taglia"
"E lo dovrei prendere come un complimento?"
" detto da me credo proprio di si, però la tipa dell'altra sera, quella del bagno aveva una taglia in più"
" vaffanculo" dissi acida. Doveva sempre rovinare tutto. Me ne stavo per andare ma sentii le sue braccia circondarmi e dire " eh dai scherzavo... sull'ultima parte, non sei messa per niente male e scusa se ho messo le mani in cose intime in tutti i sensi. Io ho fatto la valigia al posto tuo perché sapevo che tu ci avresti impiegato molto tempo."

"E va bene, sei perdonato."
Decisi di controllare comunque la valigia e vidi che aveva messo tutto, proprio tutto. Come si faceva a non amarlo?! Era fantastico . Decisi di andare a dormire dato che saremmo partiti presto.

È mattina, il giorno della partenza e sono in ansia. Ho  preparato la colazione ed adesso devo svegliare Mario. Vado nella sua stanza, lo chiamo e lui non risponde, gli apro la luce e non si sveglia; mi avvicino e mi appoggio al letto, lui con una mossa veloce mi attira a sé e mi fa il solletico, siamo vicini... sono in una trance, i miei occhi sono attaccati ai suoi; ci risvegliamo dalla trance ed imbarazzati andiamo a fare colazione. Ci dirigiamo all'aeroporto. Dopo quello scambio di sguardi Mario non mi ha più parlato. È il momento della partenza. Saliamo sull'aereo e siamo in due posti vicini. "Mario, ho fatto qualcosa che ti ha infastidito? Non sopporto quando non mi parli; dimmi qualcosa" chiedo supplichevole.  Mi manca la sua voce.
" non potresti mai piccola mia" dice e mi bacia dolcemente  sulla guancia.

Mario

Sono rimasto incantato dai suoi occhi. Non posso parlarle, non ci riesco. Se le parlassi le direi che la amo ed io non voglio, non voglio rovinare la nostra amicizia. Siamo sull'aereo ed io sento io bisogno di abbracciarla.  Sento che tra le sue braccia nulla può accadermi, più la stringo e più mi sento al sicuro. Siamo atterrati e ci stiamo dirigendo in hotel, siamo stanchi e abbiamo bisogno di riposare. Arriviamo i  hotel ma a quanto pare c'è stato un errore nella disposizione e quindi staremo in camera insieme. Sono felice ma ho paura. Alex è indifferente a ciò e mi sorride dicendo all'assistenza che saremmo potuti rimanere insieme. Saliamo nelle camere e ci sistemiamo, Alex decide di fare una doccia e io mi sdraio e chiudo gli occhi. Pochi minuti dopo sento una voce e mi risveglio; è Alex che ha dimenticato i vestiti sul letto ed ha indosso solo un accappatoio che è leggermente aperto sul seno. Vorrei baciarla, dirle che la amo; sto tenendo a bada i miei istinti ma noto sempre di più che i pantaloni si stanno stringendo e che  qualcosa sta aumentando. Come mi sono ridotto?! È questo che mi chiedo sempre. Intanto Alex è tornata in bagno a vestirsi.
Decidiamo di andare al campo in cui giocavo sempre da piccolo. Ci mettiamo a fare quattro tiri, quando siamo ormai sudati ci sediamo. Lei è seduta  sulle mie gambe e mi sto sforzando per non far accadere ciò che è successo prima ma lei si è messa involontariamente in una posizione "critica",  sta succedendo ancora.  Maledizione. Provo a non pensarci e comincio a raccontarle di tutti i pomeriggi che passavo li, di quanto è stato difficile andare via quando c'era la guerra, mi scende una lacrima e lei la raccoglie con il pollice e mi abbraccia. La amo. Non posso fare a meno di lei. La prendo sulle spalle e la porto fino all'hotel che è più o meno 200 metri distante. Siamo arrivati in camera ed è ormai tardi.

Alex

Oggi Mario mi ha fatto vedere un pezzo delle sua vita e ne sono felice però a tratti ho notato qualcosa di diverso nel suo umore. Non so cosa gli prendesse e per questo glielo chiedo
"Mario cosa c'è che non va?"
"Nulla..."
" RIPETO: COSA C' È CHE NON VA?"
" sono innamorato di una ragazza"
"E allora?! Dille cosa provi"
"Io non posso... lei è tutto per me, non voglio perderla"
" lo so che è impossibile, ma non pensarci, ora calmati e dormiamo, più avanti ne parlerai con lei e vedrai che ti ricambierà, in caso non dovesse ricambiare sarà lei ad averci perso... ok?" Ora vieni che dormiamo.

Narratore esterno

Alex era triste nel sapere che Mario stava male per una ragazza che non era lei, ma nonostante tutto a lei bastava che lui fosse felice perché questo è l'amore; l'amore è anche lasciare andare una persona, amare significa volere il bene e la felicità  dell'altro; se Mario era felice con un'altra lei si sarebbe messa in disparte .
Non cenarono.  Loro si bastavano così. Quando erano insieme potevano anche non respirare, quando erano insieme tutto ciò che c'era di materiale spariva e rimanevano solo loro. Due persone, due anime, due cuori; erano così simili da apparire una cosa sola.

Superhero~ Mario Mandzukic~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora