3

903 41 7
                                    

-Mario

La ragazza è davvero orgogliosa, non me lo sarei aspettato. Così deciso di allontanarmi e ci penso, penso a quegli occhi castani, a lei, non è la solita ragazza magrissima e tutta forme, lei è semplicemente lei,non ha una corporatura snella e slanciata, è alta quanto basta, non ha le gambe due metri, non ha un fisico da modella, è ben proporzionata, non ha la pancia piatta anzi ha quel filino di pancia che la distingue dalle modelle, non è perfetta ed è per questo che mi ha colpito, ha dei bellissimi capelli biondi, gli occhi castani e dei lineamenti davvero belli,la carnagione da quanto ho visto è chiara , non posso esserne sicuro per via dell'oscurità però ha qualcosa che le altre non hanno, sembra fragile ma in fondo ha un bel caratterino, sembra che la vita le abbia messo davanti molti ostacoli, lo leggevo nei suoi occhi, nonostante abbia passato solo pochi minuti con lei le ho letto dentro, la cosa che mi impressiona è la sua fragilità apparente,avevo quasi paura che sfiorandola potessi farle del male. Delle urla mi distraggono dai pensieri. Cerco di capire di cosa si tratti, sono le urla di un donna, incuriosito, seguo le voci e cerco di capire da dove provengano, arrivo ad una panchina sulla quale c'è un uomo che sta cercando di violentare una donna, cerco di capire meglio, è Alex. Quando capisco di chi si tratta sento una forza misteriosa attirarmi verso lei. Cerco di proteggerla, spingo a terra l'uomo e gli do alcuni pugni, lui si alza e mi tira un pugno,poi si allontana barcollando; probabilmente è troppo ubriaco per affrontare qualcuno . Mi avvicino cauto verso Alex che è tornata sulla panchina, sotto la coperta, trema, così istintivamente la abbraccio. Lei mi stringe forte. Nello stesso istante in cui l'ho abbracciata ho sentito una sensazione di pienezza, attraverso il contatto ho avuto la conferma della fragilità che nasconde sotto una maschera di determinazione. Abbracciarla è stato come trovare il pezzo mancante , ritrovare dopo tanto tempo qualcosa che si è perso, non so spiegare come. Alex si stacca e poggia un pezzo del fazzoletto , che le avevo dato quando era caduta, ancora pulito sul mio labbro,che sta sanguinando a causa del pugno , e dolcemente mi pulisce il labbro, per un attimo i nostri occhi si incontrano, poi lei distoglie lo sguardo imbarazzata, io sorrido pensando alla scena di poco prima.

Alex

Era tutto finito per fortuna. Mario era il mio supereroe, non so perché ma è come se avesse un sesto senso. In qualche modo mi sento legata a lui, quando mi ha abbracciata ho capito che lui era la mia salvezza e che lui sarebbe rimasto sempre anche se lo conoscevo da poco in fondo sapevo che lui sarebbe rimasto, ne ebbi la prova quando lui dopo avermi abbracciata si mise vicino a me e continuò a tenermi tra le sue braccia e ad accarezzarmi il braccio, non c'era bisogno di parlare perché bastava che ci guardarssimo negli occhi, era come se sapesse tutto di me. Ci addormentammo così, abbracciati, come due amici, io mi addormentai con la testa sul suo petto, in prossimità del suo cuore, mi lasciai cullare dal battito del suo cuore, Mario si addormentò appoggiato a me.

NARRATORE ESTERNO

Si addormentarono pensando l'uno all'altra, senza pensare al domani. C'erano solo Mario ed Alex e o loro cuori che battevano all'unisono.

Superhero~ Mario Mandzukic~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora