Capitolo 36

452 51 18
                                    

Non mi importava del dolore, dei graffi e dell'enorme livido sulla spalla.
Ero caduta da lui perché non ero mai stata al galoppo.
Ma il dolore delle ferite non era abbastanza da poter cancellare quell'attimo di felicità che avevo provato.
Mi ero rialzata all'incirca qualche minuto dopo aver perso i sensi.
Al mio risveglio avevo trovato Power che mi osservava perplesso.
Ora, invece, mi trovavo nella radura.
Eravamo distesi e io tenevo le mani e la testa sulla sua enorme pancia.
Tenevo gli occhi chiusi ed eravamo entrambi cullati dal vento che finalmente si era sostituito all'afa.
《E ora cosa devo fare? Mi è dispiaciuto un sacco per Elena, non era mia intenzione far impennare Cody》
La voce mi tremava, gli occhi chiusi.
Stare lì con lui mi faceva sentire così bene, libera.
Il cavallo teneva la testa levata e aveva gli occhi socchiusi, come se fosse stato in paradiso grazie a quel vento.
《Mi sa che devo tornare al maneggio》, ammisi infine.
Istintivamente il cavallo si alzò e io dovetti togliere le braccia.
Mi alzai anche io e mi misi difronte a lui.
Power nitrì e mi spinse con il muso.
《Va bene, va bene. Ora vado》
Lo salutai dandogli un bacio sul grande muso e mi avviai verso la bicicletta.
Quando arrivai al maneggio, sentii una stana sensazione allo stomaco. Avevo l'ansia e dei piccoli brividi mi impedivano di stare ferma.
Mi vergognavo di ciò che avevo appena fatto.
Mi passai una mano sul viso e mi incamminai nel maneggio alla ricerca di Elena.
Non c'era molta gente, proprio come era stato nella mattinata.
L'unico posto dove avrei potuto trovarla era il box di Cody.
E lì la trovai: stava accarezzando Cody, appoggiata alla porta del box.
Appena arrivai piantai i piedi a terra.
Non sapevo cosa dire e soprattutto cosa aspettarmi da lei.
《Elena》, mi decisi infine.
La ragazza sollevò lo sguardo ma non si girò.
Il sorriso che aveva si spense.
Forse mi aveva riconosciuta dalla voce.
《Scusami per stamattina ma non era mia intenzione, davvero》
Cercai di avvicinarmi mentre parlavo.
Quando giunsi abbastanza vicino, finalmente si voltò a guardarmi.
I nostri occhi si incontrarono ma nei suoi vedevo solo serietà e preoccupazione e qualcosa mi diceva che non era a causa di ciò che era successo quella mattina.
La causa di tutto era Power.
《Non fa niente, può capitare》
Sospirò e tornò a guardare Cody.
Mi avvicinai ancora e mi appoggiai al muro guardando anche io la cavalla.
《Sai, dopo essere stata qui, sono andata da lui. L'ho spinto al galoppo ma non sono riuscita a stare in sella e... sono caduta》
Elena si voltò di scatto con gli occhi sgranati.
Iniziò a guardarmi dappertutto, squadrandomi dalla testa ai piedi con i suoi occhi verdi.
Infine notò i graffi sulle braccia e il livido sulla spalla.
《Non è nulla》, la rassicurai.
Lei sospirò ancora.
《Quello che voglio farti capire è che... io e lui ci siamo legati. Lo hai visto anche tu, si lascia avvicinare solo da me》, cercai di spiegarle.
Mentre parlavo agitavo le mani sbattendole anche sulle gambe.
Elena mise le braccia al petto e sospirò.
《Va bene, tu puoi fare ciò che vuoi, io l'ho solo detto per non far succedere guai》
Si girò di nuovo verso il box di Cody e l'accarezzò dolcemente.
Io sorrisi instintivamente.
《Elena, cosa provi quando salti?》, chiesi curiosa.
Le labbra della ragazza si aprirono in un enorme sorriso.
《È difficile da spiegare ma è la cosa più bella che esista. Quando ti trovi in aria è... è... non si può spiegare》
In quel momento sembrava di trovarsi a cavallo, le mancava il fiato.
Già, forse non c'erano davvero parole per descriverlo.
Chissà se avrei mai provato quella sensazione.
《Capisco. Cosa facciamo? Ho voglia di fare qualcosa di bello》, dissi entusiasta.
Elena si guardò in giro e poi sorrise compiaciuta.
《Bé, questo è per farti allenare un pò con il grooming. Oggi pomeriggio verranno alcuni bambini per una ripresa. Che ne dici se prepariamo loro i cavalli?》, propose.
《Ovvio!》, esclamai entusiasta.
Questo genere di cose mi piaceva e, come aveva detto Elena, mi avrebbe tenuta in forma.
Facemmo un giro per i box ed Elena mi mostrò i cavalli da prendere: ne erano due per me e tre per lei.
《Okay, spiegami tutto》
Era strano come anche le semplici cose mi facevano partire il cuore a mille.
《Allora, ne prenderemo uno alla volta ovviamente. Lo prenderai e lo porterai al lavaggio, dopodiché lo sellerai e poi lo riporterai nel box e metterai su anche la capezza》, spiegò.
Aggiunse anche altri dettagli come il fatto di mettere la sella, il sottosella e l'agnellino sul cavalletto per essere più comoda.
Il primo cavallo che presi fu uno sauro con tre balzane.
Il suo nome era Flash e, in effetti, mentre lo conducevo era abbastanza veloce.
Lo legai ai quattro venti e passai la striglia.
Era bellissimo anche solo fare quei movimenti, sembrava di essere a contatto con il cavallo.
Poi passai la brusca e pettinai la coda e la criniera.
Sembrava che avessi acquistato una certa fiducia nei confronti dei cavalli.
Al momento di cambiare lato del cavallo riuscivo perfino a passare sotto alla sua testa.
《Brava》, mi lodò dopo avermi vista all'azione.
Per tutta risposta feci un inchino e insieme scoppiammo in una risata.
Ora stavo meglio, chiarire con lei mi faceva sentire sollevata.
Continuai la preparazione di Flash mettendo il sottosella e l'agnellino.
La sella era abbastanza pesante per me che non ero allenata ma riuscii a metterla su e ad allacciare il sottopancia.
《Lascialo ai primi buchi e poi alza  le zampe anteriori del cavallo. Così si sistemerà meglio》
Elena era davvero ottima nelle spiegazioni, era proprio portata.
Ora veniva il turno della testiera, il che mi sembrò un pò più difficile.
《Devi tenerla ferma fino a quando il cavallo non accetterà da sè il morso》, mi chiarì Elena.
Feci come mi disse e Flash accettò il morso senza problemi.
Poi allacciai il montante e la capezzina.
Elena si accertò che fosse tutto apposto nella bocca del cavallo e poi fece un check in per valutare il mio lavoro.
Lo squadrò facendo un giro completo attorno a esso.
Ogni tanto si avvicinava con una mano sul viso per controllare ogni dettaglio.
《Direi che va abbastanza bene! Brava!》
Mise la mano in aria e io le diedi il cinque.
《Flash! Ciao bello!》, sentii urlare. Prima ancora che mi voltassi vidi un bambino biondo attaccato al collo del cavallo che avevo appena preparato.
《Elias! Innanzitutto ciao e secondo vacci piano con Flash》, lo rimproverò Elena.
La ragazza aveva assunto una voce da "papera", proprio come Victoria...
Quel nome mi mise i brividi.
《Questo cavallo diventerà mio!》
Il grido del bambino mi riportò al presente.
Elena scoppiò in una risata sonora.
《Sei proprio tremendo... va' a prendere il cap con il frustino e aspetta gli altri. Comunque lei è Jessica》, mi indicò con l'indice.
Il bimbo si voltò verso di me e sorrise facendo "ciao" con la mano.
Io ricambiai facendo lo stesso.
Poi questo sgattagliolò via alla ricerca dell'attrezzatura.
《Dai, hai ancora tempo. Io devo solo finire di mettere la testiera a Regenbogen e poi avrò finito》
《Caspita! Hai già finito i tre cavalli... sarà meglio che mi muova》
Mi voltai e mi rimisi al lavoro.
Sentii Elena alle mie spalle che ridacchiava.
Al pensiero risi anche io.
Pulii e sellai l'altro cavallo molto più velocemente di quanto fatto prima.
Ormai mi ero abituata a loro, ai loro movimenti.
Forse perché anche Power mi aveva aiutata a capire il loro comportamento.
Riportai i cavalli nei loro box e misi anche la capezza.
Dopo un pò i bambini presero i cavalli assegnati loro e li portarono nel maneggio coperto, faceva troppo caldo.
《Guardiamo da qui?》, chiesi ad Elena.
Eravamo accanto agli spalti e io li indicai.
Elena annuì e salimmo le scale per poi sederci sulle sedie.
《Ti ricordi la tua gara?》, sussurrai alla bionda.
《Sì, ero emozionatissima》
Si coprì il volto con le mani e sorrise.
《Cosa farai con Victoria?》, chiese dopo.
Sospirai e mi morsi il labbro.
Guardai i bambini all'interno del campo che stavano facendo delle barriere al trotto.
Tutti quanti avevano stampato sulla faccia un sorriso.
Quanto sono fortunati, pensai.
《Non so cosa fare, sinceramente. Io vorrei solo stare con lui per sempre. E poi non merita ciò che gli viene fatto》, conclusi.
Mi girai verso Elena che ora guardava anche lei i bambini.
《Bé, forse i cavalli non meritano neanche di essere toccati. Perché solo con una carezza possono perdere la loro libertà, secondo me》, spiegai.
La ragazza si girò verso di me, la bocca socchiusa.
Socchiuse gli occhi per capire cosa intendevo.
《Ma se invece è il cavallo a venire da te?》, aggiunsi con un filo di voce.
Power era sempre stato libero di fare ciò che voleva, in quella radura.
Avrebbe anche potuto non avvicinarsi a me, non seguirmi.
E invece aveva deciso di stare con me.
Aveva scelto me e nessun'altro.
E questa era la cosa che più mi faceva felice.
《Non saprei》, rispose arricciando le labbra.
《Calmo a cavallo, Elias!》
Miranda aveva appena rimproverato il bambino perché non si stava un minuto fermo.
Io ed Elena ridacchiammo insieme.
La lezione proseguì bene ed Elena mi spiegò qualcosa in più sull'equitazione.
Quando uscimmo dal campo coperto faceva davvero caldo.
Miranda stava aiutando i bambini ad uscire tenendo il cancello aperto.
Quando la incontrai con lo sguardo credevo avrei trovato un sorriso.
Ma, invece, lei aveva un'aria preoccupata.
《Elena》, la presi per il braccio.
《Hai detto qualcosa a Miranda?》
Elena guizzò con gli occhi per tutto il campo e iniziò a mordicchiarsi il labbro.
《Perché l'hai fatto?》, chiesi infuriata.
Ora sicuramente Miranda sarebbe stata arrabbiata con me e chissà cosa avrebbe fatto.
Lasciai Elena e corsi verso Miranda.
Appena le arrivai vicina, lei mi venne incontro.
《Jessica... devo dirti una cosa. Seguimi, per favore》, annunciò seriamente.
Io annuii e ci avviammo a passo lento verso i paddock.
《Lo so che è sbagliato, ma io ho bisogno dei cavalli! I miei non vogliono capire e non me ne importa. La vita è la mia e decido io cosa fare》, cominciai in preda all'ansia.
Sapevo che mi avrebbe rimproverata e quindi avevo iniziato con l'offensiva.
Ma Miranda si mise di fronte a me e appoggiò le mani sulle mie spalle.
《Tesoro, rilassati》
Tirai un enorme respiro e cercai di stare calma.
《Scusami è che io amo i cavalli. E il non poter stare a contatto con questi animali mi fa stare malissimo. Loro sono la mia vita》, cercai di spiegare.
Miranda arricciò le labbra e sospirò.
Poi riprendemmo a camminare.
《Senti... questo cavallo, Power, viene dalle scuderie di Victoria?》, chiese con tono normale.
《Sì. Il maneggio si trova sulla spiaggia e so che non è così importante come sembra. E Power viene maltrattato》, sottolineai l'ultima frase.
La donna portò una mano al mento strofinandola forte.
Scosse la testa due volte in segno di disapprovazione.
《Non posso far nulla per Power. Ci vogliono delle prove, ma questo non basterebbe lo stesso》
Aveva l'espressione triste.
《E perché non basterebbe?》, chiesi insistendo.
Io avrei potuto procurarmi quelle prove grazie a Jasper, lo stalliere.
Avrei scattato qualche foto e le avremo fatte vedere a qualche autorità.
《Perché il padre di Victoria fa parte delle autorità oltre a possedere il maneggio. Ma da come me lo ha descritto Elena, Power è un bel cavallo e magari lo venderebbero》
Miranda voleva acquistare Power?
Iniziai a saltare dalla gioia, il mio cuore batteva all'impazzata.
《Cosa c'è?》, chiese stupita.
《Acquisterai Power, no?》
Smisi di saltare quando Miranda iniziò a ridacchiare.
《No, io non posso comprare un altro cavallo》
Il mio cuore si spezzò in mille pezzi, ma non più di tanto.
In realtà, sapevo che non sarei mai riuscita a coronare il mio sogno.
E poi Miranda non poteva davvero permettersi di fare altri acquisti con tutta la scuderia da gestire.
L'unica soluzione sarebbero stati i miei genitori, ma era meglio non pensarci neanche lontanamente.
Non avrebbero mai comprato un cavallo.




PowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora