Capitolo 4

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Aspettai qualche minuto prima di entrare per riprendere fiato per l'emozione.
Il cuore mi batteva a mille.
Non ero mai stata in un maneggio, o almeno non ricordavo.
Feci un respiro profondo ed entrai con Bob a fianco a me.
Appena entrata a destra c'era una specie di ufficio, forse era per le informazioni.
Era colorato di un beige delicato e la porta era al centro di due alberelli ben potati.
Guardai altrove e vidi che verso di me c'erano i box e quattro campi.
C'erano la fila di box verticale e due campi a sinistra chiusi e due campi a destra aperti.
Mi sembravano disposti perfettamente.
Guardai a sinistra e vidi il lavaggio per i cavalli, c'erano un sacco di posti e in molti si vedevano delle pozzanghere d'acqua.
Molto evidentemente erano stati usati.
Sentii un nitrito e sobbalzando mi voltai verso i box, dove vidi i cavalli che avevano la testa fuori.
Mi diressi velocemente verso di loro, dimenticandomi quasi del tutto di Bob.
Mi avvicinai verso il primo cavallo morello e misi una mano sotto il suo muso, per farmi annusare.
Non sapevo nulla di loro, ma con i cani di solito facevo così, quindi decisi di provarci.
Il cavallo drizzò le orecchie, si fece attento proprio come fanno i cani.
Poi, con un pó di timore, accarezzai il suo muso dolce e irresistibile.
Lui rimase fermo e si godeva tutte le coccole.
Era proprio altissimo quel cavallo e di certo era un angelo.
Lo lasciai per guardare gli altri che erano lo stesso altissimi e bellissimi.
Ne accarezzai uno baio, che non mi sembrò molto pratico con i nuovi arrivati, infatti non mi diede retta e pensó solo a mangiare.

《Non dargli retta, non è scontroso, ma gli piace stare da solo》.

Sentii una voce dietro di me e mi girai di scatto.
Era una signora sulla quarantina, alta e magra con i capelli biondi che giustificavano gli occhi celesti.
Non sapevo cosa dire, mi ero intrufolata senza nemmeno chiedere il permesso.

《Mi scusi, non volevo entrare così...》,cercai di giustificarmi.

《Tranquilla, i visitatori sono ben accolti qui! Io comunque sono Miranda, la proprietaria di questo maneggio》.

Si presentò con un'espressione felice e allegra.
Anche io fui sollevata e distesi le mie labbra in un sorriso.

《I vostri cavalli sono bellissimi》,
le feci i complimenti.

《Grazie, noi pratichiamo sia dressage che salto ostacoli》.

Salto ostacoli... a sentirlo il mio cuore cominciò a battere di nuovo all'impazzata.
Saltare con Bob era bellissimo, ma saltare in groppa ad un cavallo sarebbe stato magnifico.

《Posso fare un giro del maneggio?》, chiesi timidamente.

Miranda sorrise di nuovo e mi fece un gesto con la mano per accompagnarmi.

《Questi sono i box come puoi notare. Abbiamo all'incirca trenta cavalli, tutti saltatori》,mi spiegò guardando i cavalli con fierezza.

《Inoltre abbiamo quattro campi, due coperti di cui uno per il salto e uno per il dressage e gli altri due scoperti per il salto》.

Ci diriggemmo verso i campi coperti e li osservai attentamente da fuori.
Il primo era quello da salto, ricoperto di sabbia e vari ostacoli che per me erano indecifrabili.
Quando notai quanto erano alti il mio cuore si fermò di colpo.
Mi immaginavo a saltarli insieme ad un cavallo stupendo pronto a farmi provare ogni singola emozione.

《Questo è il campo da dressage》.

Miranda mi distolse dai sogni e passammo a vedere il campo.
Entrammo all'interno, visto che era completamente coperto, e restammo al di fuori del contorno del campo.

《È molto bello... fate anche gare?》.

《Sì, certo. Abbiamo fantini in gamba》.

Miranda era molto fiera del suo maneggio, si sentiva dal suo tono di voce.
Uscimmo dal campo e notai una specie di recinsione.
Era il paddock per i cavalli.
Ed era costruito magnificamente, affacciava sul mare.

《Ho sempre pensato che mare e cavalli sono la cosa più bella al mondo 》,disse felice, prorpio contenta di ciò che era riuscita a creare.

《Sì, una fusione perfetta direi》,ribadii.

《Andiamo a vedere la selleria》,propose Miranda facendo strada.

Sorpassammo i box, che erano disposti da entrambi i lati della struttura, e arrivammo ad uno stanzino non molto distante dalla stanza delle informazioni.

《Ecco... tutti gli accessori per i nostri campioni》,mi illustró con una mano.

Le selle erano tutte nelle loro custodie e poi c'erano le briglie, e i parastinchi, tastiere... di tutto e di più.

《Stupendo...》, dissi con la testa tra le nuvole.

Bob sbadigliò e mi ricordai di dover controllare l'orario.
Era già mezzo giorno.

《È stato bellissimo fare un giro... ora devo proprio andare》,dissi dispiaciuta.

《Non fa niente, se vuoi domani alle dieci puoi venire a vedere una ripresa di salto》,propose Miranda.

《Con piacere! ... Andiamo Bob! A domani!》

Salutai Miranda con un cenno di mano e corsi verso la bici.
Sganciai Bob e tornammo a casa.
Svuotai lo zaino e mi accorsi che ormai la crostata di mele era andata... mi ero dimenticata di mangiarla.
Presi il telefono di casa e controllai le chiamate perse: papà.
Cosa gli avrei detto?
Decisi di richiamarlo e inventai una scusa.

《Ciao papà, scusa ma non ho proprio sentito il telefono, ero con Bob》,dissi con voce tremolante.

《Va bene, ci sentiamo》.

La telefonata terminò subito, mio padre voleva solo accettarsi che tutto andasse bene.
A pranzo mangiai solo dell'insalata.
Il pomeriggio lo Passai vedendo un film di cavalli e poi altri video.
Mia madre in più fece anche tardi, ma non per questo non cucinò.
Anzi preparò della frittura di pesce, il piatto che le usciva meglio.
Ma io non le raccontai del maneggio, non potevo, altrimenti mi avrebbe proibito di andarci.
Stanca della bellissima giornata passata con il sorriso sulle labbra, andai a dormire, sognando ancora una volta uno splendido cavallo morello.

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Dedicato a Ngesca che ha insistito molto nella pubblicazione di questo capitolo. Ti voglio bene Fra❤

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