Capitolo 16

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Passavo ogni giorno ad allenarmi con Bob, di mattina, così il pomeriggio potevo andare da Elena e qualche volta passavo anche da Power, che mi dava sempre la soddisfazione di seguirmi.
Ma ogni singolo minuto doveva essere dedicato a Bob stavolta.
La gara ormai era fra pochi giorni, per cui dovevamo impegnarci al massimo, ma non era un problema per Bob: lui cercava sempre di dare il suo meglio.
《Cucciolo mio, mi dispiace, forse non dovremmo》, gli dissi accarezzandolo.
Lui abbaiò e mi saltò con le zampe anteriori addosso.
Mi misi a ridere e lui prese a leccarmi la faccia.
Riprendemmo l'allenamento.
Avevo organizzato una specie di percorso che avevo visto in una gara di agility per principianti.
Bob lo eseguiva a meraviglia scattando da un ostacolo ai tubi.
Non aveva affatto paura di farlo, anzi ogni volta che finiva il suo percorso si sedeva e mi guardava a testa alta.
Era incredibile la sua voglia di mettersi in mostra.
Era pomeriggio e quindi faceva un caldo insopportabile.
Ogni tanto si levava anche un pò di vento e con esso della polvere.
Il vento faceva molto comodo, ma la polvere era un disastro perché io ero costretta a fermarmi nel bel mezzo del percorso e di conseguenza si fermava anche Bob.
Ma ad un nuovo giro di percorso non mi bloccai solo io.
Stavamo procedendo molto bene.
Il vento soffiò davvero molto forte e la polvere si levò con più facilità.
Bob però riuscì a prendere il balzo per arrivare a oltrepassare l'ostacolo, mentre io rimasi ferma a strofinarmi gli occhi.
Tolsi le mani dagli occhi per vedere che fine avesse fatto Bob e vidi che proprio in quel momento stava saltando.
Purtroppo la polvere non era da meno quindi inciampò nell'ostacolo troppo alto per un salto troppo piccolo.
Infatti cadde a terra facendo cadere la barriera.

《Bob!》, urlai correndo verso di lui.

Lui si alzò subito per fortuna.
Era sempre stato coraggioso e non si abbatteva per una caduta.
Lo ammiravo davvero tantissimo.
Lo abbracciai energicamente, dandogli anche delle pacche.
Non importa se era caduto, aveva comunque saltato.

《Facciamo una pausa, okay?》.

Entrammo dentro e mi sdraiai sul divano mentre io cane andò a bere.
Lo sentivo bere rumorosamente.
Provai a chiudere un pó gli occhi e comparve ancora l'enorme cavallo.
Power... avevo assolutamente bisogno di vederlo.
Così decisi di andare al boschetto.

《Tu stai buono qui, okay?》, dissi a Bob che mi guardò con aria sospetta.

Presi il telefono sul tavolo e scattai fuori all'istante.
Presi immediatamente la bici e ci saltai su.
Sfrecciai sull'asfalto sentendo il vento tra i capelli.
Chissà se al galoppo si sente tutto questo vento, chiesi tra me e me.
Arrivai e buttai la bici a terra come se fosse stata un bambolotto.
Mi affrettai ad entrare nel bosco per trovare il mio amico.
Al primo impatto non lo vidi.
Feci dei passi per guardare al di sotto della collinetta, ma non c'era nemmeno lì.
Non riuscivo a pensare alla sua lontananza, era diventato per me una sorta di angelo custode e forse lo ero anche io per lui.
Anche se non mi si era mai avvicinato, e io neanche, stavamo bene insieme.
Mi piaceva guardarlo mangiare l'erba con appetito, oppure vederlo cavalcare e sgroppare.
Ormai si stava abituando a me e io ai suoi bruschi movimenti.
Per quanto fosse alto, pazzerello ed estroverso, io lo volevo bene e mi fidavo ciecamente di lui.
Il vento mi distolse dai pensieri e capii che l'unica soluzione era cercarlo.
Mi inoltrai così all'interno del bosco.
C'erano così tante piante e tanti alberi che si intrecciavano tra di loro che la luce filtrava a mala pena.
Pensavo di dover tornare indietro, altrimenti mi sarei persa.
Mi finalmente mentre camminavo vidi un raggio di luce.
Guardai meglio socchiudendo gli occhi e notai che quella era prorpio un'uscita.
Avanzai tra gli alberi, che stavano diventando di meno e meno fitti, e uscii.
Sbucai dal bosco inciampando su me stessa e finendo con la faccia in qualcosa di colore bianco tendente al giallo.
Era granuloso e sembrava quasi terra.
Alzai di scatto la testa e guardai meglio: era sabbia.
Il mare me lo ero completamente dimenticato quell'estate.
Non ci andavo più con Bob da così tanto tempo.
Ma con Power nella testa, il maneggio e ora la gara non facevo altro che essere distratta.
Guardai verso la spiaggia in cerca di Power.
E infatti lo trovai lì, disteso sul bagnasciuga.
Quell'immagine mi fece subito rialzare.
La spiaggia era poco lontana dal bosco, forse quindici metri.

《Power!》, lo chiamai per istinto.
Il grande cavallo girò la testa verso di me.

Forse aveva imparato quel nome a furia di sentirmelo pronunciare.
Con mia grande sorpresa, si alzò.
Ci guardammo negli occhi per un istante, anche se eravamo lontani.
Poi fece cadere la sabbia dal suo manto, scuotendosi.
Avanzò verso di me facendo piccoli passi.
Il mio cuore in quel momento prese ad accelerare e i miei occhi non riuscivano a staccarsi da quello di Power che si avvicinava sempre più.
Il suo passo era sostenuto e ogni volta che poggiava le sue zampe a terra mi sembrava di sentire quel suono ricco di potenza.
Power, nome perfetto, pensai.
Non sentivo né vedevo più niente intorno a me, c'era solo quell'enorme cavallo morello dagli occhi verdi.
Le onde del mare erano inassenti alle mie orecchie.
Avrei voluto che quella scena durasse per sempre.
Ma magari nel futuro c'era qualcosa di meglio.
Infatti Power mi raggiunse in poco tempo, grazie alla lunga falcata che si ritrovava.
Arrivato dinanzi a me si fermò e allungò il muso come se attendesse la mia mano.
Così alzai la mano e la misi sotto il suo muso.
Il suo respiro era regolare e le sue narici mi solleticavano la mano.
Alzai la mano guardandolo negli occhi e la pioggiai sulla sua fronte delicatamente.
Lo accarezzai e sentii che lui non aveva nulla in contrario.
Arrivai fino al ciuffo, alzandomi sulle punte, per sentire i suoi crini: resistenti ma delicati, come il suo carattere, potente ma dolce.

《Sei bellissimo》, mormorai.
Poi mi spostai di lato per accarezzargli il collo e la criniera.

Quanto mi piaceva il suo manto ispido.
Lui voltò la testa verso di me per guardarmi.
Cercai di non fare movimenti bruschi. Poi proseguii ad accarezzarlo sul costato e sulla groppa.
Sentivo il suo sguardo addosso.
Risalii fino ad arrivare alla testa.
Feci la stessa cosa anche dall'altro lato del suo corpo, sempre con i due occhi verdi che mi scrutavano.

《Vieni!》, gli dissi dolcemente.

Cominciai a camminare davanti a lui senza guardarlo.
Sentii i suoi zoccoli muoversi ma decisi di proseguire.
Quando arrivai al bagnasciuga mi fermai.

《Hai visto? Ora siamo amici...》.

Quelle parole risuonavano strane anche a me che le avevo pronunciate.
Ad un tratto però si sentì il rumore dei versi sei gabbiani.
Power fece dei passi indietro e impennò.
Anche io feci dei passi indietro e caddi.
Poi però mi alzai subito e gli andai vicino accarezzandolo.
Lui si mostrò amichevole amichevole e si lasciò tranquillizzare.

《È solo l'inizio》, dissi appoggiando la testa sul suo collo.

PowerWhere stories live. Discover now