Capitolo 10

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La luce era davvero poca.
Era notte, so poteva notare dalle stelle luminose in cielo.
Il vento cominciò a sussurrare alle mie orecchie parole che non comprendevo e scompigliava i miei capelli.
Non era un vento molto forte.
Mo guardai intorno e l'immagine si fece più nitida.
Mi trovavo nel bosco dove avevo visto quel cavallo morello.
Cominciai a camminare mentre cercavo di stare a attenta a dove mettere i piedi.
Inoltre speravo con tutto il cuore di incontrare di nuovo quella creatura.
All'improvviso spuntò dal folto del bosco lui.
Era così alto, così potente, quasi si confondeva con il buio pesto della notte.
Ogni volta che poggiava uno zoccolo a terra il terreno tremava.
Erano come delle piccole scosse quelle provocate dai suoi enormi zoccoli.
La sua bellezza non aveva fine e veniva risaltata dal suo modo di camminare con il collo curvo e le sue orecchie tese nella mia direzione.
Ancora una volta come nella realtà, gli chiesi di avanzare verso di me.
Ma con mia sorpresa questa volta lo fece.
Venne verso di me e io per istinto alzai una mano per poi metterla sotto il suo muso e fargliela annusare.
Lui l'allunnusò con attenzione emettendo alcuni sbuffi che mi facevano solletico alla mano.
Poi, all'improvviso, il suo manto nero venne inghiottito dell'oscurità, compresa me.
La luce cominciò pian piano a farsi spazio tra le tenebre.

Aprii finalmente gli occhi, risvegliandomi da quel bel sogno che era a dir poco stupendo.
Non sapevo dargli una spiegazione, non c'era nulla da spiegare.
Magari io e quel cavallo saremo diventati amici o magari no.
Non credevo mai ai sogni, perché sapevo che erano solo produzioni mentali e che non avrebbero mai avuto a che fare con la realtà.
Guardai l'orologio: erano le dieci.
Già, avevo dormito di più perché sapevo che non sarei andata al maneggio, o meglio non sarei proprio uscita di casa, visto che c'era papà.
Mi alzai e scesi al piano di sotto.
Vidi mio padre fare colazione.

《Ciao papà, sei tornato》, dissi in un sussurro, facendo seguire uno sbadiglio.

《Sì, fai colazione?》, mi propose.

Sapeva benissimo che non avrei rifiutato.
Senza dare una risposta mi sedetti sul tavolo con la mia tazza dei cereali.
Presi il telecomando e accesi la televisione.
C'era il meteo e annunciava pioggia.
All'improvviso mi ricordai dei nuvoloni grigi di ieri e mi precipitai fuori con lo sguardo: pioveva.

《Oggi piove, che farai?》, chiese mio padre notando la mia espressione annoiata.

《Credo che me ne starò in camera mia a guardare video sui cavalli》, risposi sottolineando la parola "cavalli".

Lui non diede molto peso a quella parola, ma lo fece di proposito.
Non gli piaceva aprire quell'argomento.

《E tu, cosa farai?》.

《Andrò nel garage a dare una sistemata e a fare alcune cose》, disse tutto d'un fiato.

I rapporti tra di noi non erano male, ridevamo, scherzavamo e altro, ma tra di noi c'era comunque la timidezza, l'incapacità di parlare apertamente.
Mi alzai e feci per pulire il tutto, ma papà mi disse che avrebbe fatto tutto lui.
Così me ne andai senza dire niente.
La prima cosa che feci fu quella di accendere il telefono e vedere il messaggio di Elena.
C'era il messaggio su whatsapp che diceva:
*Ciao! Sono Elena*
*Bene! Oggi piove hai visto?*
Le mandai il messaggio e posai il telefono con il Wi-Fi acceso.
Accesi il computer e mi sedetti sulla sedia dinanzi alla scrivania.
Prima di tutto mi guardai una gara di salto ostacoli.
Poi cercai alcune informazioni, ad esempio come avvicinarsi per la prima volta ad un cavallo.
Ma non uscì alcun risultato, infatti c'era solo come migliorare la fiducia verso di lui.
Magari era più interessante come ottenerla.
Un'altra cosa importante compresi era il fatto di dover restare sempre buona buona in un angolo e aspettare che lui mi notasse.
Ecco quello che forse mi avrebbe aiutata molto.
Il mio cellulare emise un "bip" segno di una nuova notifica.
Lo controllai: era Elena.
*Sì, lo so, oggi non posso andare al maneggio!! Che brutto...*
*Mi dispiace... poi oggi non sarei mai venuta... sono impegnata... intanto guardo video e raccolgo informazioni sui cavalli*
*Fai bene! Informati il più possibile*
*Sì, lo farò*
La conversazione si concluse lì.
L'ora di pranzo arrivò in un batti baleno, ma il pomeriggio fu più noioso del solito.
Non sapevo proprio cosa fare, anche il giocare con Bob mi annoiava.
Non mi andava di riaccendere il computer.
Andai alla finestra e guardai la pioggia scendere.
Le gocce ricoprivano tutta la finestra.
Tutta quella pioggia mi rappresentava tutte le volte che piangevo di notte.
Sembravo una fontanella difettosa che continuava a buttare fuori acqua.

《C'è un bel film in TV》, disse una voce dietro di me.

Mi voltai veloce e vidi mio padre appoggiato con una mano alla porta.

《Va bene, ora vengo, preparo anche i pop corn》, cercai di dimostrare tutto l'entusiasmo possibile.

Mio padre se ne andò con un sorriso e io lanciai un ultimo sguardo fuori, magari con la speranza di vedere qualcuno di importante...
Vidi ciò che nella realtà non potevo vedere, un potente e maestoso cavallo morello.
Cercando di dimenticare quell'immagine, visto che mio padre si sarebbe accorta della mia espressione assorta, mi incamminai per le scale.
Arrivata in cucina, presi la busta dei pop corn e li versai in una ciotola.
Mio padre era già sul divano, quindi ci andai anche io portando la ciotola e mettendola sul tavolino di vetro che si trovava dinanzi a noi.

《Sei fortunata, è appena iniziato》, mi annunciò.
Guardammo il film che durò circa due ore e poi arrivò mia madre.
Io salii di sopra a distendermi sul letto.

Non volevo pensare a niente.
Eppure i pensieri piombavano nella mia testa così.
Il temporale non si era ancora fermato, lo sentivo dal rumore che provocava la pioggia.
Chiusi gli occhi per un istante per quel che mi pareva, ma invece fu un'ora perchè mia madre mi venne a chiamare per la cena.
A tavola c'era un silenzio tombale.

《In questi giorni Jessica sembra più felice》, mia madre ruppe il silenzio con quelle parole che mi provocarono imbarazzo.

Non sapevo proprio cosa rispondere.

《Perché? Cosa c'è di nuovo?》, chiese mio padre curioso.

Dovevo essere sicuramente rossa.

《Ho trovato... nuovi video sui cavalli... interessanti》, risposi balbettando.

Dopo finito di mangiare, io aiutai mia madre a sparecchiare, mentre mio padre vide qualcosa in televisione.
L'indomani sarebbe andato via di nuovo.

《Vai pure a dormire》, mi disse mia madre.

Io accettai l'invito e salii di sopra, nel letto.
Mi addormentai subito, con il rumore dell'acqua sui tetti.

PowerWhere stories live. Discover now