12.Portatemi fuori.

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Kidnapped.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

-Dicono di averla messa in quella stanza solo per tenerla lontana da mio padre, sai, lo hanno dovuto portare qui per curarlo.- Spiegò Justin a Ryan, intrecciando le dita con quelle di Hazel, sdraiata comodamente sul suo letto d'ospedale.-Ha opposto molta resistenza all'arresto.-

-Povera cucciolotta, ti hanno trattata male?- Ryan le toccò con un dito la guancia per attirare la sua attenzione, visto che essa era rivolta verso il suo cellulare, trovava divertente cliccare su tutto quello che voleva senza essere sgridata.

-No cucciolotta, io no animale.- Ribatté scalciando l'aria senza un vero motivo, si era sentita meglio dopo le medicine che le avevano dato per tranquillizzarla, gli antidepressivi.

-Non sei un animale? Io ho i miei dubbi.- Le solleticò il ventre rimasto scoperto a causa dei movimenti bruschi.-A me sembri un piccolo panda ignorante, con i tuoi balbettii e le tue frasi senza senso.-

-No panda! Cattivo, torna a scuola!- Tirò su le coperte, provando a nascondersi dal suo sguardo, non le era mancato per niente in quei giorni.-E no tornare.-

-Google traduttore non saprebbe come comportarsi di fronte al tuo linguaggio, non è difficile mettere insieme una frase con il soggetto, il verbo e il complemento.-

-Ryan smettila, lo sai che non è colpa sua.- Justin fece un sorriso rassicurante ad Hazel, la quale rimase a fissarlo, sembrava così strano quel giorno, come se non fosse felice di stare lì, era seduto su quella poltrona con lo sguardo fisso su un punto indefinito del paesaggio aldilà delle vetrate che mostravano quasi tutta Sheffield da molto.

-Sì lo so, vado un attimo a casa, passerò a prenderti un bel regalo.-

-No lo voglio, vai via.- Voltò di scatto la testa appena si chinò per salutarla con un bacio sulla fronte, ancora irritata dalle precedenti prese in giro, oramai riusciva a riconoscerle tutte.

-No, non dirmi che te la sei presa, scusaaa.- Allungò la 'a' per risultare più convincente mentre abbassava il viso fino ad arrivare accanto al suo orecchio.-Ti compro il nostro segreto segretissimo.- Mormorò per non farsi sentire dall'altro ragazzo nella stanza.

-Sì!- Fece un sorriso, saltando seduta sul letto.-Ciao.- Mosse la mano, sbirciando la figura allontanarsi.

-Justin, vieni qui.- Ordinò spostandosi un po' sul letto.

Lui si riprese dal suo stato di trance, scuotendo leggermente la testa.-Cosa?-

-Vieni qui.- Ripeté inclinando la testa verso destra, guardandolo posizionarsi sulla sedia più vicina al letto così da essere esattamente di fronte a lei, nonostante la posizione più bassa.
-Come stai?- Prese il suo viso tra le mani senza rompere il contatto visivo, la cosa più essenziale per lei. Amava guardare, i gesti delle persone, i loro lineamenti del viso, i luoghi, si meravigliava anche nel fissare un bicchiere, provando a capire come venisse prodotto.

-Io... sto bene.-

Non le sfuggì quell'attimo di esitazione per rispondere, quindi decise di insistere, quel ragazzo assomigliava a suo padre, capiva quando stava mentendo o meno.-Sei così triste oggi, non mi piace vederti triste.- Fece del suo meglio per formulare una frase sensata, non volendo rispecchiare un 'panda ignorante' come aveva detto Ryan prima. Con la mano destra tracciò dei cerchi immaginari sulla sua guancia destra, tentando in qualche modo di capire cosa avesse, c'entrava con suo padre? Era triste perché si trovava in prigione?

Kidnapped [J.B]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang