27. Una nuova casa

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Kidnapped.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, ne offenderla in alcun modo'

''Vi prego di sistemarvi nelle camere assegnate, alcuni operatori verranno a controllare che sia tutto apposto tra un paio d'ore. Il numero delle camere e i relativi nomi assegnati sono scritti sulla lavagna. Nel caso aveste bisogno di qualche informazione potrete chiedere alla segreteria dell'istituto.''

-Tu adesso devi andare via.- Hazel si rivolse alla sua tutrice temporanea, guardandola dal basso. Quella donna non le piaceva per niente, non faceva altro che darle ordini, nemmeno Justin si permetteva di parlare in quel modo!

Victoria portò le mani sui fianchi, fortemente irritata.-Non me ne andrò fino a quando non ti sarai sistemata in camera e vedi di essere meno maleducata!- La rimproverò alzando lo sguardo sugli altri pazienti, ognuno si stava dirigendo nella sua camera, solo quella piccola peste di ostinava a restare lì.

-Io non ti voglio con me, adesso vado via da sola.- Si guardò attorno, optando per il corridoio posto a sinistra, sembrava essere composto da non poche stanze e se si fosse sistemata li la cucina si sarebbe trovata a pochi passi.

-Dove pensi di andare? Le camere sono assegnate, non sei tu a decidere.-

-Io voglio stare giù! Mi fanno male le gambe se faccio le scale.-

-Beh, avresti dovuto parlarne con il direttore perché è troppo tardi. La tua stanza è al secondo piano, l'ultima a destra.- Osservò soddisfatta l'espressione basita di Hazel, felice della sua piccola/grande vendetta.

-Uffa!- Sbottò puntando un piede a terra e incrociando le braccia al petto.-Non ti voglio più vedere.- Sostenne imbronciandosi come mai prima.

Nel completo silenzio le due salirono nella stanza assegnatale, evitando accuratamente qualsiasi tipo di contatto fisico.
-Allora, questa è la lavagna in cui tu e la tua compagna di stanza segnerete i vostri turni di pulizia e altro. Ci sono anche gli orari  delle varie visite, fisioterapista e altro. Tra un quarto d'ora circa dovrai scendere al seminario, vedi di andarci, ne avrai bisogno.-
-Va bene, mi dispiace molto per come mi sono comportata.- Mugolò a testa bassa e giocando con le dita.-Lyan dice che sono insopportabile quando mi comporto così. Tu non mi piacevi quindi io sono stata insopportabile. Mi dispiace .-
Sul viso della donna comparve un grosso sorriso compiaciuto , non si aspettava quelle scuse, anzi.-Va bene, ora vado, ci vediamo Hazel e fa la brava.- Due pacche sulla testa e se ne andò, lasciandola di nuovo sola.
Hazel sospirò, voltandosi verso la sua nuova sistemazione, sarebbe dovuta rimanere lì per molto tempo, nonostante Justin avesse cercato di farle credere altro. I suoi problemi erano molti , ne era ben consapevole , l'unico suo problema lì in Francia sarebbe stata la grossa mancanza dei suoi due amici e forse, infondo  infondo anche del seminterrato.
—————————-
''....questo non sarà un ospedale, ma la vostra casa. Sentitevi liberi di comportarvi come più vi pare, seguendo ovviamente le regole imposte dall'istituto. Sarà come una scuola, sono veramente entusiasta di presentarvi questo mio nuovo progetto! È il primo istituto per persone ... particolari come voi. La maggior parte proviene da altri paesi ed è un piacere accogliervi ed insegnarvi la nostra lingua, il francese. Vedrete che sarete facilitati nel compimento di questo grande passo attraverso le varie traduttrici all'interno dell'istituto."

La presentazione dell'edificio durò più del dovuto e in molti avevano rischiato di addormentarsi durante il discorso del direttore.
Per fare un piacere a tutti non si era limitato ad esporlo in francese, ma anche in altre due lingue.
-Uffa..- Per sua fortuna il leggero borbottio che emise non si sentì, ma ormai Hazel era davvero esausta di stare lì in piedi a perdere tempo.
-Vedo che non sei cambiata, però questa volta non vai in giro in mutande vero?- Quella voce roca e profonda ... la riconobbe immediatamente, nonostante avesse avuto a che fare con lui per poco tempo.
Si voltò di scatto, coprendosi le guance rosse dall'imbarazzo.-Io non giro in mutande! E non urlare!-
Harry alzò gli occhi al cielo divertito da quell'improvviso imbarazzo, non era così timida quando  gli saltava addosso mezza nuda tempo prima.
-Non sto urlando, perché sei così imbarazzata?- Con una certa esitazione si permise di prendere una ciocca di capelli tra le dita, quasi a controllarne la morbidezza.
-No...- Abbassò lo sguardo, spingendosi contro di lui, sino a nascondere il viso sul suo petto.
Harry le piaceva, sembrava essere innocuo ed era anche terribilmente carino.
-Hazel, non mi toccare così tanto.- La spinse via da sè leggermente , tenendo comunque le mani sulle sue spalle.-Mi da fastidio, okay?-
Lei sbuffò, abbastanza contrariata da quel comportamento.-Sei cattivo.-
-Non mettere quel broncio, sei brutta con il broncio.-
-Allora tu sei brutto sempre.-
-Scusate ragazzi, potete fare silenzio? Non sento nulla.- Un ragazzo di circa diciotto anni si prese la briga di interromperli, stanco dei loro bisbiglii.
-Lasciaci stare, quel vecchio sta parlando da quasi due ore! Cosa devi sentire?-
-Hazel..- la richiamò Harry avvolgendo un braccio attorno al suo fianco per tenerla ferma.
Michael era un ragazzo con i capelli rosa brizzolati e i piercing sul viso. Cercava spesso di rappresentare tutta la sua ribellione nei confronti del mondo intero. Era finito in quella clinica per l'incapacità di riuscire a controllarsi quando era arrabbiato, problema che lo caratterizzava sin da bambino.
Il suo sguardo cadde sul braccio del ragazzo avvolto attorno alla vita di lei, possibile che tutti i giovani fossero uguali? Si fidanzavano senza nemmeno conoscersi?
Erano lì da nemmeno un giorno e quei due stavano già insieme.-Saranno affari miei se mi interessa ascoltarlo non credi?- Ringhiò facendo alcuni passi verso di lei.-Non farmi arrabbiare!-
-Non urlarmi addosso!- Allungò una mano per colpirlo ma entrambe le parti furono fermate e allontanare l'una dall'altra dai vari inservienti e dal direttore stesso.
-Ognuno nella propria stanza! Salterete la serata cinema di venerdì tutti e tre e aiuterete in cucina per due settimane. Qui non tolleriamo questo tipo di comportamento.-
-Harry non ha fatto niente.- Hazel si permise di spezzare il silenzio creatosi, decidendo che fosse giusto difendere il suo unico amico li dentro. Quel posto già non le piaceva.
-Faccia silenzio! Non voglio sentire altro da voi, in camera!-
Harry afferrò la ragazza per il gomito, convincendola a seguirlo di sopra.
-Ma tu non hai fatto niente! Diglielo.- Brontolò zoppicando lievemente a causa del suo passo veloce, la stava praticamente trascinando.
-Lascia stare.- Preferiva condividere la punizione con lei e quel ragazzo piuttosto che lasciarla da sola, non poteva sapere cosa sarebbe successo.
-Io non la voglio fare la punizione.- Non riuscì a trattenere un sorriso nel vedere la porta della stanza del ragazzo di fronte a loro.
-Perché sorridi? Prendiamo una cosa e poi ti porto in camera tua.- Il sorriso precedentemente aperto sul suo viso scomparse, facendo spazio ad una smorfia.-Certo Ally.-
-Smettila.- Aprì la porta, mettendo fretta ad Hazel ad entrare prima che qualcuno potesse vederli e fare la spia. Relazioni tra pazienti erano proibite.
Hazel si prese il tempo per osservare ogni particolare di quella stanza non molto diversa dalla sua... forse solamente un particolare le contraddiceva.-Perché c'è solo un letto?-
-Perché dormo da solo.- Rispose provocando una reazione fortemente negativa in lei.
-Perché tu puoi!? Anche io voglio dormire da sola!- Strillò lanciandosi sul bel letto morbido sino a disfarlo.-Questo letto mi stava aspettando.-
-Ci ho messo quasi mezz'ora a rifarlo quel letto.- Si diresse verso la scrivania, mettendo via una cosa che Hazel non avrebbe dovuto vedere.
-Vieni qui, siediti con me.- Si mise a sedere, battendo il palmo della mano su un punto del letto di fronte a lei. Era un letto ad una piazza abbastanza spazioso da farli stare entrambi.
-Fra un po' andranno a vedere se sei nella tua stanza.- La avvertì cercando una posizione comoda anche per le sue gambe così lunghe.-E dopo passeranno per di qua.-
-Perché sei qui in Francia? Avevi detto che andavi a casa.-
-Mia madre è francese, ha aperto una filiale qui e nel frattempo non vuole avermi tra i piedi. Comunque qui si sta meglio che a casa.- Era la prima volta che parlava con qualcuno della sua situazione familiare, solitamente optava per tenersi tutto dentro, ma aveva imparato a distinguere i vari tipi di persone ed Hazel era una di quelle 'buone'.
-Perché?- Afferrò la sua mano destra, giocherellando con i due grossi anelli.-Io vorrei stare a casa per sempre.-
-Hai una casa?-
-Justin.- Fece spallucce, ripensando a quel ragazzo, il suo ragazzo. Chissà cosa stava facendo in quel momento .... stava pensando almeno un po' a lei?
-Beh, casa mia ha sempre fatto schifo, sin da quando ero piccolo.- Abbassò lo sguardo, ricambiando i movimenti insensati con la mano di Hazel.
-Ti picchiavano?- Sapeva cosa significava ricevere forti colpi da quella che credevi essere la tua famiglia e faceva male, molto.
-No... non loro, ho avuto uno zio molto aggressivo, mi picchiava solo quando non facevo quello che mi ordinava.-
Hazel sospirò, cercando il suo sguardo senza trovarlo. Perché non la guardava in faccia?
-Io sono riuscita a tenerlo buono, quando era il mio compleanno.-

" -Vieni subito qui!- Hazel sobbalzò per lo spavento, finendo in fretta e furia quel pezzo di torta in più che era riuscita a fregargli.
-Che ho fatto...?- Era il suo dodicesimo compleanno e per festeggiare l'aveva portata al piano sopra la soffitta, concedendole la tv, il videoregistratore e varie cassette.
-Guarda cos'hai fatto qui, hai rotto il videoregistratore! -
-Non sono stata io..- Invece che avvicinarsi si allontanò da quell'uomo, deglutendo rumorosamente. Perché diavolo aveva deciso di provare a infilare due cassette in una volta?
-Non dirmi bugie!- Sbottò camminando verso di lei indispettito, non era il fatto che avesse rotto il videoregistratore a farlo arrabbiare, ma la cosa che lo irritava maggiormente erano le continue bugie che cercava di rifilargli in quel periodo, tempo prima non si sarebbe permessa.
-Non picchiarmi..- Mugolò portando istintivamente le braccia sulla testa, così da potersi difendere.
Lui evitò di risponderle e per tutta risposta le tirò addosso l'oggetto della loro discussione, puntando a prenderla in viso.
Il lancio non andò come previsto, la sfiorò soltanto, spaventandola a morte.-Perché l'hai lanciato!?- Strillò osservando i resti caduti a terra.
-Da quando ti devo delle spiegazioni!?- Prese qualcos'altro da tirarle addosso, ma si bloccò non appena lei si alzò, dirigendosi furiosa verso di lui.
-Tu non puoi tirarmi le cose addosso! Sei brutto, cattivo e pazzo! Non farlo mai più!- Afferrò il telecomando, colpendolo dritto sul viso.-Hai capito!?- Le aveva fatto spesso del male, tirandole sberle e ceffoni, ma non si era mai permesso di lanciarle qualcosa di così pericoloso addosso.
Barney serrò le labbra, realizzando che forse aveva davvero esagerato.-Rimarrai qui fino a quando non mi passerà.- Furono le parole che disse prima di andarsene."

-Wow, da lì sei riuscita a domarlo in qualche modo?-
-Sì, prima di alzare le mani ci pensava. Non sono riuscita a fermarlo a fare le altre cose, però sulle botte ho vinto!-
Harry annuì, comprendendo un po' di più su quella ragazza.-I tuoi amici sono Ryan e Justin ... due ragazzi. Ed ora sei qui con me. Perché? Non hai paura che potremmo farti del male? Come te ne ha fatto lui?-
-Oh... tu non mi faresti male! Lyan mi adora e Justin... lui è diverso dal suo papà e io lo so.-
-Beh, come fai a dirlo? Potrebbero essere fatti della stessa pasta.-
-Justin non è così, non ho paura dei maschi perché uno mi ha fatto del male.-
-Uhm..- Non riusciva a capirla.
-Anche a te hanno fatto del male Ally?- Spostò la mano sul suo viso, cercando la verità in quegli occhi tristi. Si capiva da lontano quanto aveva sofferto quel ragazzo , ma non poteva nemmeno immaginare cosa gli fosse successo per farlo diventare così.
-Forse è meglio se torni in camera tua.- Si alzò, lasciandola ancora più curiosa di prima.
Normalmente avrebbe insistito per rimanere lì a dormire, ma sapeva che per Harry parlare di quello era stato pesante, fargli più pressioni probabilmente li avrebbe allontanati e lei non voleva quello.
Il ragazzo l'accompagnò nella sua stanza lì vicina, guadagnandosi un grosso bacio rumoroso e bagnato sulla guancia.
-Buonanotte Ally.-
-Buonanotte Hazel.-

Kidnapped [J.B]Where stories live. Discover now