17. L'udienza

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Kidnapped.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

-Lo sta fissando da quando siamo entrati, questo non va bene.- Mormorò Ryan avvicinandosi con disinvoltura a Justin.-Cosa facciamo? Finirà per non testimoniare contro di lui.-

Justin serrò le labbra, analizzando la situazione, poteva semplicemente ignorare la cosa, fingere che stesse andando tutto bene come avevano programmato, tuttavia gli era difficile farlo quando nemmeno sua madre si era presentata per testimoniare contro il marito, in pratica Hazel era più sola di quanto avesse mai immaginato.
Oltre alla sua presenza e a quella di Ryan nessun altro l'avrebbe realmente aiutata.
Nessun vero testimone, ma abbastanza prove, forse, per incastrarlo.
C'era il seminterrato, la casa della nonna e cos'altro? Le parole di Justin e Ryan, loro l'avevano vista lì, legata, solo in quel momento si accorse che sarebbe stato meglio fotografarla in quello stato per qualche prova materiale in più.
L'avvocato di Hazel però, sembrava avere qualcosa in più con cui poter far rinchiudere Barney a vita e non erano le fotografie dei lividi sul corpo della ragazzina, era ben altro, qualcosa di meglio, qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato.

-Non lo so Ryan, distraila.- Rispose osservando il padre ed Hazel, il loro sguardo non si distaccava nemmeno per sbaglio, sembrava quasi che stessero parlando attraverso esso e probabilmente stava accadendo proprio quello.
Cosa si stavano dicendo?

-Io? Lo sappiamo entrambi che adora di più te.- Mormorò stizzito, ricevendo un'occhiataccia dal giudice.
L'avvocato di Barney provava a difenderlo con un discorso sulla sua infermità mentale, raccontando del tragico passato, della separazione con la moglie e la solitudine attraversata in quel periodo; chiunque avrebbe potuto notare le grandi cazzate che stava cercando di rifilare per salvarlo.

-Shh, Ryan sta zitto, tu sei più vicino a lei e riesci sempre a farla ridere.- L'amico alzò gli occhi al cielo annoiato, prima di voltarsi e appoggiare la mano sulla spalla della ragazzina.-Hazel perché non punti i tuoi splendidi occhi anche su di me?-
-Uhm?- Lei sgranò gli occhi, portando lo sguardo su di lui.-No.- Borbottò sfregando la mano sopra l'occhio destro, quasi come se si fosse appena svegliata.-Voglio salire in braccio a Justin.- Allungò le braccia verso di lui, desiderando che la tirasse su di peso fino a portarla sulle sue ginocchia, ma il ragazzo non era certo che si potesse fare in un aula di tribunale quindi le mimò un 'no' come segno di avvertimento.
-Sì invece...voglio stare in braccio a te.- Alzò la voce, agitandosi maggiormente sulla sedia, aveva solamente voglia di stare in braccio a lui.-Justin!- Esclamò stringendo nervosamente i pugni per il fatto che non stesse avendo la sua completa attenzione.
La stava ignorando.

-Hazel smettila, rimani lì, tra un po' faremo una pausa okay?- Sbuffò, spostando il ciuffo ricaduto sulla fronte.

-Justin...- Aggrottò le sopracciglia, decidendo di sorpassare in malo modo sopra Ryan così da poter raggiungere più facilmente la sua meta.-Io sto qui...ecco.- Schiuse le labbra, adagiandole sulla guancia del ragazzo e muovendole poco, le capitava spesso di farlo quando era affamata, cercava di soddisfare il bisogno in quello strano modo. A quel contatto così diretto con il figlio del suo aguzzino la giuria non poté che sussultare sorpresa, non era quello il tipo di rapporto che avevano immaginato tra i due, anzi.
-Ordine, prego.- Il giudice diede due colpi col martelletto per ricreare ordine, nonostante anche lui ne fosse rimasto sorpreso.-Signorina Hazel Van Mêtre, le chiedo cortesemente di tornare a sedersi al suo posto.- Si schiarì la voce, provando a risultare il meno imbarazzato possibile.
-No.- Borbottò senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.-Lasciatemi stare.- Aggiunse dopo poco, aumentando la stretta che aveva su di lui.
-Hazel dai, torna al tuo posto.- Anche Ryan provò a convincerla, tuttavia non servì a niente, lei voleva stare lì.
-Mi sembra evidente che la signorina Hazel si senta più a suo agio lì, qual'è il problema?- L'avvocato sorrise, facendo spallucce.-È stata privata dalla libertà per anni, concedetegliela almeno per un ora, lasciate che faccia le sue scelte.-
-Obiezione vostro onore! Questo non è il giusto atteggiamento da tenere in tribunale.-
-Come pretende che si atteggi la mia cliente dopo essere stata rinchiusa per 10 anni da quell'energumeno che lei sta cercando di difendere!? Pensa che ne sappia qualcosa del comportamento da tenere?-
-Non si può incolpare solo una persona di questo, siamo sicuri che la moglie e il figlio ne fossero all'oscuro? Per dieci anni non se ne sono accorti? Ma per favore...-
-Voglio ricordare che non erano nella stessa abitazione.-
-Dopo questo, chiedo di mandare al banco dei testimoni la signorina Hazel.-
-Cosa? Non era previsto...- Justin fu interrotto bruscamente dallo stesso difensore di suo padre.-E' importante che Hazel esponga la sua versione di fronte a tutti.- Purtroppo non erano riusciti a prepararla per raccontare la sua storia di fronte al pubblico, era già tanto se parlava con Ryan, Justin e Cam.
-No io no mi alzo.- Era stanca, l'avevano svegliata presto e non era intenzionata a fare quei pochi passi verso il tavolo posto accanto al giudice, le sarebbe costata troppa fatica.-Ci va Justin.- Disse sorridendo entusiasta per l'idea avuta, verso il ragazzo.
-Non posso andarci io al tuo posto, ho già testimoniato.- Rispose alzando gli occhi al cielo.-E' il tuo turno, puoi farcela Hazel.-
-Obiezione, vostro onore. La mia cliente non è ancora pronta a raccontare quello che le è accaduto in questi dieci anni.-
-Respinta. La prego di venire al banco dei testimoni e raccontarci, almeno per quanto le è possibile, cosa è successo.- La diretta interessata mise il broncio, girandosi per guardare Ryan. Lui fece spallucce, sorridendole teneramente.-Non sei poi così tanto stupida, vai e parla.-
-Justin?- Inclinò la testa verso destra, aspettando un suo parere personale.
-Dai Hazel, facci vedere quanto sei forte e mi raccomando, giura di dire la verità, non fare come al solito.- Con quelle ultime parole si riferiva ai suoi soliti 'No non voglio, fa Justin'.
-No, io non giuro. Antipatico.- Scivolò giù dalle sue ginocchia, cadendo con un piccolo tonfo a terra, per poi iniziare a gattonare lontano da loro.
Quando voleva riusciva a stare in piedi e a fare qualche passo, ma Hazel era fatta così, se non aveva voglia di fare una cosa non la faceva ed utilizzava le sue solite inventive, come quella di gattonare.
-Lì?- Indicò con la punta del dito la sedia dove aveva visto che si sedevano gli altri a parlare, ricevendo conferma dai suoi due amici.-Oh..- Sotto lo sguardo curioso di tutti si diresse fino a lì, sedendosi con un po' di difficoltà.-Io giuro!- Esclamò rompendo il silenzio che si era creato in aula.

Ryan non riuscì ad evitare di scoppiare a ridere, a differenza di Justin che si coprì il volto con la mano.-E' incredibile.-
Le fecero ripetere in modo giusto il giuramento, iniziando con domande brevi e semplici.
-Signorina Hazel, lei ricorda il giorno in cui è stata presa dal Signor. Barney? Il mio cliente ?- Domandò camminando avanti e indietro di fronte a lei.
-Poco poco.- Disse infilandosi le dita in bocca.
-Ci può raccontare come è successo? E dove?-
-Mi ha fatto vedere le caramelle, poi sono salita sulla macchina. In Francia, adesso però non siamo in Francia , molto più lontano.- allungò la 'o' di molto, infilando in bocca anche una ciocca di capelli.
-Lei è salita di sua spontanea volontà in macchina?-
-Obiezione, vostro onore. Aveva solo sei anni.-
-Accettata, cambi domanda avvocato.-
-Mi dispiace.- Si schiarì la voce, notando di essersi fatto prendere troppo dalla curiosità.-Si ricorda come è arrivata in Inghilterra?-
-No.- Non ci pensò neanche , scuotendo forte la testa.-Io sono piccola.-
-Era piccola...- La corresse scrutandola attentamente.-Il mio cliente racconta di aver preso un traghetto e di seguito un treno per portarla qui, non è nemmeno legale, non ha i giusti documenti per rimanere, lo sa questo?-
-Sì invece, io posso stare qui con Justin per tutto il tempo che voglio.-
-A tal proposito, vostro onore, vorrei sapere come intendete agire. Il desiderio di Hazel è rimanere in Inghilterra assieme al ragazzo.- Intervenne il suo avvocato, regalando le un sorriso.-Giusto Hazel?-
-Sì.- Arrossì, coprendosi le guance rosse per il leggero imbarazzo.
-Nel caso in cui la madre, Betsy, decida di prendere la ragazza in adozione o affidamento si può fare, altrimenti sarà mandata in una casa-famiglia.- Justin impallidì, deglutendo rumorosamente, sua madre non lo avrebbe mai fatto.
Le furono fatte altre domande sul dove preferisse andare a vivere e altro, ma prima di chiuderla lì le fu fatta un'altra strana domanda.-Mi sembra davvero in ottima forma. Barney ha affermato che le dava regolarmente da mangiare e la trattava bene.-
-Uffi! Non capisco niente, prima mi chiedi delle cose e dopo altre.- Si passò la mano tra i capelli, esasperata, per poi rispondere.-Quando ero brava mi dava più da mangiare, se no niente oppure poco.-
-L'ha mai picchiata?- Era consapevole del fatto che in quella maniera non stava aiutando poi così tanto Barney, però non poteva farne a meno, difenderlo risultava troppo difficile,
-Sì.- Rispose lanciando un'occhiataccia al diretto interessato.
-Sì è mai sentita trattata bene? Come se fosse un padre nei suoi confronti?-
-Non lo so come fa il padre. Barney tante volte è gentile con me e mi coccola.-
-È per questo che ora è fissata con il figlio? Perché ci assomiglia? Si comporta come lui? A lei manca il rapporto che aveva con Barney, così si concentra su Justin non è vero?- A quella raffica di domande Hazel decise di non rispondere. Strinse le labbra in una linea retta e rimase in silenzio fino a quando non la smise.
-Lei giura di non aver mai visto questo ragazzo prima? Barney non l'ha mai portato nel seminterrato per farle compagnia quando eravate piccoli?-
-Io...- Esitò, agitandosi sul posto, doveva dire la verità?
-Non lo so.- Sospirò infine, abbassando lo sguardo.
-Ora, Hazel, posso farti qualche domanda anche io?- Lo conosceva, sapeva che era il suo avvocato da poco tempo, i capelli erano neri come gli occhi, il sorriso smagliante e la postura rigida.
Thomas.
-No, io sono stanca.- Sospirò, lasciando cadere la testa sulla cattedra sotto di lei sino a provocare un forte tonfo.
-Portami da Justin.-
-Appena ho finito ti porto da lui così ti farai un bel pisolino okay?-
-Okay.- Gli rivolse la sua attenzione, seguendo i suoi movimenti con gli occhi.
-Ho avuto la fortuna/sfortuna, di trovare questo video. Ora, Hazel, anche se ti sarà difficile ho bisogno che tu ti identifichi all'interno di esso. Hai capito?-
-No.-
-Dovrai dirmi se sei tu quella nel video.-
-Okay.-
Gli occhi di tutti erano rivolti a Thomas, il quale sistemava il proiettore per dimostrare a tutti il suo asso nella manica.
-Hazel, ne ho parlato con la psicologa e secondo lei sei pronta per vedere questo, in caso contrario fammelo sapere e lo tolgo okay?- avendo ricevendo un segno d'assenso, si rivolse al resto delle persone lì presenti.-Chi è debole di stomaco o altro se ne vada ora. Non voglio nessuna scenata.- Aspettò giusto il tempo di permettere a qualcuno di andarsene prima , poi fece partire il video.
Hazel capì immediatamente di cosa si trattava e mormorò un 'sì' quando le fu chiesto se era lei, nuda, legata ad un letto e costretta a subire la peggiore delle violenze.
Essere marchiata a fuoco come un animale.

Kidnapped [J.B]Where stories live. Discover now