Kidnapped [J.B]

32.Non siamo oggetti

                                                                                    Kidnapped.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, ne offenderla in alcun modo'

''Sei ciambelle e due frullati alla fragola per favore, da portare via.''
Justin afferrò la busta che gli diede la commessa, ringraziando e allontanandosi velocemente.

Voleva arrivare da Ryan prima che Hazel si svegliasse, così da poter chiarire la situazione con lei visto che la sera prima gli era sembrata.... arrabbiata? dopo quella breve conversazione.

Cosa doveva fare? Chiederle scusa ?
Chiederle scusa per quale motivo se lo pensava davvero?
Immerso tra i suoi pensieri salì sull'auto bus, considerando seriamente di prendere la patente entro quei pochi mesi prima dell'estate.
L'estate... l'avrebbe passata con Hazel? Oppure assieme a sua madre in Canada? ricordava gli anni prima in cui ci andava spesso e gli avrebbe fatto piacere rivedere i suoi nonni.
Hazel avrebbe accettato di andarci insieme a lui?
Probabilmente no, avrebbe fatto i capricci a non finire e alla fine non sarebbe partito neanche lui.
Il suono dell'apertura delle portiere dell'autobus lo fecero scattare, non poteva sbagliare fermata in cui scendere perché l'altra era troppo lontana dalla casa di Ryan.
Scese in un lampo, camminando a gran falcate verso il citofono nonostante il suo amico gli dicesse spesso di non suonare, ma di chiamarlo al cellulare perché altrimenti avrebbe svegliato la sorellina.
''È presto Justin, cosa ci fai qui alle otto di domenica mattina?'' Ryan aprì la porta assonato, sbadigliando rumorosamente.''Entra, la tua amichetta si è svegliata ora .''
''Come sta? Ha mangiato? Ha dormito? Ieri sera cosa ha mangiato per cena?'' domandò a raffica entrando in casa.''Ho portato la colazione.''
''Non lo so, non lo so e non lo so, chiedilo a lei.'' Fece un cenno con la testa verso il divano, dove si intravedeva il corpo rannicchiato di Hazel sdraiata sulla pancia e col sedere all'aria.
''Hazel, come stai? Ryan ti ha trattata bene?- scostò leggermente il piumino che le copriva il viso.''Hai mangiato? Hai fame?''
''No!'' esclamò lei tornando con il viso nascosto.

Non aveva voglia di vedere nessuno, la nottata che aveva passato era stata a dir poco orribile, incubi continui e frequenti, solo quando si era infilata nel letto di Ryan era riuscita a riposare per un oretta di fila, per poi essere svegliata però dal pianto della sorellina. Dire che era nervosa era ben poco e stavolta nemmeno il sorriso di Justin le avrebbe fatto cambiare umore.
Quest'ultimo, rimasto spiazzato da quella reazione alzò lo sguardo sul suo amico, che in risposta addentò una ciambella. ''È nervosa, ha avuto incubi tutta la notte ed è riuscita a dormire solamente poco fa, poi Stephanie l'ha svegliata di nuovo.'' spiegò con la bocca piena.''Hazel alzati e vieni a mangiare una ciambella.''
''No, non voglio la ciambella!''
''Oh, Hazel hai avuto gli incubi.. vieni qui.'' la prese in fretta, prima che si potesse ribellare, portandola sulle sue ginocchia. ''Va tutto bene, ci sono io qui con te adesso, chiudi gli occhi.'' le era mancata come l'aria.
''Justin..'' Ricambiò l'abbraccio, stringendolo forte a lei e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.''Lyan non mi ama, ieri non mi ha dato un bacio quando gliel'ho chiesto e ha finito tutto il gelato. Non ho dormito perché tu non eri qui con me! Sono entrata nel letto di Lyan e finalmente ho dormito, subito dopo però Stephanie ha iniziato a piangere!''
''Va a lavarti il viso e a pettinarti Hazel, hai una criniera in testa.'' Ryan si intromise, guardandoli dalla cucina. Erano molto carini assieme.
''Justin digli di smetterla!''
''Ryan smettila non vedi che è già abbastanza nervosa? Andiamo in bagno Hazel.'' Si alzò assieme a lei, tenendola per mano e portandola al bagno.
''Lascialo stare, lo fa apposta a darti fastidio.''
''Io non voglio stare qui, io voglio dormire con te, voglio vivere con te.'' Borbottò sedendosi sulla tazza del water chiusa.-Mi piace qui, però voglio stare con te Justin.''
Lui sospirò, inginocchiandosi di fronte a lei.''Anche io voglio stare con te, non puoi immaginare la fatica che ho fatto nel lasciarti andare ieri sera.'' Affondò le mani tra i suoi capelli , avvicinando il viso al suo. 'Ryan non ha tutti i torti, dobbiamo spazzolarli questi capelli.'' Le sorrise dolcemente, beandosi di quel breve momento di pace.
Hazel non rispose, limitandosi ad annuire e a ricambiare quello sguardo così bello.
''Che schifo, sembrate una coppia.'' Borbottò Ryan guardando da fuori.''Te li sistemo io i capelli Hazel, vieni qui.'' Tirò fuori dal ripiano lo shampoo e il balsamo , invitandola ad andare da lui.
Hazel annuì, raggiungendolo.''Però devi pettinare piano, io ho capelli delicati.''
''Non farla arrabbiare Ryan, vi aspetto di là.''
''Tranquillo, vero che ti fidi di me? Uhm?'' un sorriso si aprì sul suo volto, mentre le portava indietro i capelli lunghi; nel farlo, sfiorò con le dita una piccola escoriazione.''Che hai qui...- spostò leggermente alcune ciocche di capelli per controllare meglio.''Ma questa cicatrice è enorme Hazel! Cosa è successo?''
Nel sentire quell'esclamazione Justin tornò indietro, rimanendo nascosto dietro la porta del bagno.
''Io non mi ero comportata bene, avevo fatto un po' di capricci.'' Spiegò rabbrividendo al ricordo di quella botta in testa, ricordava anche il dolore e il forte senso di confusione che aveva provato dopo che l'aveva colpita.
''Beh, wow, è davvero bella profonda, ti ha fatto molto male?''
''Sì! Io ho dormito per molti giorni! Quando mi sono svegliata non ero più lì sotto , ma in un posto nuovo e strano. Era tutto bianco e pulito.'' Raccontò leccandosi le labbra di tanto in tanto.''C'era un signore, era un suo amico che mi ha messo qualcosa in testa e mi ha dato delle caramelle da mangiare.''
Ryan ascoltò il racconto con attenzione, versandosi poco shampoo tra le mani ed iniziando a massaggiarle la testa.''Quindi eri già uscita da quel buco.'' Lei annuì, piegando un po' la testa per godersi meglio il massaggio.
''Io non lo so, dormivo quando mi hanno portata li e anche dopo! Mi sono svegliata ancora lì sotto.'' Risciacquò lo shampoo con la dovuta attenzione, rimanendo a guardarla per più tempo del previsto, quegli occhi verdi così belli e grandi non trasmettevano molta sofferenza, come aveva fatto a resistere , ma soprattutto a rimanere così vivace?
''Che tipo di capricci avevi fatto per ricevere un colpo così?''
Hazel deglutì, distogliendo lo sguardo dal suo.''Non ci volevo entrare in quelle coperte con lui, mi faceva schifo!''
''Mi dispiace Hazel.'' Fu l'unica cosa che si sentì di dirle.-Non ti accadrà più una cosa del genere, va bene? Ti proteggiamo noi, ora.- afferrò il suo viso per il mento, abbassandosi per posarle un piccolo bacio sulle labbra.-Ti voglio un mondo di bene, Hazel.-
Lei arrossì, sorridendo felice.-Anche io ti voglio tanto bene Lyan!- Esclamò ricambiando il bacio. Lui le sorrise, prendendo il balsamo dal mobiletto.
-Comunque io non ti avevo detto di baciarmi.- Gli fece notare subito dopo, abbassando lo sguardo sulle sue mani.-Però per questa volta ti lascio passare.-
Ryan alzò gli occhi al cielo , continuando a lavarle i capelli.-Sì, certo.-
-Guarda che devi stare attento a me, io posso essere pericolosa.-
-Uhm...- annuì strizzandole i capelli prima di tamponarli con un panno bianco.
-Non sto scherzando!-
-Certo Hazel, potresti farmi molto male con quelle piccole braccia.-
-Non ho le braccia piccole!-
-Sì.-
-No!-
-Ryan non dare fastidio a tua sorella!- Beth si intrufolò nel bagno per poter cambiare in fretta il pannolino alla figlia minore.-Asciugale quei capelli Ryan, prime che si prenda un accidente e Justin, cosa stai facendo alla porta!?-
-Non è mia sorella e non potevi aspettare che uscissimo? Ora si sentirà la puzza di cacca. Andiamo in camera Hazel.-
-Va bene fratellone!- Ridacchiò camminandogli dietro, bloccandosi un attimo alla vista del ragazzo biondo.-Ciao.- lo salutò sorridendo.-non ti preoccupare, voglio bene anche a te.- lo disse come fosse un segreto , schiacciandogli un occhiolino.