16.Lui

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Kidnapped.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

-Non darmi un bacio.- Lo avvisò coprendosi la bocca con la mano destra, in maniera tale da bloccare qualsiasi tipo di contatto.

-Non ti bacio.- Sorrise, strofinando i loro nasi.-Anche se in realtà questo è un bacio all'eschimese.- Sussurrò facendosi sentire solo da lei.

-Esci...cosa?- Trattenne un sorriso, provando a registrare in testa quella strana parola.

-No, devi dire eschi ...- Iniziò facendo sentire bene il suono 'ch'.-..mese.- Terminò mordendosi il labbro inferiore divertito per l'espressione sul suo viso, non riusciva ancora a capire cosa significasse.

-Eschi!- Esclamò contenta di aver fatto giusto a pronunciare la 'c' e la 'h' in contemporanea.

-E il resto della parola?-

-Non me lo ricordo.- Arrossì coprendosi il viso con entrambe le mani.-Vai via!-

-Cosa? Perché?- Incominciò a ridere più forte, passandosi la mano tra i capelli bagnati.-Sei un qualcosa di fottutamente adorabile Hazel.- Ammise guardandola dritto negli occhi.

-Io dolce.- Sporse i denti davanti, assumendo la faccia da coniglietto idiota.

-Finiamo...questa doccia Hazel.- Parlò senza smettere di ridere tra una parola e l'altra.

+.+.+.+.+

Tre giorni dopo

-Piano!- Ryan si bloccò con la spazzola ancora tra i suoi capelli non appena si sentì rimproverare dalla ragazzina davanti a lui.

-Non ho fatto forte, anzi!- Ribatté riprendendo a pettinarla con più attenzione rispetto a prima.-Te l'ho già detto che hai dei capelli bellissimi?-

-Sì!- Sbatté le braccia sul materasso, girandosi verso di lui.-Anche tu.- Per tutta risposta ricevette un bacio sul naso che la fece arrossire leggermente.

-Hazel dobbiamo scegliere cosa indossare.- Justin le mostrò il primo outfit composto da un abitino nero lungo fino alle ginocchia, un copri-spalle dello stesso colore e degli stivaletti alti.-Questo?-

-No!- Sorrise, coprendosi il volto con le mani.

-Okay, allora questo?- Continuarono in quel modo, Justin glieli mostrava e lei rifiutava, fino a quando arrivò ad una sua canottiera bianca, finita lì per caso.

-Quella.- La indicò, battendo le mani entusiasta.-A lui piace.- Quelle sue parole lasciarono impietriti entrambi i ragazzi.

Era il giorno dell'udienza e dopo tutto quel tempo lo avrebbero rivisto, per Justin ed Hazel sarebbe stato un forte momento di rivelazione, avrebbero avuto risposte a domande mai poste, avrebbero saputo la decisione per la sua condanna finale, ergastolo? Pena di morte? L'Inghilterra era rimasta impietrita nel sentire quella storia agghiacciante e sicuramente avrebbe avuto la giusta punizione, ma quale?

-A chi piace, Hazel?- Ryan aggrottò le sopracciglia non capendo a chi si riferisse, solo dopo aver notato il pallore sul viso dell'amico lo intuì.

-Niente.- Borbottò allungandosi per strappargli di mano la maglietta.-Io vesto.- Decise di infilarsi sotto le coperte per metterla, contorcendosi in una maniera incredibile pur di non farsi vedere.

-Non potevi semplicemente andare in bagno?- Ryan ruppe il silenzio, stanco di quell'atmosfera tesa, se non opprimente.

-E' lontano.- Finì di indossarla, buttandosi a pancia in giù sulle gambe di Ryan.-Andiamo?- Domandò muovendo le gambe scoperte su e giù più volte.

-No è tra due ore e il bagno è di fronte cretina.- Borbottò alzando gli occhi al cielo e scostandole una ciocca di capelli dal viso.-Quanto sei figa Hazel?- Le domandò in tono scherzoso misto a provocatorio, incuriosito da una sua possibile reazione.

-Sì lo so.- Ridacchiò, rotolando da destra a sinistra divertita.-Ryan è innamorato di me.- Disse fiera di sé e del suo abbigliamento, nonostante non avesse su i pantaloni.

Lui mise un finto broncio, tirandole su il mento con la mano destra per avere una visuale migliore dei suoi occhi.-Ei, non ci allarghiamo, chi ha parlato di amore?-

-Io lo sento qui dentro.- Si indicò il petto, dove poteva sentire il battito del suo cuore.-Vero Justin?-

-Mmh.- Annuì soltanto, ancora sovrappensiero per il momento precedente. 'A lui piace' ovviamente aveva sbagliato tempo verbale e intendeva dire 'A lui piacerà'. Quelle semplici parole erano riuscite a sconvolgerlo tantissimo, pensava ancora a suo padre, voleva compiacerlo dopo tutto quello. Aveva chiesto a Ryan di farle una bella acconciatura e Valery, la sorella, si era anche presentata per truccarla.

Tutto quello per suo padre, nessun altro, nemmeno per lui.

-Ow...Justin è triste, arrivo.- Fece per scendere dal letto per raggiungerlo, venendo bloccata dal moro vicino a lei.

-No sono troppo geloso, resterai qui sul letto con me. Non voglio che ti veda in mutande.- L'afferrò per i fianchi, spingendola a sedersi sopra di lui, per poi avvolgere le braccia attorno al suo corpo e stringere il più forte possibile.

-Lasciami! Stupido.- Si mosse agitata, non riuscendo a liberarsi dalla presa ferrea di Ryan.-Justin!- Chiamò il suo aiuto, muovendosi ancora più di prima.-Idiota.- Borbottò spingendo le mani contro il suo petto così da allontanarlo un po'.

-Non mi insultare, ti sto solo abbracciando.-

Arricciò il naso in disaccordo.-Devo andare da Justin. Non essere geloso, torno da te dopo.- Provò a tranquillizzarlo, portando le mani a coppa sul suo viso. Non aveva ancora compreso quanto fosse ridicola quella scenetta.

-Quindi mi stai lasciando per lui?- Assunse un'aria ferita, lasciandola finalmente andare.-Vi lascio da soli, non potrei sopportarvi di vedervi assieme..- Le diede una mano a scendere dal letto e raggiungere Justin seduto sulla poltrona prima di uscire dalla stanza.

Hazel si sistemò bene su di lui, piegando le ginocchia ai lati delle sue gambe.-Eccomi qua.-

-Eccoti qua..- Ripetè a voce bassa, facendo scorrere le dita sulla sua pelle scoperta. Stava ingrassando in fretta e di quel passo sapeva che sarebbe arrivata presto al suo peso ideale. Ne era felice.

-Sei triste, perché il mio Justin è triste?-

-Ti sei fatta bella per lui e questo mi destabilizza.- Non appena notò di aver usato una parola difficile scosse più volte la testa, correggendosi.-Mi confondi Hazel, pensavo lo odiassi e oggi ti ci metti d'impegno per colpirlo.- Probabilmente era lui a non capire, era cresciuta assieme a Barney, si era abituata a dipendere da lui. Aveva letto qualcosa sulla sindrome di Stoccolma.

-Mi dispiace.- Rilasciò un sospiro pieno di frustrazione, guardandosi attorno.-Lui deve dirmi cosa fare, lo fa sempre, anche prima. Se non me lo dice lui...io...non capisco.-

-Cosa non riesci a capire?-

Dopo un attimo di esitazione rispose, deglutendo rumorosamente.-Perché sono qui. Io stavo lì sotto per lui, adesso sono qui per chi? Per te Justin? Per Ryan?-

-Per te stessa Hazel, per nessun altro, sei qui per crearti una nuova vita partendo dalle basi. Puoi fare tutto quello che vuoi.-

-Non mi piace.- Fece una smorfia, scuotendo la testa.-Non voglio, voglio tornare con lui.- Era terrorizzata da quel che l'aspettava, mettersi in gioco in quel modo per quale motivo? Voleva solo starsene tranquilla a fare nulla e aspettare da mangiare, avrebbe rinunciato solamente al sesso, benché la maggior parte delle volte le faceva prendere delle pillole con le quali dimenticava ciò che era appena successo.

-Non so quando, ma un giorno capirai e mi darai ragione.-

Autrice:

Scusate il ritardo, ma non avevo molta ispirazione, ho riscritto il capitolo più volte e nulla, spero vi piaccia.

Kidnapped [J.B]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora