Kidnapped.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
-Non darmi un bacio.- Lo avvisò coprendosi la bocca con la mano destra, in maniera tale da bloccare qualsiasi tipo di contatto.
-Non ti bacio.- Sorrise, strofinando i loro nasi.-Anche se in realtà questo è un bacio all'eschimese.- Sussurrò facendosi sentire solo da lei.
-Esci...cosa?- Trattenne un sorriso, provando a registrare in testa quella strana parola.
-No, devi dire eschi ...- Iniziò facendo sentire bene il suono 'ch'.-..mese.- Terminò mordendosi il labbro inferiore divertito per l'espressione sul suo viso, non riusciva ancora a capire cosa significasse.
-Eschi!- Esclamò contenta di aver fatto giusto a pronunciare la 'c' e la 'h' in contemporanea.
-E il resto della parola?-
-Non me lo ricordo.- Arrossì coprendosi il viso con entrambe le mani.-Vai via!-
-Cosa? Perché?- Incominciò a ridere più forte, passandosi la mano tra i capelli bagnati.-Sei un qualcosa di fottutamente adorabile Hazel.- Ammise guardandola dritto negli occhi.
-Io dolce.- Sporse i denti davanti, assumendo la faccia da coniglietto idiota.
-Finiamo...questa doccia Hazel.- Parlò senza smettere di ridere tra una parola e l'altra.
+.+.+.+.+
Tre giorni dopo
-Piano!- Ryan si bloccò con la spazzola ancora tra i suoi capelli non appena si sentì rimproverare dalla ragazzina davanti a lui.
-Non ho fatto forte, anzi!- Ribatté riprendendo a pettinarla con più attenzione rispetto a prima.-Te l'ho già detto che hai dei capelli bellissimi?-
-Sì!- Sbatté le braccia sul materasso, girandosi verso di lui.-Anche tu.- Per tutta risposta ricevette un bacio sul naso che la fece arrossire leggermente.
-Hazel dobbiamo scegliere cosa indossare.- Justin le mostrò il primo outfit composto da un abitino nero lungo fino alle ginocchia, un copri-spalle dello stesso colore e degli stivaletti alti.-Questo?-
-No!- Sorrise, coprendosi il volto con le mani.
-Okay, allora questo?- Continuarono in quel modo, Justin glieli mostrava e lei rifiutava, fino a quando arrivò ad una sua canottiera bianca, finita lì per caso.
-Quella.- La indicò, battendo le mani entusiasta.-A lui piace.- Quelle sue parole lasciarono impietriti entrambi i ragazzi.
Era il giorno dell'udienza e dopo tutto quel tempo lo avrebbero rivisto, per Justin ed Hazel sarebbe stato un forte momento di rivelazione, avrebbero avuto risposte a domande mai poste, avrebbero saputo la decisione per la sua condanna finale, ergastolo? Pena di morte? L'Inghilterra era rimasta impietrita nel sentire quella storia agghiacciante e sicuramente avrebbe avuto la giusta punizione, ma quale?
-A chi piace, Hazel?- Ryan aggrottò le sopracciglia non capendo a chi si riferisse, solo dopo aver notato il pallore sul viso dell'amico lo intuì.
-Niente.- Borbottò allungandosi per strappargli di mano la maglietta.-Io vesto.- Decise di infilarsi sotto le coperte per metterla, contorcendosi in una maniera incredibile pur di non farsi vedere.
-Non potevi semplicemente andare in bagno?- Ryan ruppe il silenzio, stanco di quell'atmosfera tesa, se non opprimente.
-E' lontano.- Finì di indossarla, buttandosi a pancia in giù sulle gambe di Ryan.-Andiamo?- Domandò muovendo le gambe scoperte su e giù più volte.
-No è tra due ore e il bagno è di fronte cretina.- Borbottò alzando gli occhi al cielo e scostandole una ciocca di capelli dal viso.-Quanto sei figa Hazel?- Le domandò in tono scherzoso misto a provocatorio, incuriosito da una sua possibile reazione.
-Sì lo so.- Ridacchiò, rotolando da destra a sinistra divertita.-Ryan è innamorato di me.- Disse fiera di sé e del suo abbigliamento, nonostante non avesse su i pantaloni.
Lui mise un finto broncio, tirandole su il mento con la mano destra per avere una visuale migliore dei suoi occhi.-Ei, non ci allarghiamo, chi ha parlato di amore?-
-Io lo sento qui dentro.- Si indicò il petto, dove poteva sentire il battito del suo cuore.-Vero Justin?-
-Mmh.- Annuì soltanto, ancora sovrappensiero per il momento precedente. 'A lui piace' ovviamente aveva sbagliato tempo verbale e intendeva dire 'A lui piacerà'. Quelle semplici parole erano riuscite a sconvolgerlo tantissimo, pensava ancora a suo padre, voleva compiacerlo dopo tutto quello. Aveva chiesto a Ryan di farle una bella acconciatura e Valery, la sorella, si era anche presentata per truccarla.
Tutto quello per suo padre, nessun altro, nemmeno per lui.
-Ow...Justin è triste, arrivo.- Fece per scendere dal letto per raggiungerlo, venendo bloccata dal moro vicino a lei.
-No sono troppo geloso, resterai qui sul letto con me. Non voglio che ti veda in mutande.- L'afferrò per i fianchi, spingendola a sedersi sopra di lui, per poi avvolgere le braccia attorno al suo corpo e stringere il più forte possibile.
-Lasciami! Stupido.- Si mosse agitata, non riuscendo a liberarsi dalla presa ferrea di Ryan.-Justin!- Chiamò il suo aiuto, muovendosi ancora più di prima.-Idiota.- Borbottò spingendo le mani contro il suo petto così da allontanarlo un po'.
-Non mi insultare, ti sto solo abbracciando.-
Arricciò il naso in disaccordo.-Devo andare da Justin. Non essere geloso, torno da te dopo.- Provò a tranquillizzarlo, portando le mani a coppa sul suo viso. Non aveva ancora compreso quanto fosse ridicola quella scenetta.
-Quindi mi stai lasciando per lui?- Assunse un'aria ferita, lasciandola finalmente andare.-Vi lascio da soli, non potrei sopportarvi di vedervi assieme..- Le diede una mano a scendere dal letto e raggiungere Justin seduto sulla poltrona prima di uscire dalla stanza.
Hazel si sistemò bene su di lui, piegando le ginocchia ai lati delle sue gambe.-Eccomi qua.-
-Eccoti qua..- Ripetè a voce bassa, facendo scorrere le dita sulla sua pelle scoperta. Stava ingrassando in fretta e di quel passo sapeva che sarebbe arrivata presto al suo peso ideale. Ne era felice.
-Sei triste, perché il mio Justin è triste?-
-Ti sei fatta bella per lui e questo mi destabilizza.- Non appena notò di aver usato una parola difficile scosse più volte la testa, correggendosi.-Mi confondi Hazel, pensavo lo odiassi e oggi ti ci metti d'impegno per colpirlo.- Probabilmente era lui a non capire, era cresciuta assieme a Barney, si era abituata a dipendere da lui. Aveva letto qualcosa sulla sindrome di Stoccolma.
-Mi dispiace.- Rilasciò un sospiro pieno di frustrazione, guardandosi attorno.-Lui deve dirmi cosa fare, lo fa sempre, anche prima. Se non me lo dice lui...io...non capisco.-
-Cosa non riesci a capire?-
Dopo un attimo di esitazione rispose, deglutendo rumorosamente.-Perché sono qui. Io stavo lì sotto per lui, adesso sono qui per chi? Per te Justin? Per Ryan?-
-Per te stessa Hazel, per nessun altro, sei qui per crearti una nuova vita partendo dalle basi. Puoi fare tutto quello che vuoi.-
-Non mi piace.- Fece una smorfia, scuotendo la testa.-Non voglio, voglio tornare con lui.- Era terrorizzata da quel che l'aspettava, mettersi in gioco in quel modo per quale motivo? Voleva solo starsene tranquilla a fare nulla e aspettare da mangiare, avrebbe rinunciato solamente al sesso, benché la maggior parte delle volte le faceva prendere delle pillole con le quali dimenticava ciò che era appena successo.
-Non so quando, ma un giorno capirai e mi darai ragione.-
Autrice:
Scusate il ritardo, ma non avevo molta ispirazione, ho riscritto il capitolo più volte e nulla, spero vi piaccia.
STAI LEGGENDO
Kidnapped [J.B]
FanfictionKIDNAPPED- RAPITA Hazel Van Metre, origini francesi, venne rapita all'età di sei anni ad una gita con alcuni compagni dell'orfanotrofio. Cosa accadrà quando Justin scoprirà che è chiusa nel seminterrato del padre? E quando riuscirà a salvarla ce la...