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È seduto di fronte a me. Al tavolo di fianco una signora sta gustando la sua cioccolata calda. Poco lontano si sente la risata di un bambino. Lui cerca i miei occhi, io non riesco a tenere lo sguardo. Abbasso la testa, concentro la mia attenzione sulle mattonelle del pavimento. Sono bianche, noiose.

-allora? È successo qualcosa?

Scuoto la testa, attorciglio una ciocca di capelli attorno al mio dito. Sposto il mio sguardo dal pavimento al tavolo, dal tavolo al cameriere che ci porta le nostre ordinazioni.

-no, perché? Deve essere successo necessariamente qualcosa?

-no, ma ti vedo strana? Ti senti poco bene? Sei stata per una intera settimana a letto.

-si stavo poco bene, ma ora sto meglio.

Mi guarda perplesso. Annuisco con più convinzione.

-è vero, ora sto molto meglio.

Lui continua a guardarmi con sguardo indagatore ma è la pura verità. Ora sto meglio, o almeno quanto basta per essere riuscita a buttarmi giù dal letto.

-va bene.

-fantastico.

Faccio un mezzo sorriso e mi concentro sulla cioccolata che ho davanti.

-cosa vorresti fare dopo?

Scuoto le spalle.

-vuoi andare al cinema? So che c'è un nuovo film.

-purché non sia una commedia d'amore.

-ah.

Sorrido.

-era una commedia d'amore?

-già.

Poso la tazza sul tavolino.

-a dire il vero non ho molta voglia di andare al cinema. E se semplicemente facessimo una passeggiate nel centro?

-sicura? C'è aria di neve.

mi sporgo verso di lui

-io adoro la neve.

Prendo la giacca e mi lazo. Lui mi segue a ruota. La differenza di temperatura dal locale all'esterno è notevole. Sento il freddo attraversare la carne e penetrarmi nelle ossa. Camminiamo lungo il marciapiede poco affollato, la strada è deserta se non fosse per qualche macchina solitaria che passa di tanto in tanto. Camminiamo a lungo prima di giungere in una delle vie più trafficate. Le luci dei negozi, le decorazioni appese ai balconi. Le persone ci passano accanto e ci superano. Camminiamo fino a giungere ad una piazzetta. Qui c'è molta più gente. Gli alberi sono illuminati da fili e fili di lampadine. Un uomo vende nocciole caramellate. Alzo lo sguardo verso il cielo. Piccoli fiocchi di neve incominciano a cadere dal cielo. Mi fermo. Respiro a fondo l'aria felice che mi circonda. Il gelo mi riempie i polmoni.

-che c'è?

Torno alla realtà. Lui è a qualche passo davanti a me.

-mi dispiace. È colpa mia. Non sarebbe mai dovuto succedere nulla di tutto questo. Per favore fa finta che tra noi non sia mai successo nulla.

Lui sembra non capire. Capirà. Mi volto, cammino, mi confondo tra la folla. Alzo un po' il passo e scompaio dietro una stradina. Sento il rumore dei miei tacchi riecheggiare sull'asfalto. Qui non c'è nessuno. Cammino a centro strada, allargo le braccia ed esco fuori la lingua. Assaggio la neve che lentamente continua a posarsi sul mio corpo, sui miei capelli e sulla mia città. Forse dovrei sentirmi in colpa. Forse lui vorrà delle spiegazioni. Ma in questo momento mi importa solo di me stessa. Mi sento bene. Dopo tanto tempo mi sento di nuovo bene. E sento di aver finalmente fatto la prima scelta giusta della mia vita.

MayaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora