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Stretta nella coperta guardo un po' di televisione in soggiorno. Questa sera sono da sola a casa. L'idea non mi piace molto. Non sopporto più la solitudine. Farei meglio a fare una doccia e infilarmi nel letto. In fin dei conti non ho di meglio da fare. In camera mia c'è il caos più totale. Il suo libro è sul mio comodino. Lo prendo e lo rigiro fra le mani. Fa ancora male.
Forse dovrei sbarazzarmi di questo libro, vederlo oggi singolo giorno non mi fa bene. Mi alzo e mi dirigo alla finestra. La luce è spenta. Si, forse dovrei anche cambiare casa. Come si suol dire: lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
Il mio telefono squilla.

Da Luigi:

scendi.

A luigi:

cosa?

Da Luigi:

sono giù a casa tua.

A Luigi:

non sono a casa.

Da luigi:

che cazzo dici che la luce della tua stanza è accesa? Scendi!

Che palle! Non voglio vedere nessuno. Mi infilo le scarpe e il giubbotto.

Lui mi aspetta appoggiato alla sua macchina.

-hey.

Dice alzando la mano.

-hey.

-vuoi venire a fare un giro?

Scuoto la testa.

-ma mi hai vista? Sono in pigiama!

-e allora? Non ti faccio scendere dalla macchina.

Mi guardo un po' intorno. La strada è deserta, da lontano giunge il rumore di una macchina. E fa freddissimo!

-va bene, ma solo un giro. Domani mattina mi devo svegliare presto.

-sei peggio di una nonna.

Sbuffa lui aprendomi lo sportello.

In macchina si sta decisamente meglio. Accendo la radio ma non mi piace nessuna canzone.

-allora?

-allora cosa?

-che hai?

Scuoto la testa, già me ne pento di essere scesa di casa. Avrei dovuto lasciarlo fuori dal portone al gelo.

-Lu sul serio non ho niente!

-a me non sembra. Sinceramente mi da fastidio che sei scomparsa dalla circolazione di punto in bianco.

-scomparsa dalla circolazione? Siamo onesti, io non sono mai stata "in circolazione".

-che dici?
-sul serio. Noi ci conosciamo perché eravamo vicini di casa. Ma a parte Ania non ho nessun altro rapporto stretto. A mala pena riesco a ricordare i nomi delle persone con cui uscivo.

Lui resta zitto e mi guarda stupito.

-dai non fare quella faccia. Siamo onesti: non sono una persona socievole. Ma sai cosa? Non me ne importa. Non mi piace la gente, non mi piacciono i posti troppo affollati, non mi piace socializzare.

-quindi preferisci stare da sola?

Faccio un profondo respiro e mi volto verso il finestrino.

-no, non voglio restare sola.

-e allora perché ti comporti così?

Inizio a massaggiarmi le mani.

-forse è solo un brutto periodo, o forse mi sono resa conto che..

-che?

Scuoto la testa.

-no, è veramente un brutto periodo. Troppi brutti pensieri.

-va bene, capitano a tutti questi momenti, ma per favore non lasciarci indietro.

Mi volto verso di lui.

-lo sai che quando vuoi puoi confidarti con me.

Si, lo so. Improvvisamente mi balza in mente un idea.

-Lu, vorresti aiutarmi?

-in cosa?

Mi stringo le labbra.

-no, forse è meglio di no. È un'dea stupida. Lascia stare.

Dico sorridendogli. Non è un idea stupida ma cattiva e io non ne avrei mai il coraggio.

MayaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora