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Osservo le foto sparse nella stanza. Una scattata con una vecchia polaroid ritrae me e mia sorella in una calda giornata estiva. Il mare dietro di noi era calmo, il cielo macchiato da batuffoli di nuvole. Sorridevo con il mio costumino verde. Avevo 10 anni. Un'altra mi ritrae il primo giorno di scuola. Lo zaino sembra più grande di me. Sorrido al ricordo di quel giorno. Mi manca la mia infanzia. Sembrava tutto più semplice all'epoca. Ora invece penso solo che tra qualche anno dovrò lasciare questa casa, trovarmi un lavoro e pagare le tasse. Mi sembrava tutto così lontano. Ma il tempo passa e la vita adulta mi sembra sempre più vicina.
Lasciò cadere la foto è guardo fuori dalla finestra. Il tramonto è ormai prossimo, raggi infuocati attraversano la finestra ed invadono la stanza accendendo le pareti di un splendido rosso aranciato. Mi guardò intorno e osservo il pavimento ricoperto di fotografie. Devo mettere in ordine prima che mia madre si accorga di questo macello. Cerco di accumularle tutte in un unico punto, qualcuna è finita sotto la scrivania. A gattoni mi avvicino e le raccolgo. L'occhio mi ricade sul cassetto chiuso a chiave. Lo accarezzo con il polpastrelli. Sono sempre stata una stupida ad illudermi. Ma infondo ora c'è Marco, non è un po' la stessa cosa?
No forse no, ho bisogno di parlare con qualcuno. Accumulo le foto sul mio letto e afferro il cellulare.
-hey! Quale onore ricevere una tua telefonata.
-hey. Sei un bugiardo, ti chiamo sempre!
-davvero? L'ultima volta che lo hai fatto?
So che ha ragione ma il tono scherzoso della sua voce mi fa capire che non è un'accusa.
-da Lu, se fai così non ti chiamo più!
-va bene, va bene. Allora, come mai questo onore?
Resto un attimo in silenzio. Non è facile trovare le parole.
-voglio solo un parere.
-ok sputa.
Scuoto la testa anche se so che lui non può vedermi.
-no così. Ho bisogno di parlarti di persona. Quando sei libero?
-questa sera va bene?
-si benissimo.

MayaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora