7

542 33 0
                                    

Dopo quattro shot inizia a girarmi la testa. Sono ancora seduta e non riesco a togliere lo sguardo dal ragazzo affianco a me. Mi chiede se quella è la prima volta che vado in un posto del genere, io annuisco e lui ridacchia. Ormai non parlo più, per comunicare muovo semplicemente la testa. A un certo punto estrae dalla tasca il suo cellulare. Io mi riscuoto e mi osservo intorno. Per quanto io cerchi di aguzzare la vista, di Ania e Luigi nessuna traccia. A dire il vero la cosa non mi dispiace più di tanto, ora sono in buona compagnia. Torno a guardare il ragazzo affianco a me. Osserva il telefono e sul suo viso nasce un sorriso. Poi lo spegne, lo rimette a posto e manda giù un altro shot. Io lo imito. Non credo di poterne reggere un altro. Voglio tornare a casa con le mie gambe... se mai ci ritornerò.

-sei qui da sola?

Mi chiede lui. Scuoto la testa di nuovo. Ma dai, qualche parola la posso pur dire. La lingua ce l'ho.

-sono con una mia amica.

Aggiungo quasi subito.

-ma lei è qui?

Continua lui questa volta guardandosi intorno. lo faccio anch'io e poi mi blocco. No, lei non è qui. Non c'è nessuno qui. E lui, per quanto possa essere bello, rimane un estraneo di cui non so neanche il nome. Un estraneo che mi chiede se sono da sola. Se volesse potrebbe strascinami fuori o in uno dei bagni arrangiati di questo posto. Con ogni probabilità nessuno si accorgerebbe di niente visto e considerato che la musica è altissima e le luci sono spente. E sono tutti, o quasi, ubriachi. Lo sono anch'io. Oh merda. Perché ho bevuto così tanto?

-allora?

Lui continua a guardarmi. È vicinissimo, i nostri visi si sfiorano. Il suo alito sa di alcol. Osservo i suoi occhi iniettati di sangue. Un bellissimo verde lucente tra venature rosse. Questi occhi che fino a qualche minuto fa mi avevano incantata ora mi spaventano. Devo andarmene e trovare i miei amici, subito. Annuisco di nuovo.

-si, mi starà aspettando. Meglio che vada.

Dico allontanandomi da lui e scendendo dallo sgabello. Appena sono in piedi mi accorgo di quanto effettivamente io abbia bevuto. Riesco a mala pena a stare diritta. La musica e le voci sembrano venire da lontano, come se mi trovassi in una campana di vetro. Mi devo concentrare. Non posso far vedere quanto io stia male. almeno no davanti a lui. Cerco di focalizzare il percorso davanti a me e inizio a camminare. Piccoli passi alla volta. Sento le gambe molli. La testa più leggera. Ma mi resta quel briciolo di lucidità che mi aiuta a restare seria per qualche minuto. Qualche minuto, non chiedo altro. Forse anche meno. Il tempo di sparire dal suo campo visivo.

Quando penso di essermi allontanata abbastanza mi lascio andare. La risata mi esce spontanea. Non so se sia dovuta alcol o anche a quella piccola dose di tensione che ho provato prima. La testa continua a girarmi, nella confusione urto una ragazza con una bicchiere di non so che cosa. Lei mi guarda male. Dovrei essere io a guardarla storto. Non ha pagato niente per quel cocktail che ora si trova sulla mia gamba e sulla mia bellissima scarpa! Povere scarpe, sono ancora sporche di terriccio. Mi faccio strada verso il bagno, anche questo molto affollato. C'è una fila pazzesca ma alla fine riesco ad arrivare vicino al lavandino per bagnare un paio di fazzoletti. Esco velocemente da quel posto che puzza non poco. Fregandomene delle persone che mi guardano mi accascio a terra con la schiena contro il muro . Mi tolgo le scarpe e inizio a pulirle. Posso pure andare in giro ricoperta di letame, ma le mie scarpe devono essere perfette! Specialmente se parliamo delle mie scarpe preferite.

-Maya che stai facendo?

Alzo lo sguardo con più lentezza del solito solo per scorgere gli occhi azzurri di Luigi. Sembra preoccupato.

-ti senti bene?

Chi sa dove ha lasciato la brunetta riccia. Annuisco e mi rinfilo le scarpe ancora seduta per terra. Poi cerco di alzarmi. Lui mi aiuta e io mi reggo a lui.

-quanto hai bevuto?

-un.. un pochino...

Farfuglio cercando di ricordarmi quanto avessi effettivamente bevuto. Okay ora so qual è il mio limite, e so di averlo superato.

-vuoi che ti riaccompagni a casa?

Scuoto la testa, non posso lasciare da sola Ania in questo posto. Anche se a bene vedere lei lo ha già fatto con me.

-e Ania?

Chiedo io mentre lui già mi strascina verso l'uscita.

-oh credo che se la caverà alla grande.

Mi risponde indicando con il dito un gruppo di persone poco distanti da noi. Non riesco a mettere a fuoco. Una ragazza sembra proprio lei ma forse mi sto sbagliando, ha le braccia al collo di un ragazzo. Non riesco a capire chi sia. Abbasso lo sguardo. A dire il vero in questo momento confonderei perfino il mio piede sinistro con quello destro.

-perché sorridi?

Mi chiede Luigi mentre continua e tenermi stretta a lui.

-le mie scarpe sono pulite.

Sussurro. Forse lui non mi sente perché non replica. O forse pensa che questi siano solo i deliri di un'ubriaca. Qualche minuto dopo sono nella sua macchina. E... non so quanto tempo dopo, sono nel mio letto. 


MayaWhere stories live. Discover now