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Esco dal cinema in lacrime, e ora il mascara mi riga le guance. Avremmo dovuto scegliere un film comico, anche se erano mesi che aspettavo l'uscita di quel film.

-vedo che ti è piaciuto.

Dice Marco porgendomi un fazzolettino di carta.

-o certo, ma perché ero l'unica a piangere come una fontana in sala?

-a be, se è per questo mi sono un po' commosso anch'io.

-la fortuna di voi maschi è che non avete bisogno di trucco.

-neanche voi ragazze, infatti non capisco perché continuate a truccarvi.

-per sentirci più belle.

Dico ridacchiando. Lui alza gli occhi al soffitto e poi li ricade su di me. Sono di un bellissimo color nocciola.

-non ne avete bisogno.

-adulatore.

Dico sorridendo

-vado un attimo in bagno a "cambiare faccia"

Virgoletto con le dita mentre arretro di un passo.

-ci vediamo all'uscita, va bene?

-okay.

Nel bagno non c'è nessuno. Poggio la borsetta affianco al lavandino e inumidisco il fazzoletto di Marco con un po' d'acqua. Non ho alcun trucco con me quindi sono costretta a struccarmi. Gli occhi e il rossetto in fondo sono salvabili ma il fondotinta verrà completamente via.

Quando ho finito getto il fazzoletto e riaccendo il cellulare. Ci sono due chiamate perse da Luigi e un messaggio da Ania.

"più tardi ci vediamo"

"sono uscita, torno a casa tra poco"

La risposta non tarda

"fa niente, passo a prenderti da casa tua tra poco"

Sospiro e rimetto il cellulare a posto. Esco e noto che ormai c'è poca gente nel corridoio del cinema. Lui è vicino la porta, lo osservo da lontano passarsi una mano tra i capelli.

-Marco!

Lo chiamo avvicinandomi.

-oi fatto prestissimo.

-sono presentabile?

Lui annuisce e usciamo insieme. La macchina è parcheggiata non molto lontano dall'edificio ed una volta avvicinatici lui mi apre lo sportello.

-grazie.

Dico sedendomi sul sedile del passeggero. Il tragitto fino casa mia lo passiamo in silenzio ascoltando musica.

-be, è stata una bella serata.

Afferma accostando la macchina di fronte il mio portone.

-si, vero. Rispondo sorridendo.

Lui si strofina le mani sui suoi jeans. Inizio a sentirmi un po' in imbarazzo. Ho la testa leggere e sento una strana sensazione nella pancia. Dio quanto sono nervosa!

-allora ci vediamo lunedì a lezione?

Dice sorridendomi. Io annuisco ed esco.

-grazie del passaggio.

Sussurro prima di chiudere lo sportello. Mi sento subito meglio. Lui parte ed io mi avvicino al portone ma il rumore di un clacson attira la mia attenzione.

Ciao! Cosa ne pensate della storia? Ormai siamo arrivati a metà della seconda parte! Se la storia vi piace accendete qualche stella.
Au revoir.

MayaWhere stories live. Discover now