La vera Nuit Rouge...

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Sono tra le sue braccia, nel letto di casa nostra. Annuso il suo profumo... da quando mi ha trovata e riportata a casa, dopo aver sterminato il clan di Kazama, non mi perde di vista un attimo. Mi ha spiegato la buffonata della Nuit Rouge a cui avevamo preso parte.

Giravano alcune voci, tra i vampiri, che dicevano di uno di loro mi stava cercando. Egli, Kayle, ha provato a far passare sotto silenzio la cosa, ma non è riuscito. I vampiri venuti a conoscenza di questo, hanno subito riferito al loro signore. E lui, ha creato quell'evento, per farli cadere in trappola. Purtroppo le cose sono sfuggite al suo controllo, ma di questo non gliene faccio una colpa. Non appena sono rimasta con lui, gli ho raccontato tutto. Da allora, sapendo che il fratello è vivo ed ha sete di vendetta, mi sta col fiato sul collo. Ma non stasera, visto che è la notte di Halloween... il 31 Ottobre viene realmente festeggiata la Nuit Rouge, come testimonia il bellissimo vestito color sangue, appeso allo specchio. E' di Satin, rosso con rouché su un lato. Tempestato di piccoli diamanti, uno per ogni giorno passato assieme, ed un fermaglio, anch'esso di diamanti. La gonna è lunga, con un piccolo strascico, ed una spallina larga, sorregge il tutto. Niente gioielli questa sera, solo la maschera da indossare. Le scarpe, sono rosse, con poco tacco ed un piccolo e sottile cinturino alla caviglia. I capelli li lascio sciolti, dopo aver restituito loro il biondo naturale.

Lui, indossa il completo dell'altra volta, è sempre perfetto, bellissimo... Mi guarda non appena esco dal bagno.

"Regale, è la parola giusta" mi arriva alle spalle e mi sistema un drappo, dello stesso tessuto e colore.

"Sei pronta, mia regina?" mi canzona, ma va bene...

Partiamo, tenendoci per tutto il tratto mano nella mano... nota la mia insicurezza...

"Tranquilla, ho raddoppiato le guardie. Non succederà ancora e poi ti starò appiccicato." mi tranquillizza.

"Non è questo, so bene di essere al sicuro! E' solo che stavolta è tutto vero, non una finzione messa in piedi da te. Stavolta avrò tutto il vampirato di New york che mi fissa, attento ad ogni mio sbaglio, passo falso. Non ti voglio far sfigurare" ahhh che liberazione. E' così bello poterlo mettere a parte di tutto quello che non va in me.

"Non potresti mai, ricordalo. Tu sei quello che di meglio mi poteva capitare"che dolce...

Arriviamo, ma non alla villa dell'altra volta. Questa è ancora più grande e maestosa, completamente illuminata da lanterne e faretti, che mandano un immagine di importanza e ricchezza. Il vialetto è adorno di striscioni di raso rosso, da cui pendono dei piccoli porta candela in cristallo... Sembra davvero un fiume rosso. Al portone, due vampiri in smoking ci attendono per aprire i grandi battenti, su cui è stato calato del panno rosso, raffigurante lo stemma di Argo. Se mai facessi un tatuaggio, vorrei questo.

"Ma che bella idea..." mi sussurra, leggendo il pensiero. Il cuore mi batte fortissimo, le orecchie mi fischiano e mi sento cedere da tanta emozione. Le porte si aprono ed entriamo.

"Vampiri, rendete omaggio al vostro signore Argo, accompagnato da Miss Astra" ed in quel momento tutti si inchinano al nostro cospetto. Argo mi tira, passando tra le file di amici e vampiri, che solo dopo il nostro passaggio si rialzano. Sento il brusio dei commenti, gli stringo forte il braccio.

Ci fermiamo al centro esatto della stanza, dove tutti alzano il calice che hanno tra le mani, intonando un brindisi...

"Al nostro signore ed alla Nuit Rouge" detto ciò, in un sorso, fanno sparire quello che c'è dentro al bicchiere.

Vivo quel momento, come se fossi davvero una di loro, come se mi accettassero nel loro straordinario mondo, motivo per cui mi rilasso e solo allora mi dedico a visionare ciò che mi circonda. Ogni parete, ha dei drappi rossi in replica a quelli messi fuori. La cristalleria è scintillante e sul camino, che domina la stanza,vi è un quadro con lo stemma del mio amato. La pennellata è decisa, i colori sono in contrasto. Il nero ed il rosso... ma noto, a differenza dell'altra volta, una sfumatura dorata. Credo che sia l'originale.

"No, ho chiesto di aggiungere l'oro in tuo onore. Per farti capire quanto tu sia preziosa per me" confessa, quasi intimidito. Non ho parole nel vedere, sapere,quanto davvero gli stia a cuore, quanto davvero faccia parte di lui.

La luce si abbassa, alzo il capo verso il soffitto da cui pende un meraviglioso lampadario in cristallo a goccia spiovente. Le luci rosse danno un soffuso colore a quella sala, mentre la musica parte lenta, per aprire le danze. Stavolta non indugio. Mi metto in posizione, spalle dritte e mi lascio guidare da lui. Ci muoviamo sciolti, occhi negli occhi, come se vi fossimo noi solamente. Tutti ci osservano, ma non ho le sensazione che aspettino il passo falso. Ci guardano con curiosità ed una punta di divertimento. Scivoliamo sul pavimento di marmo, con maestria e complicità per tutta la melodia. Una volta terminata, il boato quasi mi assorda. Battono le mani e urlano complimenti. Divento rossa come i tendaggi. Poi senza che lui mi dica nulla, mi stacco dalla sua mano e faccio un inchino degno di una vera dama... battono ancora più forte le mani. Uno di loro, alzando il calice, urla 'Ad Astra' e tutti lo imitano.

Ed è in quel momento, che tutto va' al suo posto. Finalmente mi sento partecipe e degna di abitare questo mondo, il loro mondo. Sono degna di lui, del suo amore e del rispetto suo e della sua gente.

Proseguiamo la serata, mi presenta a molti di loro. Ridiamo e scherziamo, alcune di loro si complimentano per la mia bellezza, ma secondo me non ci vedono bene... apprezzo comunque lo sforzo. Sono simpatici, quasi tutti almeno, i più anziani di loro,ancorati a leggi e tradizioni,non mi vedono di buon occhio, ma pazienza. Un calice con dello champagne, mi viene messo tra le mani. Sorseggio con delicatezza quel vino, per non sembrare una zoticona. Parliamo di tutto, ci scambiamo opinioni sull'essere vampiro ed umano, qualcuno mi chiede se voglia essere trasformata. Ne nasce un'accesa discussione in cui ognuno fa valere, con cortesia, il proprio punto di vista.

"Devo allontanarmi un momento. Sembra ci siano novità su mio fratello. Resta qui con loro, ti proteggeranno" mi da un bacio e scappa. Continuiamo la discussione, senza arrivare ad alcun risultato... La musica inizia a suonare ancora una volta, molte coppie vanno in pista tra cui quella con cui discutevo.

"Posso avere l'onore di questo ballo? Una donna così bella, non dovrebbe restare al margine. Sono appena arrivato e non conosco nessuno. Tu sembri di animo buono, aiuteresti un povero diavolo?" Osservo questo tipo, è carino e sembra avere buone intenzioni, ma sono titubante. Non so come ci si deve comportare.

"Vorrei, ma sono già impegnata. Non voglio metterti nei guai, il mio lui è molto irascibile" mi scuso declinando la sua offerta.

"Bene, ma almeno possiamo parlare?" mi chiede. Quello sì posso farlo. Faccio cenno di sì con la testa, e lui va a prendere da bere. Calice rosso per lui, dorato per me. Beviamo e parliamo. Si chiama Alexander e viene da Londra. Racconta di quella città sotto il dominio del tiranno, Magnus, da cui è fuggito. Mi fa molte domande, a cui rispondo con cortesia ma senza sbilanciarmi. Mi è bastata una volta essere rapita. Ad un certo punto, un vampiro, mentre gira sulla pista, lo colpisce facendogli versare il liquido cremisi sul mio vestito. Si affretta con una salvietta a rimediare, quando di punto in bianco, lo vedo volare via. Argo, incazzato come le belve, ringhia furioso.

"Se hai cara la pelle, non toccarla mai. La prossima volta, ti stacco la testa di netto" lo minaccia. Ma lui ride, cattivo. Ed è lì che scoppia il finimondo. Un boato squassa la quiete della sala, i vetri vanno in frantumi ed i vampiri vengono scagliati come bambole di pezza, molti metri più avanti. Quelli che sono rimasti in piedi, si guardano non capendo che cosa stia succedendo.

Lui fa il suo ingresso, cattivo ed arrogante come sempre.

Telemaco....

Continua...

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