Amici

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"Ahahahah lo farai eccome!" col cavolo, che si tirerà indietro.

"Tu" risponde. 

"No" ribatto. 

"Tu mi odi"

"Perché devi essere sempre così melodrammatico?" lo sfotto, in tutta libertà

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"Perché devi essere sempre così melodrammatico?" lo sfotto, in tutta libertà.

"Perché io sono un forte, potente e crudele Vampiro!" ribatte, arrabbiato.

"Uff, ho sentito questa frase milioni di volte, negli ultimi mesi...sei potente, forte, bellissimo e bla, bla, bla" gli faccio il verso.

"Bellissimo lo hai aggiunto tu, non io" fa quel suo sorriso sbilenco. Butto gli occhi al cielo, per la disperazione. 

"Dai, in fondo non ti sto' chiedendo il mondo, solo di fare una cosa"

"Certo, vuoi che ti accompagni a fare shopping. Tu sei matta, l'ho sempre sospettato. Secondo te io devo stare ore ed ore su una sedia, aspettando che tu provi millemila abiti?" 

"Ehm, Argo... non devo provare abiti" lo rincuoro.

"E allora cosa, cosa?"

"Devo comprare gli assorbenti!" strillo paonazza.

"Ah" ecco, lo sapevo. 

"Posso sentire se qualcuno te ne può comprare" risponde.

"Ehm, senti, possiamo uscire? Non ne posso più di stare confinata qui! Capisco la tua preoccupazione, ma stai esagerando. Se sono con te, lui non può toccarmi" si preoccupa del caso in cui, Kellan mi trovasse.

"Meglio non rischiare"

"Argo, capisco che il vostro mondo è molto differente dal nostro. Deduco che nessuno ti abbia spiegato che, contraddire una donna col ciclo, equivale a sventolare un panno rosso davanti ad un toro. Non ti mettere a discutere con me, non adesso" cerco di restare calma, ma la fa' così difficile!

"Oooh che diavolo, andiamo rompi balle" ah ah ah 1 a 0 per Astra!

Corriamo all'auto, come dei ricercati...

"Perché stiamo correndo? Cos'è nel tuo mondo sono proibiti gli assorbenti?" sghignazzo.

"Non puoi evitare quella parola? mi mette a disagio" mi chiede.

"Quale? Assorbenti, assorbenti, assorbenti" intono la nenia.

"Smettila, oppure..."lascia la minaccia in sospeso.

"Che fai? mi mordi, mi sculacci?" oggi sono incontenibile, ho bisogno di sfogo.

"Potrei buttarti in piscina, con un masso legato ai piedi!" fa la faccia crudele, ma non ci casco.

"Va bene" dico con finto terrore "La smetto, mio signore" sbeffeggio quell'uomo come se non ci fosse altro nella vita.

Mi ritrovo schiantata sulla portiera dell'auto con lui che mi si è spalmato addosso. Mi fissa, cercando forse, quella scintilla di paura, quel qualcosa che lo fermi. 

Ma che io sia dannata, se glielo permetto. Sono settimane, che fantastico su di lui.

"Non dirlo, mai. Se non vuoi che..."

"Che cosa?"

"Se non vuoi che perda del tutto il controllo e ti porti in camera. Quelle parole, dalla tua bocca, mi fanno un certo effetto ed io, come ben sai, sono poco incline a contenermi. Non sfidare la sorte, bambina" ma non mi lascia, né si sposta. Vedo la lotta infuriare, decido di trarlo in impaccio.

"Scusami, non ti volevo creare problemi, mi dispiace. Non l'ho detto con malizia o per provocare, stavo solo giocando" mi scuso.

"Lo so'. Puoi dirmi ciò che vuoi, oramai ti permetto quasi tutto, ma questa parola, se non vuoi che ti trascini a letto per ore, non dirla più" detto ciò, con riluttanza, mi lascia andare. Ed io con altrettanta riluttanza, glielo consento.

Montiamo in auto e cambia il cd, mettendo quello che ho creato, con la mia playlist. Breaking The Habit, dei linkin park, spacca di brutto...

Liberarci dal vizio, è proprio la nostra canzone.

Cantiamo tutti e due, a squarciagola, liberandoci, del vizio,della paura e della vita che non vogliamo. Prenderemo insieme una via giusta, perché come dice lui, insieme metteremo il mondo ai nostri piedi...

La canzone cambia e altre ne seguono. Arriviamo ad una specie di bottega, malconcia, poco illuminata e scrostata. La vetrata è sporca, unta e la vecchia dietro il bancone non è da meno.

"Ciao Sally, ho bisogno di alcune cose" la saluta lui, come se la conoscesse bene. La osservo e mi rendo conto con stupore che è umana. In una città in cui gli umani, sono solo cavie.

"Ciao, figliolo, cosa ti serve?" sorride, con i soli 4 denti rimasti.

"Ehm..." lo interrompo, per l'imbarazzo evidente.

"Assorbenti, senza ali, grazie Signora Sally" chiedo educata. Mi guarda a bocca aperta e si ricompone poco dopo.

"Ma certo, cara" sparisce in un retrobottega, tornandone poco dopo con un sacchetto di carta, zeppo del prodotto richiesto. Argo si avvicina e le mette in mano un'esorbitante cifra di banconote. 

"Al mese prossimo, Sal" saluta tirandomi per uscire. 

"Wow, da quando sei amico degli umani?" domando stupefatta. 

"Sono amico tuo, no?" risponde seccato.

Ha questa incredibile capacità di passare da uno stato d'animo all'altro, con uno schiocco di dita.

"Ok, ho capito" mugugno.

"Non fare così, Astra. Stasera ti racconto, ma non adesso. Devo essere vigile e basti già tu, come distrazione" ammette. E' un periodo che non tiene per sé quel che prova. Spero che non stia per succedere nulla. 

"Pizza e film per farmi perdonare?" propongo. 

"Ok, ci sto'. Basta che non mi fai vedere di nuovo Dirty Dancing. Te lo giuro, ti butto dal tetto e non ti vengo a riprendere" mormora.

"Va bene scegli tu"

Torniamo verso casa, ascoltando la musica. Siamo distratti dai nostri pensieri, così tanto che non vediamo il tipo che ci corre dietro, tenendosi in disparte e nascosto.

Kayle... 

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