My Immortal

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"No no no no, dannazione non mi puoi lasciare così!" Prendo il suo corpo e lo sdraio sulla neve.

I polsi sono squarciati, e del suo sangue resta poco.
Per fortuna il lago, gelato, ha bloccato il dissanguamento.

Lecco le ferite che si richiudono e inizio il massaggio cardiaco.
Poi ricordo che è assiderata.
La porto in casa e la schiaffo davanti al camino, che sotto il comando della mia mente avvampa.

Ricomincio il massaggio, non accorgendomi della porta che si apre.
Danny e altri sono qui.

"Falla bere" mi dice il vecchio amico.

"No, se morisse diventerebbe come me. Lei non vuole questa vita" rispondo.

"Va bene. Spostati ci penso io" mi mette da parte.
Mi guardo le mani, sporche del suo sangue e mi odio.

Se non fosse per me, sarebbe viva.
Avrei dovuto farla andare nel rifugio.
Non avrei dovuto spaventare Dottie e dirle di non farla entrare.

Ma la volevo, l'ho voluta dal primo istante in cui ha messo piede a New York.
L'ho seguita mentre camminava.
Sentivo i suoi pensieri, sapevo quel che provava.
Aveva paura, sapeva di me.
Ma era più forte il terrore di lui, Kellan.
È fuggita ed ha affrontato tutto questo.
Sola, indifesa, malata.
Ha vagato per giorni, con i morsi della fame, nascondendosi ad ogni pericolo.
Ha fatto del rimanere viva un'arte.

E questo mi ha portato da lei.
Il modo in cui mi tiene testa e poi la dolcezza.
Ha capito subito che c'era altro in me.

Nonostante io le abbia fatto molte cose cattive, ha avuto sempre un pensiero, un gesto, carino.
Mi ha ascoltato e mi ha perdonato.
Anche quando le ho rivelato la cosa più abbietta che le ho fatto.

Nonostante questo, mi ha fatto bere, si è lasciata amare, si è fidata.
Di me, che l'ho buttata dalla finestra, l'ho chiusa in una bara.
L'ho morsa, l'ho fatta combattere e l'ho frustata.

Nonostante tutto, ha visto oltre la maschera.
Ha avuto rispetto, mi ha lasciato lo spazio ed il tempo di cui avevo bisogno.

Ed adesso potrei perderla.
Non ce la faccio, non posso.
Spegnere l'emozioni è semplice, sembra la soluzione giusta.
Devo farlo, perché la riporterò al rifugio.
E senza i sentimenti sarà più facile.
Lo faccio per lei.

Ho capito che quello che è successo è stato un avvertimento.
Qualcuno mi ha voluto mandare un messaggio.
Beh, il messaggio è arrivato forte e chiaro.

"Non essere ridicolo!
Se la porti lì la condanni a morte certa.
Non avrà difese" interviene Daniel leggendo quel che penso.

"Non mi pare che adesso fosse difesa.
Guardala!" Urlo.

"Dalle il tuo sangue! Si salverà!"

Dannato tu, mi mordo il polso e lascio cadere due gocce nella sua bocca.

Danny la prende e la porta a letto, coprendola bene.
I tagli sono già chiusi, la temperatura sta salendo.
Vivrà, ma non darò mai più a nessuno l'occasione di colpirmi attraverso lei.

"Argo non farlo.
La ucciderà più della vera morte.
Ti ama" mi dice sconsolato.

"Lo so'. E io amo lei, per questo devo farlo.
Con me non sarà mai al sicuro.
La soggiogherò, dimenticherà "

Vedo l'orrore sul suo volto.
"No! non puoi non lo merita..."

"Posso. Io sono il Re e così ho deciso.
Torno a casa, ho delle questioni da sistemare.
Quando è sveglia ed in forze, portala a casa. Voglio sapere ciò che è successo e poi..."
Non termino. Gli volto le spalle e me ne vado.

Sono nella stanza, in cui ho spaccato tutto.
Urlo disperato il dolore, la rabbia.
Il fiume mi travolge e lo lascio libero.
Butto fuori tutto, urlo ancora impotente.
È salva, vivrà.
Ma di me cosa ne sarà.
Ho vissuto secoli senza sentimenti, vuoto, freddo.
Il suo calore mi ha donato la vita e adesso, devo rinunciarvi ancora, ancora una volta.

Ma è a lei che devo pensare, l'amore è questo.
Proteggere.
So' che non lo capirà, lotterà, ma non posso permettere che le venga fatto altro male.

Stancamente mi alzo, risistemando alla meglio il casino che ho combinato.

La notte è arrivata e lei insieme ad essa.
Entra nella camera, in silenzio.

"Daniel mi ha detto" mormora.
Il suo viso è lo specchio di quel che prova.

"So che vuoi sapere. È stato Kellan, trasformato in vampiro.
Mi ha soggiogata e mi ha detto di spogliarmi, tagliarmi i polsi ed entrare nel lago.
Mi ha detto di dirti, che la vendetta è vicina." Abbassa la testa.

"Nient'altro?" Domando senza emozioni.

"No" risponde. Vedo la lacrima che scende, solitaria.
"Non ho nessun diritto di chiedertelo, lo so' bene.
Ma ti prego, non portarmi via i ricordi. Andrò via, se è questo che vuoi, capisco perché lo fai e te ne sono grata.
Ma ti imploro, non cancellare l'unica cosa che ha portato la luce in me"

Il suo sguardo mi spezza in due, angoscia profonda. Non per quello che le è accaduto, ma perché non vuole rinunciare al mio ricordo.

"E sia. Prepara le valigie, ti porto via" la sorpasso, non la guardo, non la tocco.
Mi chiudo la porta alle spalle.
Sento che cade sul pavimento, Singhiozza.
Un suono orribile, le viene dall'anima...
Chiudo gli occhi e cammino, lontano da lei, nella notte, nell'oscurità.

Ho preso tutto. Beh, quel poco che avevo, quando sono arrivata.
Ma non ho resistito.
In valigia, ho messo anche una sua maglia. Ho bisogno del suo odore, di ricordare che lui era vero, reale.
Danny apre la porta.

"Sono pronta" ma sto mentendo.

"Andiamo allora" mi esorta.

Scendiamo vicini, senza parlare.
Argo è in auto, ma non si volta, non mi guarda.
Mi siedo in silenzio.

Il tragitto è breve, siamo davanti al portone del rifugio.
Prima ancora che scendiamo, si apre e ne esce una donna, piccola e con la faccia buona.

"Dottie lei è Astra. Starà con voi per un po'" dice.

"Certo, mio signore" risponde la donna, chinando il capo.
Vado verso di lei, ogni passo sbriciola il cuore.
Mi volto un'ultima volta.
Devo memorizzare ogni più piccolo particolare di lui.

Mi guarda, ma il sguardo è alieno, distante.
"Grazie. Per tutto quello che hai fatto per me.
Grazie per avermi amata, non lo scorderò mai.
Abbi cura di te, addio Argo" faccio un passo verso di loro.
Mi avvicino a Daniel.
"Grazie per essermi stato amico.
Il migliore che potessi avere.
Ti auguro tutto il bene del mondo" lo stringo e lui ricambia.

"Ciao piccola, abbi cura di te" vedo l'emozione nei suoi occhi.
Ho un piede nella porta, un ultimo sguardo.

È sempre rigido, distante.
Si volta ed entra in macchina.
Ciò che mi resta, è la polvere che le ruote del Suv producono.
Poi il nulla.
Profondo ed abissale, nulla.

Seguo Dottie fino a quella che è la mia branda. Mi sdraio, mentre il tutto si riversa in me.
Devo essere forte, devo andare avanti.
Per lui, per l'amore che ho dentro.
Glielo devo, almeno questo.

"Ti amo, ora e per l'eternità " sussurro, prima di lasciarmi avvolgere dall'oscurita sorella del sonno.

Continua...

Salve a tutti...
Che dire, le cose non vanno molto bene.
A quanto pare Astra ed Argo non sono destinati a stare assieme.

Ma sarà davvero così? Oppure il fato e l'amore, hanno un piano diverso?

Vi aspetto nei commenti, ansiosa di sapere tutte le vostre teorie.
Baci baci, Vale...

30 letture, 5 stelle e 10 commenti, aggiorno.

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