Orrore

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Lo sento irrigidirsi, anche se non vuol darlo a vedere, ma è un sogno quindi non può celare niente. Ormai siamo in ballo, balliamo. Racconterò qualcos'altro ancora.

"Credevo che fosse entrato per darmi la buonanotte, o raccontarmi una fiaba. Non capivo, ero troppo piccola per farlo, come mai fossi in una stanza singola, mentre gli altri erano raggruppati di 3 in 3, in altre camere. Gli sorrisi, grata dell'attenzione che non avevo mai ricevuto. Si sedette accanto a me sul letto e mi fece una carezza."

''<Sai, tu sei ancora piccola, non capisci come funzionino le cose, ma al mondo nessuno fa niente per niente. Io ti ho accolta, quando nessun'altro lo avrebbe fatto, per questo devo darti del cibo, vestiti e un tetto sopra la testa. Ma tutto ciò ha un prezzo, anche tu devi darmi qualcosa in cambio> Mi disse questo, anche se io non riuscivo a capire bene che cosa volesse dire. L'ho capito subito dopo, quando la sua mano si è infilata sotto le coperte, risalendo su per le mie gambe. E' iniziato così... Ogni notte, mi faceva visita e pretendeva un pagamento per quel che mi dava. All'inizio si limitava a toccarmi, per i primi mesi, e a farsi toccare. Mi faceva schifo, nonostante ciò, non dissi mai nulla. Sua moglie sapeva ed era d'accordo con lui. Non capivo che mi stava preparando. La stessa sorte era toccata praticamente a tutti nella casa. Passarono alcuni mesi, in cui le sue 'avances' si facevano sempre più esplicite e sgradevoli. Sopportavo, pur di non essere abbandonata ancora, come avevano fatto i miei genitori. Avevo capito fin da subito, quanto fosse pericoloso contraddirlo, era un uomo violento e crudele. Infatti una sera, mi ribellai... gli dissi che, no, non volevo. Lui non dette in escandescenze, come mi aspettavo, ma rimase calmo e mi prese per mano. La mia ingenuità di bambina, mi fece credere che si fosse ravveduto, che avesse deciso di non farmi più quelle cose orribili, sbagliavo.

Mi portò nello scantinato, dove mi legò ad un tavolo. Avevo paura, piangevo ed imploravo, il mio carnefice, di non farmi male. Le mie preghiere, si persero nel vento. Si tolse la cinghia e mi picchiò. Forte, brutale, con la parte delle fibbia. Ed ecco il motivo delle mie cicatrici. Me le faceva, quando non obbedivo, quando non stavo, ferma e zitta, a subire le cose orrende che mi costringeva a sopportare.

Adesso, lo sai. Sai perché... so che è solo un sogno, che non vale al fine del nostro patto ma, cerca di capire, rinvangare tutto questo durante la veglia, mi ucciderebbe. E questo, spiega il mio costante cercare la morte. Vivere la mia vita, con i ricordi e tutto il resto, è peggio che essere all'inferno" concludo, rispondendo così alla sua domanda. C'è molto altro ancora, ma sogno o no, non sono pronta a farlo riaffiorare.

Non parla, non dice nulla, non si muove. Resta rigido, freddo e inarrivabile. I suoi pensieri mi sono estranei, lui mi è estraneo. E' al sicuro, in un luogo che dista da me anni luce, un luogo in cui io non ho accesso. Ma in fondo, va bene così,io ho il mio, lui ha diritto di avere il suo posto sicuro. Capisco che, sentire queste cose, non è facile neppure per uno come lui.

"Dormi, ora, veglierò su di te" sussurra. La sua voce è così profonda, ipnotica, che senza sforzo e senza obiettare, faccio come dice. Mi lascio andare nelle sue forti braccia e cado in un sonno, per una notte, senza incubi.



Apro gli occhi e noto che,dalla tenda aperta, non filtra la luce. E' sera, possibile? Ho dormito tutto il giorno?

Mi alzo a sedere e mi stropiccio gli occhi, per poi essere catturata da un profumo. Uova! Sul tavolino, davanti al camino, è posato un vassoio con del cibo. Uova, bacon e patatine fritte! Balzo fuori e mi avvento su quel ben di Dio. Mangio a 4 palmenti, senza gustare neppure nulla. Ho troppa fame, sono giorni che non metto nulla sotto i denti. Visto poi, che si è nutrito diverse volte, le mie energie sono a zero. Mi devo rimettere in forze, grazie a questo, magari ci riesco un pochino. Ho la bocca piena e il cervello riesce a pensare solo, mangiare, mangiare, mangiare! Sembro la copia esatta di Taz dei Looney Tunes.

"Vedo che ti piace" mi apostrofa la sua voce, dietro le mie spalle. Mi volto e faccio sì, con la testa. Non so come comportarmi, dopo ieri. Sarà ancora arrabbiato? Vorrà punirmi ancora?

"Smettila di guardarmi come se ti volessi mangiare. Non sono qui per questo" parlando, si dirige ad un piccolo mobiletto, semi nascosto, vicino al comò. Si versa una dose di liquido marrone. I vampiri possono bere alcool?

"Serve per tenere alta la temperatura corporea. Per non farci sembrare dei ghiaccioli con le gambe"...

Sputo tutto, cercando di non soffocare, mentre un accesso di ilarità mi colpisce pensandolo come ghiacciolo con le gambe.

"Ti diverto eh?" mi canzona, mentre svuota il bicchiere per poi attaccarsi direttamente alla bottiglia.

"Sì, a volte sei anche divertente. Ma non dovresti bere così tanto. Aspetta, tu puoi ubriacarti?" domando incuriosita, so' così poco di loro, di lui. Della loro vita, del loro essere vampiri, quel che possono o non possono fare. O meglio, è di lui che mi interessa. Sarà per il sogno che ho fatto, ma mi ha innescato questa grande curiosità... come se oltre ad essere un Vampiro, ci fosse altro, vi fosse un uomo.

"Sì, non sono affari tuoi e sì, ecco le risposte alle tue domande. Come vedi, io mi attengo ai patti, do' valore alla parola data" mi tira questa frecciatina, col sorriso dietro al collo della bottiglia.

"Mi sembra di aver pagato, per la mia ribellione, non trovi? Non sono pronta, forse non lo sarò mai, a raccontarti della casa degli orrori. Mi dispiace, averti fatto credere il contrario. Checché tu ne pensi, io non sono bugiarda, anche se sono stata costretta tutta la vita a mentire. E' solo..." non vado avanti, troppo spaventata dalla sua faccia. Fulmineo mi si avvicina e, per un tempo interminabile, mi fissa. Non lo sguardo vacuo degli idioti, mi fissa come se volesse arrivare alla mia anima, posto che ancora ne abbia una.

"Non sono avvezzo ad avvertire le persone ma,con te, voglio farlo. Per il quieto vivere ed il futuro pensaci bene, prima di darmi la tua parola o fare promesse vane. Posso essere il tuo alleato o il tuo peggior nemico. Ricordalo sempre, sta a te scegliere quale farmi diventare. E non scordare, che sei prigioniera. Sgarra ancora e la casa degli orrori, come la chiami tu, ti sembrerà il Paradiso in Terra. Sei avvisata, un'altra intemperanza e scoprirai quanto possa essere sadico e crudele. Non mi sono guadagnato questa reputazione a caso" mi sorpassa e prima che possa andarsene, di nuovo, mi scappa una domanda che mai avrei dovuto fargli...

"Chi è che ti ha fatto così tanto male?"...

"L'amore, bambina." la sua unica, lapidaria, risposta.





Tadaaaa, colpo di scena. Abbiamo capito che anche Argo, una volta aveva amato.

Che sia la madre, o è successo altro?

Del passato di Astra, cosa ne pensate? avete qualche idea, su cosa possa esserci ancora?

Vorrei davvero, col cuore, sapere che cosa pensate e come vi sembra che proceda la storyline.

Anche i commenti in negativo, sono ben accetti.

Vi aspetto, per discuterne insieme.

15 letture, 5 stelle e 5 commenti, vi regalerò un nuovo capitolo.

Se avete, qualche storia da farmi pubblicizzare, sarò felice di farlo, mandatemi un messaggio privato.

A presto, Vale!

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