diciassette: dopo le due di notte...

318 39 19
                                    

Michael's P.O.V.

Anno 2040

"Sapete, vostra nonna diceva sempre: dopo le due di notte non succede mai niente di buono. E aveva ragione. Quando scoccano le due, tornate a casa e andate a dormire.

Luke, la sera che aspettavo la chiamata da parte di Nathan, mi chiamò non appena dopo le due di notte. Mi chiedeva di andare da lui. E io cosa ho fatto?

Sono andato da lui."

☆★☆★☆★☆★☆

Anno 2016

"Hey, Mikey. So che è tardi. Ma non è che verresti da me?"

"Si certo..." Risposi con un tono basso e sorpreso allo stesso tempo. "Ma è successo qualcosa?" Aveva un tono triste e potevo percepire dalla sua voce che c'era qualcosa che non andava.

Ci fu il silenzio per qualche secondo.

"È che ho montato il nuovo mixer e volevo fare uno smoothie, quindi ho pensato 'A chi piacciono gli smoothie?' e allora ti ho chiamato." Ci ero rimasto male, ma insomma, io adoravo gli smoothie. La richiesta di andare da lui per uno smoothie era strana, ma la normalità non era il mio forte.

"Oh certo, io li adoro." E fu così che decidemmo di vederci per uno smoothie. Uscii di casa, chiamai il primo taxi che vidi passare e entrai sbattendo lo sportello dietro di me. Presi il telefono e feci il numero di Ashton. Non era ancora rientrato a casa e avevo bisogno del suo aiuto.

"Hey Ash. Luke mi ha chiamato chiedendomi di vederlo per uno smoothie." Detto ad alta voce non aveva alcun senso, tanto meno se parlavi di Luke con Ashton alle due di notte. Il tassista mi guardò male attraverso lo specchietto e io cercai di nascondermi nell'ombra.

"Attendi in linea." Fu tutto quello che disse. Sentii qualcuno parlare di sottofondo, come se si dovesse consultare con non si sa chi, non capendo niente di quello che stava succedendo. "Mike, cosa dice sempre tua madre? Nulla di buono accade dopo le due di notte, quindi ora torna a casa che non è il momento per lo smoothie." Mi chiuse la telefonata in faccia e rimasi a fissare lo schermo del telefono cercando di capire cosa era meglio fare.

Purtroppo, prima che riuscissi a prendere una decisione, ero già a casa di Luke. Ormai ero lì e non potevo tornare indietro.

Insomma, il buon senso era andato a dormire alle due di notte.

Raggiunsi l'appartamento di Luke e quest'ultimo mi fece entrare, facendomi gesto di sedermi sul divano. Due bottiglie di birra erano sul tavolino di fronte e lui era seduto vicino a me. Avrei dovuto capirlo che non mi voleva vedere per uno smoothie. Inoltre sentivo qualcosa nel mio stomaco, che non provavo da qualche mese. E questo solo in sua presenza.

"Com'è andata oggi?" Volevo pensare ad altro e non a quello che provavo, che era completamente immorale, data la mia situazione.

Luke si sedette sul divano e alzò lo sguardo per potermi guardare negli occhi. Fece un lungo sospiro e rimase in silenzio qualche secondo prima di rispondere. "Hai presente una di quelle classiche giornate in cui non succede praticamente niente e alla fine non sai neanche più chi sei? E non hai neanche la minima idea di cosa riuscirai a fare nella tua vita? Ti è mai capitato?"

"Minimo una volta alla settimana." Puntai lo sguardo nei suoi occhi mentre mi avvicinavo per potermi sedere sul divano accanto a lui, poggiando il telefono nel primo spazio libero che trovai. Lo vidi alzare gli angoli della bocca in un sorrisetto, accennando una risata.

"Non lo so, oggi è stata una brutta giornata. E alla fine l'unica persona che volevo vedere eri tu." Mi osservò per qualche secondo prima di prendere la birra dal tavolino. Feci lo stesso, portai la bottiglia alle labbra e ci fu qualche secondo di silenzio, che fu interrotto dal biondo. "Com'è andata con Nathan?"

Andate a dormire alle due di notte.

"Abbiamo rotto. È difficile avere una relazione a distanza e alla fine abbiamo deciso di lasciarci." In quel momento sembrava la cosa più sensata e giusta da dire, solo che non era la verità. O non ancora.

"Mi dispiace. È orribile. Sto male per te." Disse lui, ma aveva un sorriso stampato in faccia. Forse non gli dispiaceva davvero di quella situazione.

Mi alzai dal divano, gli feci capire che dovevo andare in bagno e presi il telefono che avevo appoggiato. Mi chiusi in quella piccola stanza e mi guardai allo specchio. Avevo appena fatto una cosa orribile. Avevo mentito a Luke su Nathan e in quel momento era come se stessi prendendo in giro anche il mio ragazzo.

Cosa dovevo fare? Chiamarlo in quel momento e lasciarlo o aspettare il mattino seguente?

Se lo chiamavo in quel momento ci avrei messo minimo venti minuti per sistemare tutto e Luke si sarebbe preoccupato. Ma se non lo facevo in quel momento non avrei mai più trovato il coraggio per lasciarlo. Ero talmente assorto nei miei pensieri che al telefono cominciò a squillare. Non controllai neanche chi era e risposi.

"Pronto?"

"Hey Luke, sono Calum. Torno tra due settimane, mi dispiace di averti lasciato da solo. Volevo chiederti se volevi venire in campeggio con me e mia sorella quando torno. Ci sarà anche quel Tristan, ti ricordi di lui?" Calum? Tristan? In quel momento entrai nel mio castello mentale alla ricerca di chi potessero essere ma alla fine realizzai che stava cercando Luke. Allontanai il telefono dall'orecchio e, con sorpresa, mi accorsi che non era il mio telefono.

"Ehm, scusa, sono Michael. Penso di aver preso per sbaglio il telefono di Luke. Gli riferirò tutto." Sentii dall'altra parte del telefono qualcosa di simile di non preoccuparsi. Staccai la telefonata e uscii dal bagno. La prima cosa che vidi fu Luke al telefono, il mio. Chiuse la telefonata non appena mi vide. Io gli porsi il suo telefono, allungando un braccio verso di lui e gli feci capire che lo aveva cercato qualcuno.

"Ha iniziato a suonare e pensavo fosse il mio." Spiegò mentre mi porgeva il telefono. Non sembrava più felice come prima, non aveva più quell'aria spensierata. "Era il tuo fidanzato." Questa volta aveva un tono serio e accusatorio. Ormai sapeva la verità e aveva tutte le ragioni per avercela con me. "Per favore, vattene."

Avevo mentito su una cosa del genere e lui ci era rimasto male, meritavo quello che stava succedendo. Presi il mio telefono e uscii dal suo appartamento. Il taxi era ancora là fuori. Probabilmente non aveva trovato nessuno a quell'ora.

Mentre ero sul retro di un taxi sulla via del ritorno chiamai Nathan e dopo un'ora di discussione, che proseguì anche nella mia camera da letto, decidemmo di lasciarci.

Quella sera non avevo solo rovinato la mia relazione con Nathan, ma avevo rovinato qualsiasi cosa ci fosse tra me e Luke. Dovevo seguire il consiglio di Ashton e di mia madre. Dovevo andare a dormire perché nulla di buono accade dopo le due di notte.

☆★☆★☆★☆★☆

Ho due notizie: una bella e una brutta. Quella brutta è che questo è il penultimo capitolo, quella bella è che questa è solo la prima parte e passerò i prossimi mesi a scrivere anche la seconda, come ho fatto con questa

Mi dispiace dovervi dire che la storia non continuerà fino alla prossima estate, ma voglio che sia perfetta. Per farmi scusare proverò a caricare qualche capitolo speciale o magari qualche anteprima della nuova parte

Fatemi comunque sapere se volete che io faccia qualcosa come un characters Q&A o un qualcosa come una group chat

Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate, vi ringrazio tantissimo per il supporto

Al prossimo capitolo!

- Francy

How I Met Your Father || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora